Ideali, tenacia ed emigrazione: a Roma il documentario "L'Angelo di Buenos Aires"

ROMA\ aise\ - Una grande storia di ideali, tenacia, soccorso, Resistenza e anche di emigrazione. È la storia di Filippo Di Benedetto, un comunista italiano che prima lottò contro il fascismo e poi, una volta che l'Italia fu liberata, emigrò in Argentina dove divenne "L'Angelo di Buenos Aires", che dà il titolo al film-documentario che verrà proiettato giovedì prossimo, 30 ottobre, presso il Palazzo delle Esposizioni a Roma, alle ore 17.30.
Per la presentazione del documentario di Enrico Blatti, che sarà presente per l'occasione, interverranno Marco Delogu, Enrico Calamai, ex Diplomatico, Claudio Di Benedetto, figlio di Filippo Di Benedetto, Enrico Blatti, Presidente ANPI III Municipio, e Julio Frondizi, figlio di Silvio Frondizi.
Filippo Di Benedetto fin da ragazzino maturò un forte interesse per la politica e l’impegno civile, assorbendo le passioni del padre, primo abbonato di Saracena (CS) al quotidiano comunista "L’Unità". Organizzatore delle prime lotte sindacali e antifasciste nella zona del Pollino, a soli 21 anni – nel 1943 – fu arrestato, torturato dai fascisti e rinchiuso nel carcere di Castrovillari per un anno. Nel 1952 decise di raggiungere in Argentina il fratello Orlando che già viveva da due anni a Buenos Aires. Dopo il Golpe del 24 marzo 1976 Filippo Di Benedetto, già responsabile del patronato Inca Cgil di Buenos Aires e presidente della Filef, scelse subito da che parte stare: entrato in contatto con l’allora vice console italiano, Enrico Calamai, ed insieme al corrispondente del "Corriere della Sera", Gian Giacomo Foà, ingaggiò una vera e propria missione umanitaria: tutti e tre si misero a servizio delle centinaia di famiglie che disperate si rivolgevano al Consolato d’Italia per trovare accoglienza e rifugio di fronte ai rastrellamenti violenti degli squadroni della morte.
Di Benedetto pagò a duro prezzo il suo impegno: la figlia del fratello Orlando, Domenica, fu sequestrata e torturata mentre il nipote Eduardo, sequestrato nel novembre del 1976 da quattro uomini mentre accompagnava i suoi due figli a scuola, a tutt’oggi risulta scomparso.
“L’Angelo di Buenos Aires”, attraverso le testimonianze di molti protagonisti dell’epoca che conobbero Di Benedetto, racconta una grande storia di ideali, tenacia e Resistenza. (aise)