Romania: l’Efasce a Corbeni per ricordare i soldati italiani

BUCAREST\ aise\ - Ottanta anni fa si rifiutarono di combattere per l’Italia fascista e per questo furono richiusi in un campo di prigionia in Romania, dove molti di loro perirono. Ma la memoria del gesto di 500 tra Alpini e Bersaglieri italiani rimane ancora viva tutt’ora, grazie al Segretariato romeno di EFASCE-Pordenonesi nel Mondo che il 2 novembre scorso, come ogni anno, ha organizzato una cerimonia commemorativa a Corbeni, in provincia di Argeş.
In questa località si trovava il campo di prigionia numero 5 di Oeşti, dove dopo l’8 settembre 1943 furono rinchiusi i soldati italiani che si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò. Qui si trova l'Obelisco della Passione e della Sofferenza, fortemente voluto dal presidente della Comunità Storica Italiana di Argeş (nonché referente del Segretariato EFASCE) Giulio Armanaschi. Monumento che fu inaugurato nel 1996 dall’allora presidente EFASCE Massimo Persello.
Alla cerimonia insieme ad Armanaschi - che ha curato il programma della giornata - hanno partecipato il sindaco di Corbeni Nicolae Dinică, il professor dottor Constantin Vărășcanu redattore capo della rivista "Argeş - Cultul Eroilor" dell'Associazione Nazionale Cultul Eroilor Regina Maria - filiale Argeş, Mihai Gheorghe direttore di Drumuri Naționale - Argeş, preti locali e altre personalità della società argese.
Il sindaco nel suo intervento ha sottolineato l'importanza dell'evento per la comunità italiana e rumena, ringraziando l'Ambasciata italiana a Bucarest e tutti i fattori coinvolti nell'organizzazione di questo evento. Per l’occasione sono stati recitati anche dei versi composti in ricordo dei militari italiani.
Al monumento sono state deposte corone di fiori in nome di istituzioni e personalità importanti, tra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del consiglio Giorgio Meloni, il ministro della difesa Guido Crosetto, il ministro degli affari esteri Antonio Tajani, l'Ambasciata italiana a Bucarest e la comunità italiana di Argeş. In conclusione c’è stato un momento conviviale. (aise)