Pordenonesi nel mondo Efasce: conclusa la consulta dei segretariati

PORDENONE\ aise\ - Conclusa a Pordenone la prima edizione Consulta dei Segretariati di EFASCE (Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti) - Pordenonesi nel mondo. I rappresentanti di Argentina, Australia, Brasile, Canada, Russia, Francia, Romania, Svizzera, Spagna, Regno Unito, Usa, Uruguay e Sudafrica hanno discusso insieme al Direttivo EFASCE lungo tutto il weekend del 12-13 luglio su quali azioni intraprendere per il futuro nel coinvolgimento e supporto ai corregionali all’estero. Sostegno all’iniziativa da parte di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli e Comune di Pordenone, senza dimenticare il supporto della Diocesi di Concordia Pordenone.
Il presidente di EFASCE Angioletto Tubaro ha consegnato i diplomi di partecipazione a “La Consulta a convegno - Proposte per il futuro” (questo il titolo del progetto) ad Andrea Rambaldini (Spagna), Luca Pascotto (Francia), Roberto Ortolan (Regno Unito), Claudia Girardo (Uruguay, presente con il marito), Roberto Gregoris (Canada, presente con la moglie), Cynthia Paveglio (Usa), Alejandro Vivian (Argentina), Attilio Dalpiaz (Sudafrica), Giulio Armanaschi (Romania), Antonello Colussi (Russia) e Argel Rigo (Brasile, presente con la moglie). Durante i lavori si sono video collegati anche Ilario Bagnariol (Svizzera) e Ingrid Culos (Australia).
La giornata finale di domenica 13 luglio è iniziata con la Santa Messa nella Chiesa del Beato Odorico celebrata dal parroco (e delegato del Vescovo di Concordia Pordenone per EFASCE) don Alessandro Tracanelli, che nella sua omelia ha parlato del Beato Odorico, presente nello stemma EFASCE proprio perché, con il suo essere missionario, è stato aperto al mondo e all’accoglienza dell’altro. Poi la conclusione dei lavori della Consulta nelle sale della parrocchia alla presenza, tra gli altri, dell’assessore comunale di Pordenone, Walter De Bortoli, che ha ricordato come condivida con i corregionali un vissuto da emigrante rientrato dalla Libia e rinnovato l’invito del sindaco Alessandro Basso a rivisitare Pordenone anche in occasione della Capitale della cultura 2027.
Presenti anche i consiglieri del direttivo EFASCE Pordenone con la vicepresidente Luisa Forte, il past President Gino Gregoris e il segretario Claudia Viol. I lavori si sono conclusi con un pranzo comunitario.
“Sono stati lavori proficui – commenta il presidente di EFASCE Angioletto Tubaro - in cui siamo partiti dalla situazione presente in ogni singolo Stato per poi elaborare delle strategie per il futuro partendo dall’esempio delle realtà dove alcune iniziative hanno funzionato meglio. In tal senso i prossimi mesi saranno improntati su una più ampia collaborazione con le altre associazioni che si occupano dei corregionali all’estero, dall'Ente Friuli nel Mondo ai Giuliani del Mondo e altre sigle, e a un sempre maggiore coinvolgimento dei giovani partendo dai corsi di lingua italiana e cultura friulana che proponiamo online”.
“Risulta infatti evidente – evidenzia Tubaro – la necessità di questo passaggio tra generazioni dell’orgoglio di avere radici italiane e friulane, evitando che si disperda con il passare del tempo. I progetti di ogni singola realtà poi andranno calati nelle specifiche esigenze del proprio territorio, visto che differenti sono le esigenze nei Paesi dove ci sono i discendenti dell’emigrazione friulana storica e quelli dove ci sono invece gli expat più recenti”.
“Detto questo, - aggiunge – sono però emerse tre vie progettuali comuni: eventi legati alla cultura, all’enogastronomia e all’economia del Friuli Venezia Giulia da proporre sia in loco che in modalità online. Infine, abbiamo analizzato come sviluppare il rapporto con chi partecipa ai soggiorni estivi sul territorio regionale, come quelli in corso in questi giorni per famiglie e giovani, in modo da far proseguire l’esperienza e il dialogo anche una volta che le persone sono rientrate nei rispettivi Paesi. Tanti spunti che corrispondono ad altrettante sfide che siamo pronti ad affrontare, sempre con il sostegno di Regione, Fondazione Friuli e Comune di Pordenone, come anche della Diocesi di Concordia Pordenone sempre al nostro fianco”.
Sabato 12 luglio i rappresentanti erano stati accolti dalle autorità. L’assessore comunale di Pordenone Walter De Bortoli, portando i saluti del sindaco Alessandro Basso, ha ringraziato i corregionali per essere voce e volto di Pordenone e del territorio provinciale nel mondo, mentre don Roberto Tondato vicario della Diocesi di Concordia Pordenone, portando il saluto del vescovo Giuseppe Pellegrini, ha ricordato come EFASCE sia un ente benemerito nel sostegno agli emigrati, sia nel 1907, quando fu fondato su spinta anche di diversi sacerdoti, che ora. Michael Mastrolia, capo di gabinetto del Prefetto di Pordenone, portando i saluti del Prefetto di Pordenone Michele Lastella ha evidenziato l’importanza dell’azione di prospettiva di EFASCE su un tema sempre d’attualità come quello della migrazione. Il consigliere regionale Markus Maurmair ha sottolineato infine come grazie ai corregionali esiste un Friuli al di fuori dei confini regionali e di come questo legame importante sia stato fondamentale anche nella ricostruzione dopo il terremoto del 1976.
