Riapre il mercato del Regno Unito per le piante ornamentali italiane

ROMA\ aise\ - Le aziende florovivaistiche italiane riconquistano il Regno Unito come mercato di sbocco delle loro piante ornamentali. Ne dà notizia il Ministero per l’agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste ricordando che questo settore, economicamente rilevante, dall'ottobre del 2024 era stato bloccato dalla decisione delle autorità sanitarie britanniche. Ripetutamente nel tempo, infatti, era stato trovato l'insetto Pochazia shantungensis in piante di provenienza italiana. Il blocco ha causato danni rilevanti al comparto florovivaistico nostrano in quanto le piante sequestrate erano state poi distrutte.
Dopo un lungo periodo di analisi, martedì, 27 maggio, le Autorità britanniche hanno dato il via libera alla ripresa dei commerci.
Si tratta, sottolinea il Masaf, di un “esito non scontato” che “è stato raggiunto anche grazie al supporto che le autorità fitosanitarie italiane, in collaborazione con CREA, hanno dato agli esperti britannici venuti per condurre attività di Audit in Toscana e Lombardia lo scorso marzo”.
La valutazione del rischio fitosanitario condotta dai britannici (Rapid Pest Risk Analysis - PRA) su Pochazia shantungensis, ha accertato che nessuna parte del Regno Unito è sufficientemente calda per favorire la diffusione e la proliferazione dell'insetto e dunque non sussistono i presupposti (insediamento dell'insetto e danno economico irragionevole) per il blocco del commercio.
Questa decisione, riporta il Ministero, è accolta con “grande favore” dagli operatori nazionali del settore, per i quali il mercato britannico rappresenta grande interesse: il valore dell'export era stato di 42,6 milioni di euro nel 2024 e con i tre mesi di stop aveva subito un calo del 3,2%.
"La riapertura del mercato del Regno Unito alle piante ornamentali italiane è un'ottima notizia, frutto del costante lavoro che abbiamo messo in campo per scongiurare una decisione che avrebbe potuto causare ingenti danni al settore florovivaistico italiano”, commenta il sottosegretario Masaf Patrizio La Pietra. “Non includere la Pochazia Shantungensis tra gli organismi da quarantena per le piante e la riapertura delle importazioni dall'Italia è un segnale importante per tutto il settore. Istituzioni e mondo della ricerca hanno lavorato insieme a supporto del sistema produttivo per scongiurare il rischio di gravi danni economici per il comparto florovivaistico nazionale, eccellenza italiana e leader delle esportazioni”. Questo risultato, conclude, “premia l'impegno profuso dal Masaf, dal ministro Lollobrigida e da tutto il governo Meloni". (aise)