IT Food a Bruxelles col Ministro Lollobrigida per la promozione della dieta mediterranea contro il Nutriscore – di Alessandro Butticé

BRUXELLES\ aise\ - Incontro all’insegna della protezione del made in Italy agricolo e della Dieta Mediterranea, quello svoltosi oggi, 20 marzo, presso la sede della Regione Veneto a Bruxelles, con il Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida.
Organizzato da “ITFood” - network indipendente che connette professionisti italiani del settore agroalimentare, attivi nelle istituzioni pubbliche, nel settore privato e nella società civile in Italia, in Belgio ed in Europa - l’evento è stato un’occasione d’incontro della comunità italiana operante nel settore, attorno ad un tema di grande attualità. Quello della promozione dei prodotti agro-alimentari italiani, alla base della Dieta Mediterranea che, consentendo alla popolazione del nostro Paese una vita media superiore alla maggior parte degli altri paesi del mondo, e d’Europa, dovrebbe essere un punto di riferimento per le politiche agro-alimentari dell’Unione europea. E non, invece, come denunciato da molti operatori del comparto, che hanno ringraziato il Ministro e l’attuale governo per la vicinanza sinora dimostrata, ed il sostegno fornito alle loro battaglie.
Principale accusato, sul banco degli imputati, è stato il Nustriscore, attorno al principio che l’educazione alimentare europea debba privilegiare e prendere esempio proprio dalla dieta mediterranea, a beneficio della qualità piuttosto che della quantità dei prodotti.
Chi scrive, per esperienza personale della vita professionale precedente, trascorsa nella lotta alle frodi anche in campo agro-alimentare, sa bene che non tutto ciò che è prodotto in Italia deve essere necessariamente considerato sano e di qualità. Sono infatti diversi gli operatori, a volte anche con marchi importanti, scovati negli anni dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri e dall’Ufficio Europeo della Lotta alla Frode (OLAF) e denunciati all’Autorità Giudiziaria per frodi alimentari, oltre che finanziarie. Anche se bisogna precisare che gli altri Paesi non dispongono di servizi investigativi sofisticati come Guardia di Finanza e Carabinieri, è questo un settore, per quanto marginale, che danneggia due volte la maggior parte degli operatori, onesti e capaci creatori di un made in Italy di alta qualità. Li danneggia attraverso una concorrenza sleale, ma anche, e soprattutto, infangando il marchio dei prodotti italiani. Che il Ministro Lollobrigida vuole difendere, ad ogni costo, sui tavoli di Bruxelles. Assieme a tutto il governo, ed in particolare al Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il quale, da quando era Vicepresidente della Commissione Europea, responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria, si è sempre battuto per la difesa del made in, anche agro-alimentare.
In una Rappresentanza a Bruxelles della Regione Veneto, gremita di europarlamentari, giornalisti, funzionari europei e rappresentanti della comunità istituzionale e imprenditoriale italiana e belga, Luisella Ciani, principale ideatrice e artefice del progetto ITfood, assieme a Irene Zancanaro e un pugno di altre colleghe, ha dato il benvenuto agli ospiti di questo incontro.
Padrone di casa, nella bellissima sede che la Regione ha avuto la capacità di acquistare, realizzando per il bilancio pubblico un ottimo investimento, in una delle migliori zone di Bruxelles, l’avenue de Tervuren, il Direttore dell’Ufficio di Rappresentanza, Carlo Clini, che ha presentato agli ospiti l’Assessore ai Fondi Ue, Turismo e Agricoltura, Federico Caner.
"L'idea che gli altri Paesi si fanno del sistema-Italia è quella di un sistema sgretolato, invece il nostro tessuto di imprese è sano e forte, allora oggi sono qui per vedere se c'è la disponibilità a fare un discorso sistemico, sollecitato dalla politica", ha detto il ministro dell’Agricoltura nel suo appassionato ma equilibrato intervento.
"Il tentativo - ha proseguito Lollobrigida - è costruire un sistema Italia che si confronti con gli altri sistemi in una logica europea" per "immaginare insieme modi per affrontare le scelte di promozione, distribuzione e produzione di filiera".
La Commissione europea sta lavorando alla riforma dell'etichettatura frontale con l'obiettivo di educare i cittadini europei a adottare una dieta più equilibrata, sana e sostenibile. Per fare ciò, la riforma, secondo il governo italiano, dovrebbe proteggere e promuovere i valori fondamentali dell'Ue. E quindi favorire la diffusione della conoscenza per incoraggiare scelte informate e consapevoli, facilitare il libero scambio e l'imprenditorialità e la diversità che caratterizza le molte culture europee. È quindi preoccupante, secondo il Ministro Lollobrigida, e i diversi intervenuti all’incontro, che alcuni dei presupposti su cui sta lavorando la Commissione possano minacciare questi principi fondamentali, senza permettere di raggiungere l'obiettivo di migliorare la salute degli europei.
Quello dell’etichettatura dei prodotti alimentari è un tema sul quale il Ministro dell’Agricoltura si è soffermato molto, assicurando il massimo impegno del suo ministero e del governo a salvaguardia della salute dei cittadini, oltre che dei produttori italiani.
Tema che sarà anche oggetto della conferenza organizzata domani, 21 marzo, alle ore 18.00, presso il Parlamento Europeo (Sala ASP – 5H1), dal Circolo Culturale - di ispirazione PPE - Esperia, dal titolo: “Front-of-pack labelling: una riforma in tre mosse. Informare il cittadino, garantire la stabilità agroalimentare, preservare le diversità regionali”.
Interverranno: Antonio Cenini, Presidente del Circolo Esperia, Sossio Chierego, Esperto di marketing strategico e consulente aziendale; Pietro Paganini, di Competere; Salvatore De Meo, Eurodeputato PPE, Presidente Commissione Affari Costituzionali; Rosanna Conte, Eurodeputato ID, Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; e Nicola Procaccini, Eurodeputato ECR, Commissione Ambiente. (alessandro butticé\aise)