Con l’occasione è stato ricordato don Vitaliano Papais, recentemente scomparso, per anni assistente spirituale EFASCE in Canada e di supporto a molti emigranti. Presenti anche i consiglieri del direttivo EFASCE Pordenone con la vicepresidente Luisa Forte, il past President Gino Gregoris e il segretario Claudia Viol.
Poi i delegati si erano spostati nella sala giunta del Municipio di Pordenone per l’avvio dei lavori della Consulta dei Segretariati. Qui l’assessore De Bortoli ha donato al presidente Tubaro e a loro una pubblicazione sulla città.
La prima parte dei lavori aveva visto ogni rappresentante illustrare la situazione del suo Paese.
Andrea Rambaldini, dalla Spagna, ha delineato un quadro vivace della presenza regionale nel Paese iberico, con diversi arrivi recenti provenienti dal Regno Unito in seguito alla Brexit e con una netta prevalenza di giovani con diversi eventi organizzati dal Segretariato. Stessa vivacità in Francia, dove Luca Pascotto ha riferito di un Segretariato molto attivo sia attraverso proposte culturali che nell’assistenza ai nuovi arrivati. Roberto Ortolan ha concordato con questo quadro positivo per Londra, ma ha evidenziato come invece fuori dalla capitale (lui si è trasferito a Coventry) sia più complicato coinvolgere italiani e corregionali.
Nei Paesi dell’emigrazione storica di fine Ottocento-Novecento la sfida è invece quella di interessare alle proprie origini italiane e friulane i più giovani, insegnando anche a loro la lingua.
In Uruguay, come ha spiegato Claudia Girardo, sono moltissime le persone di origine friulana, ma molti di loro con il passare dei decenni hanno dimenticato queste radici. Un’altra sfida, ha aggiunto Roberto Gregoris dal Canada, è tenere aperti i vari club, sedi in cui gli emigranti si riunivano per momenti insieme tra compaesani, come a Toronto che è la città più friulana del mondo con oltre 500mila persone di origine regionale.
Situazione simile negli Stati Uniti d’America, dove Cynthia Paveglio ha portato l’esempio del Segretariato di Philadelphia che organizza serate gastronomiche dedicate al Friuli. In Argentina si riesce a tenere aperta la Casa della Provincia di Pordenone a Buenos Aires, punto di riferimento per la comunità friulana locale, come raccontato da Alejandro Vivian. In Sudafrica si sta perdendo il lascito dei tanti friulani rimasti laggiù dopo essere stati prigionieri durante la Seconda guerra mondiale: i nipoti non parlano più italiano, ha dichiarato Attilio Dalpiaz.
La Romania dal canto suo, come raccontato da Giulio Armanaschi, ha una condizione particolare: è terra sia di un’emigrazione storica che di una più recente, i cui esponenti si vogliono ora coinvolgere. Stessa situazione, anche se con numeri più ridotti, in Russia, dove da marzo di quest'anno è attivo il Segretariato EFASCE più giovane, guidato da Antonello Colussi, che è intervenuto anche lui alla Consulta.
Diverso il caso del Brasile: nell’area dello Stato del Rio Grande do Sul la storia dell’emigrazione è insegnata a livello curriculare a scuola e il dialetto derivato da veneto e friulano, chiamato “Talian”, è tutelato come lingua insieme al portoghese. Ci sono anche radio che trasmettono in Talian e tanti giovani coinvolti, come raccontato da Argel Rigo che ha anche ringraziato EFASCE per il sostegno dopo l’alluvione che ha colpito lo scorso anno lo Stato e per l’interessamento sulla questione della cittadinanza recentemente discussa in Italia.
In videocollegamento Ilario Bagnariol, storico rappresentante dell’emigrazione friulana in Svizzera e tra i pochi superstiti della tragedia di Mattmark di cui tra pochi giorni ricorreranno i 60 anni e Ingrid Culos dall’Australia, che a Sydney sta dando supporto ai tanti giovani che scelgono di arrivare dall’Italia.
Il presidente Tubaro, la vicepresidente Forte, il past presidente Gregoris e il segretario Viol hanno ascoltato e condiviso le riflessioni.
Salutati i rappresentanti della Consulta dei Segretariati, proseguono fino al 17 luglio le visite dei partecipanti ai citati progetti “Soggiorno famiglie di discendenti FVG” e “Alla Scoperta delle proprie radici” che, curati da EFASCE e sostenuti dalla Regione, stanno visitando con la guida Simonetta De Paoli e il direttivo e segreteria EFASCE il territorio regionale e i borghi da cui sono partiti i propri avi. Prossime tappe Spilimbergo, Maniago, San Vito, Valvasone, Aquileia e Grado, prima del commiato finale con consegna dei diplomi e le partenze del 18 luglio. (aise)