L’Inferno in un attico di New York: l'italoamericano rapito e torturato per le Criptovalute - di Gabriella Ferrero

NEW YORK\ aise\ - Ha vissuto per 17 giorni un incubo degno di un film horror, Michael Valentino Teofrasto Carturan, 29 anni, originario di Rivoli – nel torinese –, sequestrato e seviziato in un attico di lusso nel cuore di Manhattan. Una prigione dorata, nel quartiere trendy di Nolita, dove è stato incatenato, imbavagliato, drogato e brutalmente torturato nel tentativo di estorcergli l’accesso ai suoi wallet di criptovalute.
Secondo gli inquirenti, il piano criminale è stato orchestrato da John Michael Woeltz, 37 anni, originario del Kentucky, ex attore e autoproclamato “crypto guru”. Con un passato da milionario eccentrico, Woeltz avrebbe attirato Carturan a New York con la scusa di una collaborazione, per poi rapirlo e rinchiuderlo in un appartamento da 40.000 dollari al mese tra Prince Street e Mulberry Street. Le sevizie includono torture con taser immerso in acqua, percosse con il calcio di una pistola, minacce con una motosega, e persino atti di umiliazione psicologica. Gli sono stati sottratti passaporto e telefono. Tutto documentato con Polaroid, forse da usare per ricatti.
Ma Woeltz non avrebbe agito da solo. Oltre a lui, nelle indagini compaiono altri due nomi. Il primo è quello di Beatrice Folchi, 24 anni, originaria di Latina e residente negli USA. Laureata in comunicazione e filosofia, lavora nel marketing per brand di lusso come Rolls Royce e Bentley. Secondo i media americani, era presente nell’appartamento e inizialmente arrestata, poi rilasciata. Ha dichiarato al New York Post: “Non sono in arresto, non posso fare commenti”. Secondo amici in Italia, avrebbe parlato di un “equivoco”. Tuttavia, la sua presenza nell’appartamento resta un elemento delicato e resta formalmente sotto indagine.
Il terzo sospetto è un uomo non ancora identificato, coinvolto – secondo le autorità – nella realizzazione materiale del sequestro.
Il 23 maggio, Carturan riesce a liberarsi, raggiunge la strada e ferma un agente del traffico. Parte il blitz delle forze dell’ordine, che trovano l’attico trasformato in una prigione: sangue, visori notturni, armi, giubbotti antiproiettile e prove fotografiche delle torture. Woeltz viene arrestato in accappatoio e incarcerato senza cauzione. È considerato estremamente pericoloso.
Il caso si inserisce in un trend crescente negli Stati Uniti: i sequestri a scopo di estorsione legati alle criptovalute. In Connecticut, una coppia è stata rapita per un presunto furto di 230 milioni di dollari in bitcoin; in Florida, tre adolescenti hanno sottratto quattro milioni a un investitore. A Las Vegas si tengono corsi di autodifesa per crypto-investitori, che insegnano come liberarsi da corde e imbavagliamenti.
Il padre, Maurizio Carturan, ha dichiarato: «Sta discretamente bene». Il giovane è ora sotto protezione, ricoverato al Bellevue Hospital. Le indagini proseguono per chiarire se Beatrice Folchi fosse consapevole di quanto accadeva, o se sia stata solo una pedina inconsapevole.
Intanto, la vicenda getta una luce inquietante sull’oscuro lato della ricchezza digitale, dove tra lusso e apparenze si cela una nuova forma di criminalità estrema. Una storia torbida, che mette in luce il volto oscuro della ricchezza digitale, dove tra apparenze glamour e attici con vista su Manhattan si nasconde una nuova forma di criminalità brutale. Carturan, con grande coraggio, ha fornito informazioni fondamentali per smantellare quello che potrebbe essere un sistema criminale più ampio. Dietro una facciata di lusso e successo, si nascondeva una prigione. In attesa di chiarimenti sull’eventuale coinvolgimento di terzi, resta una certezza: un giovane, italiano, ha rischiato la vita in una delle città più sorvegliate al mondo. (aise)