"Con Cuore e Cervello": Romolo Ludovico Lanza a Oslo con il Comites per la Festa della Repubblica

OSLO\ aise\ - Il 5 giugno scorso, presso la suggestiva Ris kirke di Oslo, si è tenuto il recital pianistico "Con Cuore e Cervello", organizzato in occasione della Festa della Repubblica Italiana e promosso dal Comites Oslo.
Il concerto, affidato al pianista italiano Romolo Ludovico Lanza, ha rappresentato un momento musicale di profonda intensità espressiva, equilibrio intellettuale e raffinatezza interpretativa.
Alla serata hanno preso parte numerose autorità e rappresentanti della comunità italiana in Norvegia, tra cui l’Ambasciatore d’Italia in Norvegia, Stefano Nicoletti, che ha salutato la comunità italiana presente, e la presidente del Comites, Elisabetta Cassina Wolff, che da storica ha voluto anche ricordare come in questo anno cada l’anniversario degli 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale. Tra il pubblico, diverse figure di spicco del mondo diplomatico, culturale, accademico e imprenditoriale che rappresentano l’Italia in Norvegia. La loro presenza – annota il Comites – ha sottolineato il valore simbolico dell’evento come occasione di dialogo e celebrazione della cultura italiana all’estero.
Il titolo del recital prende ispirazione da una riflessione di Arnold Schoenberg: “prendo in prestito le parole di Arnold Schoenberg, da Stile and Idea, per descrivere quello che è stato il mio principale focus in questi due anni: il Cuore, dedicato alle mie radici, alle loro tradizioni e alla loro musica, a cui sono profondamente legato e che ho imparato ad amare; e il Cervello, rivolto a quel linguaggio musicale che ha naturalmente e profondamente plasmato il mio percorso artistico e che spiritualmente rappresenta il mio senso di casa”.
La serata si è aperta con "Cipressi", Op. 17, una composizione per pianoforte solo di Mario Castelnuovo-Tedesco (1895–1968), scritta nel 1920 e dedicata alla moglie Clara. Ispirata ai cipressi della campagna toscana — in particolare a quelli di Usigliano — l’opera si distingue per un linguaggio poetico e meditativo, in cui la natura diventa simbolo di raccoglimento, memoria e spiritualità. Quegli stessi cipressi il musicista, di origini ebraiche, dovette abbandonare nel 1939 a causa delle leggi razziali promulgate dal regime fascista.
Cipressi rappresenta una delle prime prove di maturità artistica del giovane Castelnuovo-Tedesco, in cui si fondono elementi impressionistici e post-romantici. L’interpretazione di Lanza ha restituito con lucidità e sentimento la complessità timbrica e l’eleganza strutturale dell’opera, che si ritiene sia stata eseguita in questa occasione per la prima volta in Norvegia.
A seguire, il pianista ha proposto la monumentale Sonata n. 3 in fa minore, Op. 5 di Johannes Brahms, un capolavoro giovanile carico di pathos e costruzione architettonica. Attraverso i suoi cinque movimenti, Lanza ha dato prova di controllo formale, forza narrativa e grande musicalità, incarnando in pieno il doppio principio che ha ispirato il programma: il cuore e il cervello.
Il recital ha rappresentato un vero e proprio ponte tra culture e sensibilità: un omaggio tanto alle radici italiane del pianista quanto al linguaggio musicale europeo che ne ha nutrito la formazione. Un evento che ha unito emozione, pensiero e bellezza in un’unica voce musicale. (aise)