Romania: a Greci la "Festa della Pastasciutta" con il Comites

BUCAREST\ aise\ - Il Comune di Greci, in Romania, in collaborazione con la Parrocchia Romano-Cattolica Santa Lucia, il Comites Romania e con il Consolato Onorario d’Italia a Cluj-Napoca, hanno dato vita lo scorso 14 giugno alla terza edizione della "Festa della Pastasciutta", un’iniziativa culturale e gastronomica nata per onorare la memoria degli italiani emigrati in Dobrogia oltre un secolo fa.
Nata da un’idea di Don Romeo Horvat, parroco di Greci, la festa celebra un simbolo per eccellenza della cultura italiana – la pasta – che nella comunità di Greci è molto più di un alimento: è identità, memoria, legame.
Durante l’evento è stato anche presentato il Dizionario “Taliano-Romeno” (La lingua degli italiani di Greci), curato da Luigia-Amelia Bertig-Toader con prefazione dell’Arcivescovo di Bucarest, Aurel Percă.
Tra gli ospiti d’onore hanno partecipato Gianni Calderone, Presidente del Comites Romania, Pierluigi Bertig, pittore italo-rumeno, e una delegazione dal Piemonte con il Sindaco di Castellamonte, Pasquale Mario Mazza, accompagnato dai consiglieri comunali Alessandro Musso, Claudio Bethaz e Damiano Goglio
Il festival si è svolto nella suggestiva radura “La Crucele”, considerata la culla storica del villaggio antico Soanlâk ed a visto realizzarsi un concorso di cucina dedicato alla pasta, spettacoli del Gruppo di Danza Tradizionale Italiana "Allegria" e del trio musicale "Studio 7", esibizioni degli artisti Ion Paladi, voce simbolo della Moldavia, e Paula Seling, interprete di fama con una voce unica e coinvolgente.
La serata è stata condotta da Vali Ionescu, giornalista della rivista IR Inspirazione Romana e speaker di Radio Lu Torino, entrambi media partner dell’evento.
Il festival si è chiuso poi ieri, 15 giugno, con la Santa Messa in lingua italiana presso la Chiesa Santa Lucia, durante la quale i doni liturgici saranno presentati nel dialetto tradizionale di Greci, parlato e tramandato da oltre un secolo.
La “Festa della Pastasciutta” è oggi un simbolo vivo della comunità italiana in Romania: un’occasione per riscoprire radici, lingua, musica e sapori che raccontano l’orgoglio e la ricchezza di una cultura che ha saputo mettere radici nel cuore dei Monti Măcin. (aise)