Formazione, assunzioni e merito alla Farnesina: la Confsal Unsa Esteri al confronto con Tajani e Zangrillo

ROMA\ aise\ - “A due anni dal primo incontro con i Ministri Tajani e Zangrillo, nell’ambito degli Stati generali della Diplomazia presso il Maeci, possiamo appurare con orgoglio e fiducia la percezione di un vento di cambiamento nella PA di cui siamo stati, e siamo tuttora spettatori e attori allo stesso tempo”. È quanto si legge in una nota della Confsal Unsa Esteri all’indomani del confronto con i due Ministri del Governo Meloni nell’ambito della Conferenza degli Ambasciatori iniziata ieri alla Farnesina.
“Nel corso di questi due anni – ricorda il sindacato – sono state messe al centro il valore, le potenzialità ed il futuro dei lavoratori, quale motore inderogabile del buon funzionamento del sistema Paese oltre confine. A questa consapevolezza guardiamo fiduciosi rispetto a quelli che saranno i prossimi passi di questa amministrazione, nell’alveo della legge di bilancio in primis, ove sono oggetto di votazione emendamenti che rappresentano il futuro e le potenzialità del Maeci nel 2025. È stato posto l’accento sull’urgenza assunzionale e salutato positivamente il trend che è stato registrato nell’ultimo triennio: siamo passati ad un incremento del personale significativo, che ha condotto, allo stato attuale, a poter contare su circa 1400 aree funzionali all’estero, e altrettante presso la sede Maeci a cui si aggiungono circa 3mila impiegati a contratto, sia a legge locale che a legge italiana. Numeri ancora distanti dalla configurazione dell’organico vigente 20 anni fa, ma siamo sulla strada giusta”.
“Con riferimento al merito, su cui è forte l’attenzione del Ministro Zangrillo, e che rappresenta la molla, il pungolo in grado di dare valore al lavoro, stimolarlo e rendere pienamente sfidante la quotidiana azione amministrativa, - riporta la Confsal Unsa Esteri – abbiamo sottolineato quanto sia fondamentale prevederne una maggiore inclusività nei meccanismi attuativi: ed è proprio facendo riferimento a questo valore che riteniamo imprescindibile poter agire sull’incremento del fondo risorse decentrate del personale di questa amministrazione, in quella prospettiva di piena valorizzazione delle professionalità e del lavoro, che senza un adeguato quanto proporzionato trattamento accessorio rischia di essere totalmente vanificata”.
Il Sindacato, quindi, ha evidenziato anche “l’urgenza di prevedere per il personale di ruolo un aumento dell’ISE, segnatamente in quei Paesi ove le domande di trasferimento sono piuttosto basse e dove si registra una endemica penuria di personale”.
E ancora: “relativamente al rifinanziamento delle risorse per il riadeguamento retributivo del personale a contratto sul cui emendamento il Ministro Tajani ci ha fornito rassicurazioni e certezze, evidenziando alla platea presente di aver ribadito con forza, sia come Ministro degli Affari esteri che come Presidente di un partito di maggioranza, l’urgenza che questo emendamento sia approvato. Negli ultimi due anni abbiamo assistito ad interventi emendativi - tesi al rifinanziamento di dette risorse - sollecitati dal Ministro Tajani in sede di sessione di bilancio, che hanno consentito di dare attuazione ad un esercizio aumenti 2023 e 2024 senza precedenti, con l’inclusione – tra i Paesi destinatari di detti aumenti – di oltre cento Paesi, ove – in taluni casi – non si registravano incrementi da oltre 10 anni. Purtroppo, come noto, la normativa non permette un finanziamento automatico di queste risorse, che consentirebbe, invece, di esorcizzare il faticoso esercizio emendativo annuale”. Pertanto, Confsal Unsa Esteri ha espresso “l’auspicio che vi possano essere le condizioni in sessione di bilancio o eventualmente anche nei prossimi provvedimenti in materia, di un riordino della disciplina del Maeci, per prevedere meccanismi di finanziamento automatico. Ma proprio nella prospettiva di maggiore inclusività, appare ormai imprescindibile la previsione di un meccanismo di valutazione e di premialità anche per il personale a contratto a legge locale del MAECI, attualmente escluso da qualsiasi iniziativa afferente al merito”.
Nel confronto con i due Ministri, il sindacato ha ricordato che “proprio in queste settimane sta portando avanti un approfondimento insieme alla DGRI, orientato all’inserimento nel dpr 18/67 di detto istituto per il predetto personale, nella prospettiva – condivisa - di collocare tutto i dipendenti sul medesimo livello, almeno sotto il profilo della valutazione e della premialità. Esprimiamo l’auspicio che detto intervento possa essere effettuato nell’ambito del c.d. “dl Merito”, che sappiamo essere un riferimento normativo indiscutibile su questo versante”.
Quindi, “partendo dalla consapevolezza che il rispetto dei diritti di ognuno dei lavoratori Maeci sia la premessa per un proficuo funzionamento della macchina amministrativa – a Roma e all’estero”, Confsal Unsa Esteri ha “richiamato l’attenzione sull’urgenza di prevedere, a livello di rete, l’obbligo di definizione di specifici ordini di servizio collegati ad altrettanto chiari mansionari che dispongano in maniera trasparente, diretta ed inequivocabile il ruolo e le funzioni del singolo lavoratore in sede, esorcizzando il rischio di incorrere in errori, sovramansionamenti o deleghe di responsabilità. Ci auguriamo, pertanto, - conclude la nota del sindacato – che questo confronto possa rappresentare il momento da cui far decorrere prospettive ed energie nuove all’interno delle quali – ancora una volta – siano collocati gli interessi dei lavoratori Maeci”. (aise)