A Pordenone la prima Consulta dei Segretariati di EFASCE

PORDENONE\ aise\ - Dal coinvolgimento delle giovani generazioni e degli emigrati più recenti all’insegnamento in famiglia dell’italiano (insieme a lingua friulana e dialetto pordenonese), dall’attività con gli associati a nuovi progetti culturali: di questo e molto altro ancora hanno discusso ieri e l’altro ieri, 12 e 13 luglio, a Pordenone - ospiti nella sala giunta del Comune di Pordenone in municipio - i delegati de “La Consulta a convegno - Proposte per il futuro”, la prima Consulta dei Segretariati di EFASCE (Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti) - Pordenonesi nel mondo.
Presenti (con alcune persone in videocollegamento) i rappresentanti di Argentina, Australia, Brasile, Canada, Russia, Francia, Romania, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Usa, Uruguay, Sudafrica e Venezuela.
La Consulta è quindi iniziata con un momento istituzionale insieme alle autorità all’Hotel Santin. Qui i rappresentanti dei Segretariati hanno potuto incontrare i partecipanti ai progetti “Soggiorno famiglie di discendenti FVG” e “Alla Scoperta delle proprie radici” che, curati da EFASCE e sostenuti dalla Regione, stanno visitando il territorio regionale e i borghi da cui sono partiti i propri avi.
“Ogni anno 3 mila persone lasciano il Friuli Venezia Giulia per andare a vivere e lavorare all’Estero - ha dichiarato il presidente di EFASCE, Angioletto Tubaro -. Molte di loro, a partire dai giovani, necessitano di un aiuto in loco: in tal senso i Segretariati sono le nostre “ambasciate” per supportare sia loro sia i discendenti - figli, nipoti e pronipoti - dell’emigrazione storica. Per tutti loro e per delineare come agire in futuro abbiamo organizzato questa Consulta a fianco dei progetti di soggiorno”.
Tubaro ha quindi ringraziato, a nome del Direttivo dell’EFASCE, la Regione Fvg, la Fondazione Friuli e il Comune di Pordenone per il “sostengono in questo cammino”.
L’assessore comunale di Pordenone, Walter De Bortoli, portando i saluti del sindaco Alessandro Basso, ha ringraziato i corregionali per essere voce e volto di Pordenone e del territorio provinciale nel mondo, mentre don Roberto Tondato vicario della Diocesi di Concordia Pordenone, portando il saluto del vescovo Giuseppe Pellegrini, ha ricordato come EFASCE sia un ente benemerito nel sostegno agli emigrati sia nel 1907, quando fu fondato su spinta anche di diversi sacerdoti, che ora. Michael Mastrolia, capo di gabinetto del Prefetto di Pordenone, portando i saluti del Prefetto di Pordenone Michele Lastella ha evidenziato l’importanza dell’azione di prospettiva di EFASCE su un tema sempre d’attualità come quello della migrazione. Il consigliere regionale Markus Maurmair ha sottolineato infine come grazie ai corregionali esiste un Friuli al di fuori dei confini regionali e di come questo legame importante sia stato fondamentale anche nella ricostruzione dopo il terremoto del 1976.
Con l’occasione è stato ricordato don Vitaliano Papais, recentemente scomparso, per anni assistente spirituale EFASCE in Canada e di supporto a molti emigranti. Presenti anche i consiglieri del direttivo EFASCE Pordenone con la vicepresidente Luisa Forte, il past President Gino Gregoris e il segretario Claudia Viol.
Poi i delegati si sono spostati nella sala giunta del Municipio di Pordenone per l’avvio dei lavori della Consulta dei Segretariati. Qui l’assessore De Bortoli ha donato al presidente Tubaro e a loro una pubblicazione sulla città.
La prima parte dei lavori, in attesa della sintesi del secondo giorno, ha visto ogni rappresentante illustrare la situazione del suo Paese.
Andrea Rambaldini dalla Spagna ha delineato un quadro vivace della presenza regionale nel Paese iberico, con diversi arrivi recenti provenienti dal Regno Unito in seguito alla Brexit e con una netta prevalenza di giovani con diversi eventi organizzati dal Segretariato. Stessa vivacità in Francia dove Luca Pascotto ha detto come il Segretariato sia molto attivo con proposte culturali e con supporto ad adempimenti burocratici per i nuovi arrivati. Roberto Ortolan ha concordato con questo quadro positivo per Londra, ma ha evidenziato come invece fuori dalla capitale (lui si è trasferito a Coventry) sia più complicato coinvolgere italiani e corregionali.
Nei Paesi dell’emigrazione storica di fine Ottocento-Novecento la sfida è invece quella di interessare alle proprie origini italiane e friulane i più giovani, insegnando anche a loro la lingua. In Uruguay, come ha spiegato Claudia Girardo, sono moltissime le persone di origine friulana, ma molti di loro con il passare dei decenni hanno dimenticato queste radici. Un’altra sfida, ha aggiunto Roberto Gregoris dal Canada, è tenere aperti i vari club, sedi in cui gli emigranti si riunivano per momenti insieme tra compaesani, come a Toronto che è la città più friulana del mondo con oltre 500 mila persone di origine regionale. Situazione simile negli Stati Uniti d’America, dove Cynthia Paveglio ha portato l’esempio del Segretariato di Philadelphia che organizza serate gastronomiche dedicate al Friuli. In Argentina si riesce a tenere aperta la Casa della Provincia di Pordenone a Buenos Aires, punto di riferimento per la comunità friulana locale, come raccontato da Alejandro Vivian. In Sudafrica si sta perdendo il lascito dei tanti friulani rimasti laggiù dopo essere stati prigionieri durante la Seconda guerra mondiale: i nipoti non parlano più italiano, ha dichiarato Attilio Dalpiaz.
La Romania dal canto suo, come raccontato da Giulio Armanaschi, ha una condizione particolare: è terra sia di un’emigrazione storica che di una più recente, i cui esponenti si vogliono ora coinvolgere. Stessa situazione, anche se con numeri più ridotti, in Russia, dove da marzo di quest'anno è attivo il Segretariato EFASCE più giovane, guidato da Antonello Colussi, che è intervenuto anche lui alla Consulta.
Diverso il caso del Brasile: nell’area dello Stato del Rio Grande do Sul la storia dell’emigrazione è insegnata a livello curriculare a scuola e il dialetto derivato da veneto e friulano, chiamato “Talian”, è tutelato come lingua insieme al portoghese. Ci sono anche radio che trasmettono in Talian e tanti giovani coinvolti, come raccontato da Argel Rigo che ha anche ringraziato EFASCE per il sostegno dopo l’alluvione che ha colpito lo scorso anno lo Stato e per l’interessamento sulla questione della cittadinanza recentemente discussa in Italia.
In videocollegamento Ilario Bagnariol, storico rappresentante dell’emigrazione friulana in Svizzera e tra i pochi superstiti della tragedia di Mattmark di cui tra pochi giorni ricorreranno i 60 anni e Ingrid Culos dall’Australia, che a Sydney sta dando supporto ai tanti giovani che scelgono di arrivare dall’Italia.
Il presidente Tubaro, la vicepresidente Forte, il past presidente Gregoris e il segretario Viol hanno ascoltato e condiviso le riflessioni. A conclusione dei lavori, la Santa Messa nella Chiesa del Beato Odorico. (aise)