Incursori del re. La vera storia della X Mas: il volume di Alfio Caruso a Trieste con FederEsuli

TRIESTE\ aise\ - Sarà presentato domani, 30 maggio, alle 18.00 al Circolo unificato dell’Esercito (via dell’Università, 8) a Trieste il libro di Alfio Caruso “Incursori del re. La vera storia della X Mas” (Neri Pozza, Vicenza 2025): interverrà l'autore in dialogo con lo storico Davide Rossi.
L’evento è organizzato dalla Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati e dal Circolo Unificato dell’Esercito, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, la Lega Nazionale, il Centro di Documentazione Multimediale della Cultura giuliana istriana, fiumana e dalmata, l’Associazione delle Comunità istriane e la Casa Editrice Neri Pozza.
In apertura, i saluti del Direttore del Circolo, Ten. Col. Antonio Barone, mentre l’introduzione sarà a cura di Fabio Tognoni, vicepresidente sia di FederEsuli che dell’Associazione delle Comunità Istriane.
Il volume nella scheda dell’editore
C’è un prima e c’è un dopo, nella storia della X flottiglia Mas della Regia Marina Italiana, e lo spartiacque è l’8 settembre 1943, quando il comandante Junio Valerio Borghese raduna i suoi incursori e annuncia di volersi schierare al fianco della Repubblica sociale e dei nazisti.
Lo seguiranno in pochi, macchiando però per sempre quella che era stata fino ad allora una gloriosa storia militare, una storia di lealtà e coraggio, di patriottismo, disciplina ed eroismo.
Prima di tutto questo, a cavalcioni dei celebri “maiali”, e a differenza di tanti ammiragli, che nonostante le corazzate di cui disponevano non sfidarono mai gli inglesi in battaglia, gli uomini della X Mas assaltarono per tre anni le due principali roccheforti nemiche nel Mediterraneo, Gibilterra e Alessandria, e s’immolarono a Malta proprio per supplire alle deficienze della Marina.
Le piccole storie private di ciascuno di loro svelano che ne avrebbero fatto volentieri a meno. Lontani da ogni ideologia (i fascisti erano una minuscola minoranza), intrisi di sincero patriottismo risorgimentale, si batterono in una guerra che sapevano già di perdere. Trentun medaglie d’oro raccontano il loro comportamento meglio di tante parole. Paradossalmente furono gli inglesi i cantori delle imprese della X flottiglia Mas.
Lionel Crabb, leggendario agente dell’MI6, numero uno dei sub britannici e responsabile della squadra anti-incursori di Gibilterra, onorava i caduti italiani lanciando in mare corone di fiori, e dopo l’armistizio dell’8 settembre ’43, andò a cercare i vecchi nemici per arruolarli nella guerra contro i nazifascisti. Da de la Penne a Straulino, da Birindelli a Forza, l’ultimo comandante della X, in tanti accorsero all’appello della nuova Italia, e stavolta a saltare per aria furono i navigli tedeschi a Genova, La Spezia e a Imperia. Il modo migliore di ripristinare il prestigio di un reparto infangato da Borghese e dai suoi marò. (aise)