Bruxelles: successo di pubblico per la presentazione Esperia del docufilm su Bettino Craxi – di Alessandro Butticé

BRUXELLES\ aise\ – Grande partecipazione e vivo interesse hanno caratterizzato l'evento organizzato dal Circolo Culturale Esperia (unico membro italiano del Martens Group del PPE, il più grande partito europeo) presso l'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles lo scorso 21 maggio. La serata, dedicata alla storia e alla cultura italiana, ha visto una notevole affluenza di pubblico, attirato dalla qualità degli interventi e dalla rilevanza dei temi trattati.
L'evento si è aperto con la proiezione del documentario "Bettino oltre Craxi. Storia di un uomo", che ha offerto uno spaccato intenso e riflessivo sulla figura di Bettino Craxi, suscitando un acceso dibattito tra i presenti.
I saluti iniziali dell’Ambasciatore d’Italia in Belgio, Federica Favi, del Direttore dell’Istituto, Pierre Di Toro, di Antonio Cenini, Presidente del Circolo Culturale Esperia, e di Stefania Craxi, Presidente Commissione Esteri e Difesa del Senato, oltre che figlia di Bettino, hanno introdotto con efficacia le tematiche della serata.
Bello il docufilm e bella anche, soprattutto, la sua presentazione fatta da Pier Di Toro. Nella sorpresa, di chi scrive e di molti altri tra i numerosi presenti, per la nota volubilità degli italiani che dal lancio delle monetine contro un leader solo poco prima osannato ed acclamato, accompagnato da cori adoranti per i talebani del tintinnio di manette di "Mani Pulite", si concentrano ora nel rivisitare la storia recente. Lasciando forse credere che davanti all’Hotel Raphael o alla Procura di Miliano dei Di Pietro & C, come ai raduni dell’antipolitica e dei Vaffaday di questi ultimi decenni, ci fossero solo e sempre “gli altri”. Mai “noi”.
Ma anche questa è Italia. O meglio, non l’Italia che io amo, e che, da tempo, chiamo “Pulcinellopoli".
Italia e Pulcinellopoli che emergono, piuttosto nitide, anche nelle pagine del libro "All'ombra della storia" di Stefania Craxi. La cui presentazione, dopo il docufilm sul padre, ha catalizzato l'attenzione del pubblico.
L'autrice, insieme ad Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento europeo, Carlo Fidanza, Capodelegazione Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, e a Giorgio Gori, Vicepresidente Commissione ITRE al Parlamento europeo, ha dato vita a un dialogo stimolante e approfondito, moderato con professionalità e competenza da Leonardo Panetta, corrispondente Mediaset da Bruxelles.
“Questo volume nasce da un moto dell'animo. Racconta un pezzo della mia storia, il mio Craxi, un padre difficile e straordinario, e, vagando tra i ricordi, narra le vicende della nostra famiglia, una famiglia allargata a una piccola, grande comunità politica e di amici che per anni ha condiviso tutto”, ha spiegato Stefania Craxi.
“La mia prima vita, che racconto in questo libro, non contemplava il palcoscenico, ma semmai il dietro le quinte, lo stare fuori dallo schermo, mai davanti. E, soprattutto, non prevedeva, neanche per sogno, la politica come impegno quotidiano. Ma nessuno ci chiede cosa vogliamo: la volontà si scontra con il senso del dovere, del dover agire e del dover fare, del dover dire e del dover esserci. È questo l'insegnamento che ho tratto vivendo all'ombra della Storia”, ha proseguito. Spiegando che lei non ne ha fatto parte, se non in determinati frangenti, “in alcuni casi comici e in altri tragici, ma sono mio malgrado una testimone”.
Ma oggi, raggiunta l'età della maturità, l'età in cui si riflette e si guarda al passato, la figlia di quello che è sicuramente stato uno dei più grandi statisti, oltre che l’ultimo, della Prima Repubblica, vede scorrere davanti ai suoi occhi dei fotogrammi, che le fanno capire quanto sia distante quel tempo passato e quanto, per molti versi, quel tempo sembra non passare. Per la prima volta, infatti, Stefania Craxi ha deciso di raccontare una storia politica di cui va fieramente orgogliosa. Nelle sue memorie, nei suoi aneddoti e riflessioni non c'è stato solo il ricordo affettuoso del politico esuberante e sognatore, ostinato e tenace che era suo padre, ma il racconto di un intero Paese in grande trasformazione, pieno di energie e rancori mai sopiti. Uomini e donne, protagonisti e comparse di un'epoca che non tornerà. Nella commozione della sua presentazione, anche il ricordo per i pochi che le sono stati vicino e i molti che si sono girati dall'altra parte nei periodi più bui. Pagine straordinarie, e a volte dolorose, della storia recente italiana. All'ombra della storia, l’incontro di Bruxelles ed il docufilm hanno offerto il racconto dolce e struggente di una figlia che semplicemente ricorda, a distanza di tanti anni - e che non dimentica - l'eredità di un pensiero e di una cultura politica.
L'evento si è confermato un'importante occasione per promuovere la cultura italiana a Bruxelles e per favorire un confronto costruttivo sui temi della storia e dell'identità nazionale. Nel bene e nel male.
Il Circolo Culturale Esperia si è detto soddisfatto del successo dell'iniziativa, che ha contribuito a rafforzare il legame tra la comunità italiana all'estero e il proprio patrimonio storico e culturale. Senza escluderne il più recente.
Il "Martens group", di cui fa parte il Circolo Esperia, fa riferimento al Gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE) al Parlamento Europeo. Questo gruppo è il più numeroso e storico nel Parlamento, rappresentando partiti di centro-destra europeisti, moderati, cristiano-democratici e conservatori. (alessandro butticé\aise)