40 anni di Schengen/ Maci (Comites Saar): difendiamo i valori fondamentali dell’Europa

SAARBRUCKEN\ aise\ - “Nel 2025 ricorrono i 40 anni dalla firma dell’Accordo di Schengen, un passo storico che ha trasformato l’Europa in un continente senza confini interni, fondato su fiducia reciproca, cooperazione e libertà di movimento. Un traguardo che ha migliorato la vita di milioni di cittadini, agevolato gli scambi commerciali e favorito il dialogo culturale tra le nazioni”. Così scrive Patrizio Nicola Maci, presidente del Comites di Saarbrucken, secondo cui “oggi i valori cardine di Schengen sono messi alla prova”.
Maci, in particolare, segnala “il ritorno ai controlli alle frontiere interne, soprattutto tra Germania, Francia e Lussemburgo,” che “rischia di compromettere una delle conquiste più significative dell’integrazione europea. Le conseguenze sono concrete: rallentamenti, disagi burocratici e limitazioni alla libera circolazione colpiscono quotidianamente chi vive, lavora e contribuisce al tessuto transfrontaliero europeo”.
“Particolarmente colpita – spiega – è la Grande Regione Saar-Lor-Lux, dove circa 150.000 pendolari attraversano quotidianamente i confini per motivi professionali. I controlli stanno generando ritardi sistematici nel traffico pendolare e danni economici tangibili, soprattutto nei settori del commercio e dei servizi. Una regione che rappresenta un laboratorio vivente dell’Europa senza frontiere sta pagando il prezzo di politiche che negano quella visione”.
“Il mio desiderio personale è che l’Europa possa ritrovare lo spirito originario di Schengen: un’Europa aperta, solidale e connessa, in grado di coniugare sicurezza con libertà, e diritti con responsabilità. Schengen non è stato un privilegio, ma una conquista che ha cambiato le nostre vite”, conclude. “Vorrei che si potesse tornare a quei giorni felici, in cui attraversare i confini significava sentirsi più vicini, non più lontani”. (aise)