8 Marzo/ ACLI Germania: non bastano le Mimose, serve impegno per parità salariale e uguaglianza

BERLINO\ aise\ - L’8 marzo si celebra la Giornata internazionale della donna, un momento di riflessione e mobilitazione per i diritti delle donne in tutto il mondo. Questa giornata non è solo un’occasione per riconoscere i progressi compiuti, ma soprattutto per denunciare le persistenti disuguaglianze e rafforzare l’impegno per una società più equa. Disuguaglianze che in particolare si manifestano nel mondo del lavoro con la disparità salariale. Dunque, in occasione della Giornata della parità salariale in Germania (7 marzo) e della Giornata internazionale della donna (8 marzo), le ACLI Germania hanno voluto ribadire l’urgenza di colmare il divario retributivo tra uomini e donne e s’impegnano a favore di una società equa in cui il lavoro sia retribuito allo stesso modo, indipendentemente dal genere.
Attualmente, le donne in Germania guadagnano in media il 18% in meno rispetto agli uomini, questo significa che, in termini concreti, le donne lavorano gratuitamente per circa due mesi all'anno rispetto ai loro colleghi uomini.
Questa disparità penalizza in particolare le madri, le lavoratrici part-time e coloro che operano nei settori sociali e assistenziali. Questo divario non solo incide sul reddito immediato, ma si traduce in pensioni più basse e una maggiore vulnerabilità economica in età avanzata.
Le ACLI Germania hanno dunque chiesto misure concrete per garantire l’equità retributiva: trasparenza salariale nelle aziende per identificare ed eliminare le disuguaglianze; parità di trattamento tra lavoratori a tempo pieno e part-time; riconoscimento economico delle professioni sociali e di assistenza, in cui le donne sono prevalentemente impiegate; migliore conciliazione tra famiglia e lavoro attraverso modelli flessibili e una distribuzione equa del lavoro di cura tra uomini e donne; norme più severe per far rispettare la parità retributiva; un impegno per il futuro.
Le ACLI Germania hanno infine invitato cittadini, istituzioni e imprese a non limitarsi a celebrazioni simboliche, ma ad agire concretamente per garantire la parità di genere. Soprattutto in questo tempo in cui l’avanzare di diverse forze politiche che cercano di relegare le donne a ruoli tradizionali e negare i loro diritti nel mondo del lavoro, è essenziale un forte impegno collettivo per l’uguaglianza.
"La parità non deve essere un privilegio, ma un diritto fondamentale per tutte e tutti". (aise)