Radici che si incontrano: il MEI accoglie 10 giovani giocatori e giocatrici di hockey italo-discendenti

GENOVA\ aise\ - Storie familiari diverse, regioni d’origine lontane, talvolta intrecciate con radici austriache o latinoamericane, ma un filo comune: il legame con l’Italia. 10 giovani giocatrici e giocatori di hockey su ghiaccio sono arrivati in Italia per il progetto Trofeo Coni, nell'Ambito del Turismo delle Radici, accolti dal MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova ieri, 17 dicembre. Sono 4 ragazze e 6 ragazzi, tra i 10 e i 14 anni, tutti e tutte italo-discendenti provenienti dagli Stati Uniti.
Accompagnati dal Delegato CONI CIE, Mico Licastro, i ragazzi e le ragazze hanno visitato il museo insieme ai Servizi Educativi del MEI e alla curatrice Giorgia Barzetti, seguendo un percorso che ha intrecciato sport, migrazione e identità.
Un mosaico di provenienze che racconta la complessità e la ricchezza dell’emigrazione italiana e la vitalità delle comunità italo-discendenti nel mondo.
All’interno del museo, l’attenzione si è concentrata sulle storie di sport e migrazione, mettendo in luce il ruolo fondamentale che lo sport ha avuto – e continua ad avere – nella vita degli emigranti: spazio di integrazione, riscatto, appartenenza.
Il Trofeo CONI, una delle più importanti manifestazioni multisportive giovanili a livello nazionale, diventa così anche un’occasione di ritorno simbolico alle origini. Da tre anni, grazie al progetto Turismo delle Radici, l’esperienza sportiva si affianca a un vero e proprio viaggio nella memoria, tra territori, istituzioni e racconti che parlano di partenze e nuovi inizi. (aise)