Italia e Emirati Arabi Uniti insieme nella lotta alla corruzione

ROMA\ aise\ - Importante visita a Palazzo Sciarra, sede dell’Autorità Italiana Anticorruzione, nel pomeriggio di ieri, 9 settembre. Una delegazione degli Emirati Arabi Uniti, presieduta da Humaid Abushibs, Presidente dell’UAE Accountability Authority, la Corte dei conti degli Emirati arabi uniti, ha incontrato il Presidente di Anac Giuseppe Busìa. Al centro dei colloqui la volontà congiunta di potenziare la cooperazione comune nella lotta alla corruzione e nella prevenzione degli illeciti, anche attraverso la firma di un protocollo d’intesa.
“È un onore e un piacere accogliervi a Roma”, ha affermato il Presidente Busìa. “Vi sono molti aspetti che uniscono le nostre due istituzioni, e questo facilita uno scambio proficuo di buone pratiche. Siamo di fronte ad una fondamentale rivoluzione, l’avvento dell’Intelligenza artificiale, che ha un impatto rilevante anche per gli appalti pubblici. Occorre, però rafforzare la trasparenza nell’utilizzo degli algoritmi. Le stazioni appaltanti possono automatizzare le proprie procedure di acquisto attraverso blockchain e intelligenza artificiale, nell’ottica della realizzazione di più elevati standard di efficienza. Sarà fondamentale che le decisioni assunte con tali sistemi siano ispirate, fra l’altro, a rigorosi criteri di non discriminazione algoritmica, e che la decisione ultima sia comunque riservata alla persona”.
“Si pone quindi un delicatissimo problema di trasparenza algoritmica – ha aggiunto il Presidente Busìa - , legato alla conoscibilità delle motivazioni e dell’iter logico seguito per le decisioni pubbliche assunte con sistemi di intelligenza artificiale, alla loro giustificabilità e, quindi, al rispetto di diritti costituzionalmente tutelati della persona. Ciò, sia nel caso in cui gli stessi si riferiscano all’assegnazione di un appalto ad un operatore piuttosto che ad un altro, sia che riguardino le ulteriori ed anche più delicate decisioni automatizzate. Non è un problema del domani, ma del presente, essendo tali disposizioni già pienamente applicabili”.
Humaid Abushibs – riporta l’Anac – si è detto molto interessato a lavorare assieme con l’Autorità Italiana, al fine di assicurare una maggiore integrità, trasparenza e affidabilità del settore pubblico degli Emirati Arabi: “non solo vogliamo mettere in campo misure e strategie volte a garantire più alti standard di condotta etica e di efficienza dell’attività pubblica. Vogliamo far sì che la nostra azione sia mirata con sempre maggiore incisività a combattere a fondo la corruzione e salvaguardare il corretto utilizzo dei soldi pubblici, controllando le attività finanziarie e i centri di spesa”.
Il Presidente Abushibs si è detto anche molto interessato a conoscere in profondità l’attività di Anac nella digitalizzazione degli appalti e nell’implementazione della banca dati, che a livello italiano ed europeo svolge un ruolo centrale, specie con l’avvento dell’Intelligenza artificiale. Per questo è intenzione della Corte dei conti emiratina di giungere a un accordo con Anac per la firma di un memorandum comune.
La delegazione araba era composta, oltre che dal Presidente dell’Uae Accountability Authority, anche dal direttore generale dell’istituzione, Wael Mahmoud, dall’ambasciatore in Italia degli Emirati Arabi Abdulla AlSubousi, e da Mohamed Al Midfa, direttore delle Relazioni Internazionali. Per Anac erano presenti, oltre al Presidente Busìa, il Segretario Generale Filippo Romano, Sonja Levstik, Consigliere per gli Affari Internazionali, Lorenza Ponzone, responsabile dell’Ufficio Relazioni Internazionali e Pierangelo Giovanetti, Portavoce dell’Autorità. (aise)