Cittadinanza/ Mariani (Cgie): De Profundis dell’albero massacrato

MADRID\ aise\ - “Non l’hanno strappato. L’hanno massacrato. Con mani dure, fredde, indifferenti. La terra ha tremato. Le radici hanno pianto. Ma loro? Loro hanno esultato. Per secoli ha resistito, ha attraversato oceani, ha sfidato il tempo. Ogni ramo portava un nome, ogni foglia una storia, ogni frutto il sangue di chi ha costruito nazioni senza mai dimenticare la propria. Ma ora è finita. Lo hanno reciso, spezzato, ridotto in cenere. Hanno detto che non esistiamo più. Che il nostro sangue non vale. Che la nostra memoria non conta”. A scrivere è Pietro Mariani, Consigliere e Presidente della VI Commissione del Cgie, che commenta così il decreto-cittadinanza approvato in via definitiva della Camera.
“Hanno scritto un decreto. Una sentenza di morte per milioni di italiani lontani, un colpo di scure che ci cancella dalla storia.
Ci lasciano marcire nell’oblio, senza radici, senza eredità, senza patria. Non ci appartiene più nulla, se non il silenzio e l’ira.
E mentre loro brindano, noi contiamo i morti della nostra identità.
E ora, guardiamo in faccia il disastro
Il Decreto Legge 36/2025 non è una norma. È una vergogna. Un tradimento senza precedenti. Uno sputo in faccia alla storia, al sacrificio, alla memoria.
Milioni di italiani cancellati con un tratto di penna. Milioni di discendenti relegati a essere stranieri nella propria stessa cultura. Milioni di voci ridotte a polvere nel vento.
Questa legge non protegge l’Italia. La mutila. Dimentica chi ha portato il suo nome oltre confini, chi ha costruito un ponte tra nazioni, chi ha tramandato lingua, tradizioni, sogni.
Ora tutto questo muore. Chiuderanno gli occhi, firmeranno, andranno avanti. Ma quando si volteranno, troveranno il deserto. Perché un paese senza figli, senza memoria, è solo una terra vuota che ha scelto di morire da sola”. (aise)