Ue in tempo di Covid

ROMA – focus/ aise - Nella discussione in plenaria del 19 gennaio, i deputati del Parlamento Europeo hanno avuto uno scambio di opinioni con Ana Paula Zacarias, Segretario di Stato portoghese per gli Affari europei, presente a nome della Presidenza portoghese del Consiglio Ue, e Stella Kyriakides, Commissaria Ue per la salute e la sicurezza alimentare, durante la quale hanno espresso ampio sostegno all’approccio comune nell’Unione Europea per la lotta contro il Covid-19, chiedendo inoltre piena trasparenza su contratti e dispiegamento dei vaccini e una risposta che applichi il principio di solidarietà.
Un’ampia maggioranza di eurodeputati intervenuti, infatti, ha sostenuto l'approccio unitario dell'UE che ha garantito un rapido sviluppo dei vaccini e ne ha assicurato l'accesso a tutti i cittadini europei. Allo stesso tempo, però, hanno deplorato quello che hanno definito “nazionalismo sanitario”, come ad esempio i presunti contratti paralleli firmati da alcuni Stati membri o i tentativi di superare la concorrenza di altri paesi. Perché la strategia per affrontare la pandemia sia un successo, secondo loro, l’Ue deve rispondere con unità e solidarietà, con tutti i livelli di governo che lavorano insieme.
Altro principio importante sottolineato a più riprese è stato quello della piena trasparenza sui termini dei contratti, che coinvolgono il denaro pubblico, tra l'UE e le aziende farmaceutiche. Le recenti concessioni della Commissione, che hanno permesso ai deputati di consultare un contratto incompleto, sono state ritenute insufficienti. I deputati a Bruxelles hanno infatti ribadito che solo la piena trasparenza può aiutare a combattere la disinformazione e a creare fiducia nelle campagne di vaccinazione in tutta Europa.
Gli oratori hanno anche riconosciuto la dimensione globale della pandemia Covid-19, che richiede soluzioni globali. L'UE ha la responsabilità di utilizzare la sua posizione di forza e di sostenere i suoi vicini e partner più vulnerabili. La pandemia può essere superata solo quando tutte le persone avranno pari accesso ai vaccini, non solo nei paesi ricchi.
Il dibattito ha toccato anche altre questioni, come la necessità di dati nazionali comparabili e il riconoscimento reciproco delle vaccinazioni, la necessità di evitare ritardi e di aumentare la velocità delle vaccinazioni, così come la natura poco costruttiva dell’incolpare l'UE o l'industria farmaceutica per eventuali fallimenti.
Intanto, la Commissione dovrebbe pubblicare oggi un'ulteriore comunicazione sulla strategia COVID-19 dell'UE. I leader dell'UE discuteranno lo stato di avanzamento della pandemia durante la riunione del Consiglio europeo di giovedì prossimo, 21 gennaio.
Alla vigilia della riunione dei leader europei sulla risposta coordinata alla crisi COVID-19 la Commissione europea delinea una serie di azioni necessarie per intensificare la lotta contro la pandemia.
In una comunicazione adottata ieri, la Commissione invita gli Stati membri ad accelerare le vaccinazioni in tutta l'UE: entro marzo 2021 si dovrebbe vaccinare, in ogni Stato membro, almeno l'80% delle persone di età superiore a 80 anni e l'80% degli operatori del settore sanitario e dell'assistenza sociale.
Entro l'estate del 2021 gli Stati membri dovrebbero aver vaccinato almeno il 70% della popolazione adulta.
La Commissione esorta inoltre gli Stati membri a continuare ad applicare il distanziamento fisico, a limitare i contatti sociali, a combattere la disinformazione, a coordinare le restrizioni di viaggio, a intensificare i test diagnostici e ad aumentare il tracciamento dei contatti e il sequenziamento del genoma per far fronte al rischio derivante dalle nuove varianti del virus.
Dato che nelle ultime settimane si è registrata una tendenza all'aumento del numero di casi, occorre fare di più per sostenere i sistemi sanitari e far fronte alla "stanchezza da COVID" nei prossimi mesi: è quindi necessario accelerare le vaccinazioni a livello globale e aiutare i nostri partner nei Balcani occidentali, nel vicinato meridionale e orientale e in Africa.
La comunicazione definisce per gli Stati membri, la Commissione, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) quattro azioni chiave, che contribuiranno a ridurre i rischi e tenere il virus sotto controllo.
ACCELERARE LE VACCINAZIONI IN TUTTA L'UE
Entro marzo 2021 si dovrebbe vaccinare, in ogni Stato membro, almeno l'80% delle persone di età superiore a 80 anni e l'80% degli operatori del settore sanitario e dell'assistenza sociale.
Entro l'estate del 2021, gli Stati membri dovrebbero aver vaccinato il 70% della popolazione adulta.
La Commissione, gli Stati membri e l'EMA collaboreranno con le aziende per avvalersi appieno del potenziale dell'UE al fine di accrescere la capacità di produzione dei vaccini.
La Commissione, nel pieno rispetto del diritto dell'UE in materia di protezione dei dati, sta collaborando con gli Stati membri riguardo ai certificati di vaccinazione, che possono sostenere la continuità dell'assistenza. Entro la fine di gennaio 2021 dovrà essere concordato un orientamento comune per consentire agli Stati membri di utilizzare rapidamente i certificati nell'ambito dei sistemi sanitari di tutta l'UE e non solo.
TEST DIAGNOSTICI E SEQUENZIAMENTO DEL GENOMA
Gli Stati membri dovrebbero aggiornare le loro strategie di test per tenere conto delle nuove varianti ed estendere l'utilizzo di test antigenici rapidi.
Gli Stati membri dovrebbero urgentemente aumentare il sequenziamento del genoma affinché comprenda almeno il 5%, e preferibilmente al 10%, dei risultati positivi dei test. Attualmente molti Stati membri stanno testando meno dell'1% dei campioni, una quantità che non è sufficiente per individuare la progressione delle varianti o per rilevarne di nuove.
SALVAGUARDARE IL MERCATO UNICO E LA LIBERA CIRCOLAZIONE RAFFORZANDO AL CONTEMPO LE MISURE DI MITIGAZIONE
Per ridurre ulteriormente il rischio di trasmissione connesso ai mezzi di trasporto, sui veicoli e nei terminali dovrebbero essere applicate misure di igiene e di distanziamento.
Tutti i viaggi non essenziali dovrebbero essere fortemente scoraggiati fino a quanto la situazione epidemiologica non sarà considerevolmente migliorata.
Dovrebbero essere mantenute restrizioni di viaggio proporzionate, compresi i test diagnostici sui viaggiatori, per chi proviene da zone caratterizzate da una maggiore incidenza di varianti che destano preoccupazione.
GARANTIRE LA LEADERSHIP EUROPEA E LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE
Per garantire un rapido accesso ai vaccini, la Commissione istituirà il meccanismo Team Europa per strutturare la fornitura di vaccini in condivisione tra Stati membri e paesi partner. In tal modo dovrebbe essere possibile condividere con i paesi partner l'accesso a una parte dei 2,3 miliardi di dosi garantite dalla strategia dell'UE per i vaccini, prestando particolare attenzione ai Balcani occidentali, al vicinato orientale e meridionale e all'Africa.
La Commissione europea e gli Stati membri dovrebbero continuare a sostenere l'iniziativa COVAX, anche garantendo un rapido accesso ai vaccini. Team Europa ha già mobilitato 853 milioni di € a sostegno di COVAX, il che rende l'UE uno dei maggiori donatori di questo strumento. (focus\ aise)