4 novembre: la ricorrenza che unisce il Paese dentro e fuori i confini nazionali

PECHINO\ aise\ - Celebrare il 4 novembre significa ricordare la conclusione della Prima Guerra Mondiale, festeggiando le Forze Armate e l’unità nazionale, compiuta a caro prezzo; ma anche riaffermare oggi, in un mondo attraversato da nuovi conflitti e instabilità, il valore della pace difesa e da garantire alle nuove generazioni.
Il presidente della Fondazione Insigniti OMRI, prefetto Francesco Tagliente, quest’anno ha voluto raccogliere le testimonianze e i messaggi di rappresentanti della Fondazione, in Italia e all’estero, per raccontare come questa ricorrenza sia vissuta da chi serve la Repubblica italiana ovunque nel mondo.
Tra questi contributi, si è distinto il messaggio del generale di Brigata della Guardia di Finanza Alessandro Butticé, dirigente emerito della Commissione europea e primo militare italiano ad aver servito presso le Istituzioni Ue. Confondatore e presidente del Comitato Internazionale della Fondazione, il generale Butticé - che pur in congedo continua ad impegnarsi per il Paese quale volontario istituzionale - è anche opinionista e corrispondente AISE da Bruxelles e in questi giorni si trova in viaggio in Cina.
Gli altri contributi della Fondazione sono stati forniti da: l’ammiraglio di Squadra Carmelo Bonfiglio, che ha ricordato come la Marina Militare celebri il 4 novembre a bordo delle navi in navigazione, con cerimonie sobrie che uniscono equipaggi lontani dalle famiglie ma vicini ai valori della Patria; dal generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Diella, che ha sottolineato il significato del 4 novembre nelle missioni internazionali dell’Esercito, laddove i militari italiani operano a sostegno della stabilità collettiva; e dal prefetto di Trieste Giuseppe Petronzi, che ha richiamato l’importanza del 4 novembre nella vita civile e istituzionale, ricordando il ruolo delle Prefetture nella coesione del tessuto sociale e della memoria pubblica.
Quanto al generale Butticé, che ha sempre preso parte alla cerimonia commemorativa organizzata ogni anno a Bruxelles, quest’anno ha onorato la ricorrenza dalla Cina, dove nei giorni scorsi ha incontrato l’ambasciatore d’Italia, Massimo Ambrosetti, anch’egli Grand Ufficiale OMRI.
Assieme all’ambasciatore, Butticé si è unito “idealmente a tutti gli italiani, dalla terra legata secoli fa alla nostra da un grande italiano come Marco Polo, che oggi, in Patria e all’estero, come me e il personale diplomatico, civile e militare dell’Ambasciata a Pechino - che inaugurerà una stele in ricordo di tutti i connazionali che sono deceduti in Cina servendo nelle nostre Forze Armate - rendono omaggio a quanti hanno servito e servono il nostro Paese”.
“Il 4 novembre non rappresenta soltanto il ricordo di una vittoria, ma il simbolo di un impegno continuo per la difesa della libertà, della pace e della coesione tra i popoli”, ha sottolineato Butticé nel suo intervento. “Le nostre Forze Armate, cui ho l’onore di appartenere, seppure oggi nella forza in congedo, sono eredi di una tradizione di coraggio e di servizio, svolgono e devono continuare a svolgere un ruolo fondamentale non solo nella difesa dei confini nazionali ed europei, ma anche nella deterrenza, nella sicurezza comune e nel mantenimento della pace in Italia, in Europa e nel mondo”.
“Celebrare il 4 novembre”, ha concluso infine Butticé, “significa riaffermare quei valori di unità, onore e responsabilità che fanno dell’Italia una nazione rispettata e solidale, capace di contribuire con autorevolezza alla costruzione di un ordine internazionale fondato sulla pace, sulla giustizia e sulla libertà dei popoli”. (aise)