Da Rapone al Bronx: presentato in Basilicata il libro di Nick Repole

RAPONE\ aise\ - Si intitola “Da Rapone al Bronx: storia della Famiglia Patrissi” il libro che Nick Repole, originario lucano, ha presentato ieri, 28 maggio, nel comune di Rapone nell’ambito dell’iniziativa “Italea”.
Organizzato dalla Pro Loco di Rapone con il patrocinio del Comune, l’evento è rientrato nel programma di promozione dei viaggi delle radici della Farnesina che, insieme al Ministero della Cultura, al Movimento del messaggio di Fatima di Rapone, al Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e all’UNPLI Basilicata, hanno sostenuto l’iniziativa.
La serata si è svolta prima in piazza, poi presso la sala consiliare. In entrambi i momenti, è stata raccontata la storia di emigrazione lucana: una famiglia partita dal piccolo comune lucano e arrivata a New York.
La storia maestra di vita, le migrazioni come momento da ri-conoscere oltre il ritorno e la ricerca delle radici.
Presenti per l’occasione, Luigi Scaglione, Presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e della CIM - Confederazione Italiani nel Mondo, il Sindaco di Rapone, Felicetta Lorenzo, il Vescovo di Melfi, Ciro Fanelli, Angelica Cappiello della Pro Loco Rapone, Vito Sabia della Pro Loco, e Michele Sacino, dell’UNPLI Basilicata.
Nick Repole, marito e padre di quattro figli, è nato e cresciuto a Sydney, in Australia. I suoi genitori si sono conosciuti e sposati dopo essere emigrati dall'Italia negli anni '60. Dopo la morte del padre nel 2007, Nick, con grande dedizione, ha compiuto un’appassionata ricerca sulla storia della sua famiglia. Ha scritto diversi libri su questo tema e il suo ultimo lavoro, "Da Rapone al Bronx", esamina la storia di sua nonna paterna.
Si chiamavano Angelo Maria Patrissi e Maria Giuseppa Annese. Si sposarono nel 1873 a Rapone, nell’Italia Meridionale, dove erano nati. Avevano vissuto tempi tumultuosi, circondanti dagli sforzi di Garibaldi per un’Italia unita.
In 28 anni, la coppia ebbe quattordici figli. Diversi morirono in tenera età, alcuni parteciparono alla Prima Guerra Mondiale, altri scelsero di cogliere l’opportunità di costruirsi una vita in America durante il periodo della grande migrazione.
Il libro è dedicato a loro, a questa famiglia, alle loro vite, al loro coraggio e alla loro tenacia nell’affrontare la confusione e l’incertezza di quei tempi. (aise)