Bruxelles: il Meeting di Rimini sbarca in Europa come dialogo e unione nelle diversità – di Alessandro Butticé

BRUXELLES\ aise\ - Nell’effervescenza del Sistema Italia che da qualche tempo anima Bruxelles, capitale del Belgio e dell’Europa, il primo luglio, presso la bella residenza dell’Ambasciatore d’Italia in Belgio, Federica Favi, un altro bellissimo evento: “Il Meeting di Rimini: 45 anni di dialogo per l’amicizia fra i popoli”. Promosso dalla vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno e dal vicepresidente del Gruppo PPE al Parlamento Europeo, Massimiliano Salini, con la Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, l’evento è stato l’occasione per raccontare il segno che ha lasciato questa iniziativa tutta italiana, che dimostra la forza del saper dialogare. Anche e soprattutto da prospettive diverse. Tendenti a quell’unione nelle diversità che, come ha ricordato Massimiliano Salini, è una delle cifre dell’Unitá europea, e che il meeting di Rimini coltiva da quasi mezzo secolo.
“Il Meeting di Rimini è un appuntamento che per più di 40 anni ha saputo parlare a generazioni diverse, ha superato confini geografici e politici, è diventato uno spazio di dialogo aperto e di costruzione di ponti, un laboratorio di idee, un crocevia di storie, esperienze e sensibilità diverse” ha sottolineato l’Ambasciatore d’Italia in Belgio, Federica Favi, che ha ospitato l’iniziativa. L’Ambasciata, ha aggiunto, “incarna, attraverso le iniziative che organizza e ospita, lo stesso spirito del Meeting di Rimini, quale spazio aperto al dialogo e ai contatti”.
La vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, con la forza dell’entusiasmo che la contraddistingue, ha sottolineato che “ogni edizione del Meeting di Rimini è stata occasione per il Paese di affacciarsi al mondo, di comprenderne le dinamiche che lo governano, di trovare strade percorribili per correggerne il cammino. In un’Italia spesso arrotolata su stessa, è stato sempre il colpo di vento fresco che annuncia settembre e libera la casa dall’afa”.
Anche la collega vicepresidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna, ha rimarcato come il Meeting sia “una manifestazione che arriva alla sua 46ma edizione con sempre più forza e vigore e che si configura come un momento di profonda riflessione tra istituzioni, imprese, società civile che si confrontano e dibattono su valori comuni, per lavorare sempre di più e meglio per il bene comune”.
Oltre all’intervento delle due vicepresidenti del Parlamento Europeo era previsto anche quello del vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto. Il quale, trattenuto all’ultimo momento alla Commissione europea, scusandosi, ha mandato un messaggio di conferma della sua presenza a Rimini.
Il significativo evento, che ha visto la partecipazione di numerosi eurodeputati, funzionari Ue e Nato, e rappresentanti della comunità imprenditoriale a Bruxelles, segue a meno di una settimana un altro importantissimo evento italiano.
Quello del Premio De Sanctis Europa 2025. Cultura, scienza, arte e cinema al top con le prestigiose vincitrici europee: Sua Maestà la Regina Paola del Belgio; Roberta Metsola Presidente del Parlamento Europeo; Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea; Maria Grazia Leptin, Biologa e Presidente del Consiglio Europeo della Ricerca; Paola Cortellesi, Attrice e Regista; Marina Abramović, Artista serba.
Con la partecipazione straordinaria di Sua Maestà Re Alberto II e Sua Maestà la Regina Paola, alla presenza di Parlamentari Europei, Ambasciatori, Autorità belghe ed europee, e la premiazione del film “L’Abbaglio” del regista Roberto Andò, (co-produzione Rai-Medusa film), l’Italia si è presentata come superpotenza della Cultura a Bruxelles. E col Meeting di Rimini, anche attore di dialogo e confronto, per la ricerca ed il mantenimento della pace, esigenza di drammatica e pressante attualità anche in Europa.
“Il Meeting ha sempre avuto, fin dal suo inizio, un’attenzione particolare per l’Europa, riconoscendola come un luogo unico al mondo di libertà e di pace”, ha detto a questo proposito Bernhard Scholz, presidente del Meeting. “In tutti questi anni, al centro di tanti incontri promossi dal Meeting, ci sono stati la condivisione delle sue radici culturali, il dialogo sulle riforme necessarie e il coinvolgimento dei suoi cittadini”.
“Mai come oggi la politica chiede che sia dato spazio all’idea di comunità, di condivisione e di coscienza della non-autosufficienza di popoli e nazioni”, ha concluso Massimiliano Salini. “La domanda di pace che attraversa il dibattito politico di ogni nazione europea chiede che un metodo come quello che ha generato il Meeting di Rimini diventi la cifra non di semplici collaborazioni generose ma di nuove e visionarie decisioni politiche per un futuro di vera unità per l’Europa intera”.
L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di riflessione sul valore del dialogo interculturale come strumento essenziale per la promozione della fraternità e dell’amicizia tra i popoli, fondata sulla cultura del confronto pacifico. Nel contesto delle sfide attuali che interessano anche il continente europeo, sono state esplorate le modalità con cui il dialogo tra comunità diverse contribuisce a rafforzare la cooperazione e la solidarietà, con un focus sul ruolo cruciale della collaborazione tra istituzioni italiane, europee e realtà della società civile come fattore chiave per la costruzione di ponti culturali e politici duraturi. In altri termini, una visione europea ed europeistica dell’unione nella ricchezza delle diversità. (alessandro butticé\aise)