Da Prata a Jundiaí (Brasile): applausi a Pordenone per il film "Dove c'è vita, c'è speranza"

PORDENONE\ aise\ - Una serata di applausi commossi ha fatto da conclusione alla prima proiezione nella città di Pordenone del film “Onde há vida, há esperança - Dove c’è vita c’è speranza”, del regista brasiliano Rodrigo Rodrigues, che racconta di una storia fortemente legata al Friuli occidentale con al centro della narrazione la figura di Santo Cereser, nato a Prata di Pordenone e partito nel 1887 con destinazione Brasile, città di Jundiaí (Stato di San Paolo), dove ancora vivono i suoi discendenti che dirigono la ditta vinicola di successo da lui fondata.
La serata è stata promossa da EFASCE Pordenonesi nel mondo con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Saluti iniziali da parte del presidente di EFASCE Angioletto Tubaro, del consigliere regionale Markus Maurmair e dell'assessore comunale di Pordenone Walter De Bortoli. Dal Brasile ospiti d'eccezione lo stesso regista Rodrigo Rodrigues, il compositore delle musiche originali del film Kaique Fontes e Humberto Cereser, discendente di Santo e attuale dirigente municipale per lo sviluppo economico, scienza e tecnologia a Jundiaí. A coadiuvarli l'interprete di EFASCE Simonetta De Paoli. Al termine della proiezione Piero Colussi del direttivo di Cinemazero ha intervistato Rodrigues.
"Una storia - ha dichiarato il presidente EFASCE, Angioletto Tubaro -, quella di Santo Cereser e della sua famiglia, che simboleggia idealmente quella di tutti gli emigranti che son partiti dal Friuli Venezia Giulia e che con sacrificio hanno dato un futuro alle loro famiglie. I legami con la terra di origine, a oltre un secolo di distanza, sono rimasti però forti e lo abbiamo potuto toccare con mano recentemente nella nostra visita istituzionale in un altro Stato brasiliano, quello del Rio Grande do Sul in occasione dell’anniversario dei 150 anni dall’arrivo dei primi emigranti italiani. Mi unisco in tal senso al messaggio fattoci avere in occasione di questa proiezione da Argel Rigo, coordinatore EFASCE Brasile: la storia della famiglia Cereser riflette la storia di tante famiglie pordenonesi che si sono sparse nel mondo e il loro successo nel campo vinicolo è simbolo di nuova vita come quella della vite che ogni anno torna a dare nuovi grappoli. Grazie alla Regione per il sostegno al progetto, al Comune di Pordenone per la consueta vicinanza alle nostre iniziative e a Cinemazero per la collaborazione”.
Il film, con una narrazione molto toccante, racconta di come dopo un viaggio lungo e difficile, Santo Cereser arrivò nella regione di San Paolo, lavorando nelle fazendas, piantando viti, affrontando solitudine e nostalgia. Dopo qualche anno riuscì a portare con sé la moglie Maria Piacentini e i sette figli (Carolina, Luigia, Giulia, Humberto Massimiliano, Antônio, Emma e Sofia).
Stabilitosi a Jundiaí, acquistò un terreno (il Sítio Três Marias, nel quartiere Caxambu), impostando un vigneto. Esportando uve, costruì così la sua attività imprenditoriale: dalle uve per altri produttori al vino proprio, fino, in tempi più recenti, al sidro, agli spumanti, alle bevande più moderne. Il film chiude con uno sguardo verso il presente: la famiglia Cereser ormai radicata in Brasile, con una grande azienda (CRS Brands / Cereser), che porta avanti non solo un’attività economica di successo, ma anche un’eredità culturale, migratoria e simbolica fra Italia e Brasile. Nelle generazioni più recenti gli eredi continuano a gestire la CRS Brands / Cereser, sia sul piano imprenditoriale che su quello della responsabilità sociale e della rappresentanza industriale locale.
Da ricordare come, proprio grazie alla condivisione della storia della famiglia Cereser, Prata di Pordenone e Jundiaí hanno formalizzato nel settembre del 2022 un patto di amicizia. (aise)