Intrecci di memoria: una riflessione sull’emigrazione storica e contemporanea nel nuovo libro di Goffredo Palmerini

L’AQUILA\ aise\ - Manca poco all’uscita di “Intrecci di memoria”, nuova fatica del giornalista e scrittore Goffredo Palmerini (Edizioni One Group). Il volume, in corso di stampa, sarà disponibile per inizio luglio nelle librerie e sulle principali agenzie di vendita online. Due i contributi notevoli che contraddistinguono il suo sedicesimo libro: la presentazione di Sonia Cancian, docente, saggista e storica della McGill University di Montreal, in Canada, e la prefazione di Giovanna Di Lello, docente, scrittrice e direttrice artistica del John Fante Festival di Torricella Peligna.
Così Sonia Cancian ha presentato il libro dell’autore abruzzese.
“Insieme ai 15 volumi precedenti, Goffredo da lunga data fa onore alla rilevanza della memoria come ponte così come trasmissione tra italiani all’interno e all’esterno dei confini della penisola. In questo cammino evenemenziale, Goffredo Palmerini, cittadino italiano del mondo, ci invita a riflettere sulla nostra italianità storica e contemporanea in Italia e nel mondo. La migrazione, tema tuttora molto dibattuto nella politica locale e internazionale, è un argomento su cui Palmerini richiama affettuosamente la nostra attenzione.
Infatti, Palmerini ci invita a considerare “una delle più grandi diaspore della storia dell’umanità qual è stata l’emigrazione italiana. Abbiamo ora un’altra Italia oltre confine di 80 milioni di oriundi che amano l’Italia più di noi.” Palmerini insiste sulla migrazione italiana come “vera risorsa per la promozione del Belpaese, se appunto si volesse mettere a sistema le nostre comunità nel mondo. Sarebbero i nostri migliori ambasciatori. I nostri connazionali non sono più quelli partiti con la valigia di cartone, descritti negli stereotipi. Hanno sofferto pregiudizi e stigmi nella prima generazione dell’emigrazione. Poi i loro figli si sono man mano integrati nelle società d’accoglienza, si sono fatti apprezzare.
La cartografia caleidoscopica tessuta da Palmerini si snoda allora e oggi, attraverso un rizoma di testimonianze, corrispondenze, cronache, omaggi, interviste, resoconti storici attraverso l'Italia e la diaspora italiana, iniziando dalla città di Bovisio-Masciago, in Lombardia, e spostandosi tra L'Aquila, Chieti, Roma, Napoli, Firenze, Milano, Torino, Parigi, Bruxelles, New York, Montreal, Ottawa, Hamilton, Toronto, Cordoba, permettendoci inoltre di viaggiare da casa nostra in diversi Paesi del mondo, tra cui l’India, l’Australia, il Sud America, l’Africa, ecc.
In questo libro, Palmerini dimostra la straordinaria ampiezza e profondità del nostro patrimonio culturale e le sue risonanze diasporiche nel XXI secolo, in frequenti casi, molto tempo dopo le ere della migrazione di massa della fine del XIX secolo e del XX secolo. Egli rivela l’orizzonte di sfumature della cultura italiana in un contesto in cui l’insistenza per l’omogeneità culturale preme sul mondo. La testimonianza di Palmerini si legge come un polilogo, concetto teorico definito dalla filosofa franco-ungherese Julia Kristeva caratterizzato da molteplici logiche, discorsi ed esistenze, solitamente identificati nella letteratura, nell’arte visiva, nel linguaggio e nel discorso.
Il lavoro appassionante di lunga data di Palmerini sulla cultura italiana oltre confine, e questo libro non fa eccezione, è un omaggio alla sua grande sensibilità, all’importanza della cultura, della memoria e del racconto come incontro solare all’oscurità che infligge i nostri universi. Nel suo libro, Palmerini non solo fa un appello alla cultura, si impegna in una resistenza che si aggancia alla promessa della cultura come veicolo essenziale per soccorrere l’umanità con una maggior empatia e sensibilità. Il libro di Goffredo Palmerini porta a considerare quanto la memoria appartenga all’oggi e ieri, e quanto sia fondamentale per il futuro”. (aise)