Acli Baviera: la memoria della Resistenza capace di generare nuova passione umana e civile

MONACO DI BAVIERA\ aise\ - Le Acli Baviera hanno voluto parlare in occasione dl 25 Aprile, Festa della Liberazione Italiana dal Nazi-Fascismo: "lontane dall’alimentare polemiche sulla giornata della Liberazione, intendiamo onorare il ruolo svolto dalle truppe alleate in Italia che nella fase finale della seconda guerra mondiale, a partire dal settembre 1943, sostenuti dal movimento partigiano, una Resistenza fondamentale nel recupero di una dignità nazionale antifascista, hanno creato le condizioni per la riaffermazione della libertà e della democrazia".
Le ACLI Baviera hanno spiegato dunque di voler "contribuire a rendere questa memoria storica responsabilità comune, diffusa e popolare, radicata negli uomini e donne di buona volontà, perché costituiscono il fondamento e i valori della Costituzione attuale della Repubblica italiana, che senza quell’esperienza di sacrificio ed abnegazione non sarebbe fiorita dalle ceneri della guerra e del fascismo. Esso non produsse singoli responsabili di episodi efferati; dietro ai sicari, una moltitudine che quei delitti ha coperto con il silenzio e una codarda rassegnazione, una classe dirigente sospinta dall’inettitudine e dalla colpa verso la totale rovina. La Resistenza rappresenta la risposta di coraggio ed opposizione al regime fascista persecutorio e soggiogante".
"Se gelosamente conservata, la memoria sarà capace di generare nuova passione umana e civile per nutrire una speranza condivisibile per il futuro - hanno aggiunto ancora le Acli Baviera -. Ma il ricordo interpella anche il ruolo delle Istituzioni, perché ad esse è affidato precipuamente il compito di sostenere e forse anticipare la coscienza collettiva di una Comunità, nei loro gesti vi è una valenza pedagogica fondamentale. La memoria costituisce il debito inestinguibile da pagare verso questi Eroi e Martiri della democrazia, avversari, a costo della propria vita, di tutte le forme di dittatura, razzismo e genocidio. Essa non ci rende prigionieri del passato, se riappropriarsi del ricordo del patire e delle speranze spinge ad impegnarsi per una nuova stagione di libertà e liberazione", hanno concluso. (aise)