"Corti senza confine": debutto a Gorizia e Nova Gorica

MILANO\ aise\ - Raccontare una frontiera nel cuore della storia, eppure ancora così attuale: il confine italo-sloveno, al centro dei grandi conflitti mondiali, soglia strategica e Cortina di ferro negli anni della Guerra fredda, oggi motore di un evento culturale senza precedenti, la prima e storica condivisione fra due nazioni, e due città transfrontaliere, del titolo di Capitale europea della cultura.
Se GO! 2025 – la Capitale Europea della Cultura condivisa fra Gorizia e Nova Gorica - ha dimostrato che è possibile fare dell’esperienza di confine un valore aggiunto e un’opportunità, anziché un limite e una barriera, il cinema raccoglie oggi la sfida di raccontare sul grande schermo le storie, le emozioni, la magia di una frontiera che per tutto il 2025 sarà cuore pulsante di eventi culturali d’eccezione, e che si proietta come esempio virtuoso di incontro e amicizia, in un’Europa devastata dalla guerra.
Da questi presupposti nasce appunto “Corti senza confine”, il progetto promosso dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia / Direzione Centrale Cultura, con FVG Film Commission – PromoTurismoFVG, per la realizzazione di cortometraggi cinematografici originali che, testimoniando il grande evento culturale del 2025, possano costituirne idealmente un’eredità culturale.
Una proposta entusiasticamente accolta da cineasti e produzioni di molti Paesi europei: ben 151 i progetti pervenuti -da Italia, Slovenia, Spagna, Germania, Irlanda e Norvegia- alla giuria incaricata di valutarli e selezionarli, presieduta dal regista Gabriele Salvatores e composta da tecnici ed esperti cinematografici.
Proprio Salvatores ha presentato il progetto nella mattinata di oggi, 29 maggio, a Milano, con Massimiliano Finazzer Flory, direttore artistico del progetto “Un viaggio da fare” che propone a Palazzo Morando le opere dei Maestri dell’arte del ‘900 di frontiera, fino al 15 giugno. Con loro sono intervenuti il responsabile artistico di GO! 2025 Capitale europea della Cultura, Stojan Pelko e Anna Del Bianco, Direzione Cultura della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, insieme ai registi che firmeranno le 8 produzioni “senza confine”.
“Sta nascendo una nuova generazione di registi”, ha commentato Salvatores, salutando i giovani colleghi. “Quando la FVG Film Commission mi ha proposto il ruolo di Presidente della Giuria dei Corti senza confine ho accettato con grande piacere: perché considero importante che in un tempo di diffidenze e rancori due città che hanno condiviso un passato difficile si uniscano oggi per diventare insieme Capitale europea della Cultura. Lo considero un bellissimo esempio che andrebbe seguito. Nell’ultimo film che ho fatto c’era una società di russi e ucraini che ha lavorato insieme per costruire e non per distruggere, questa iniziativa va in quella direzione. Conoscere meglio chi è diverso da noi ci può far paura e inquietare ma ci aiuta a crescere, è vero che non ci si salva da soli”.
Gabriele Salvatores ha poi ricordato che “il senso del confine e del viaggio è sempre stato presente nei miei film, dove c’è qualcuno che deve partire e superare confini non solo geografici, ma anche interiori. Questo aiuta a scoprire un nuovo modo di vedere le cose e a scoprire nuovi orizzonti, perché l’importante non è tanto l’arrivo, ma il viaggio. Ho avuto una tata friulana e questo mi ha aiutato a conoscere e amare il Friuli Venezia Giulia. Mi sono innamorato di Trieste dopo aver girato Come Dio comanda sui magredi di Pasolini, a Trieste ho passato ben 965 notti in un hotel che ha davanti il mare e le Dolomiti. Proprio a Trieste – ha annunciato Gabriele Salvatores – girerò il mio prossimo film, tratto dal libro di Paolo Maurensig La variante di Luneburg. Un autore goriziano elegante, sobrio e forte dentro. A Trieste avevo girato anche per Napoli – New York, utilizzando location della città. La variante di Luneburg sarà un noir ambientato nel mondo degli scacchi con attori italiani e tedeschi, girato nelle due lingue con riprese anche a Vienna e a Monaco”.
Il regista ha quindi illustrato le 8 produzioni cinematografiche selezionate nell’ambito di “Corti senza confine”, alle quali è andato un sostegno economico nella misura massima di 100mila euro per ogni progetto.
Sono i cortometraggi Confini, canti di Simone Massi (Rumore); L’estate che verrà, di Mauro Lodi (Groenlandia), Meja / Frontiera di Emma Jaay (Tucker Film), La battaglia delle spazzole di Lorenzo Fabbro (Staragara I.T.), Vivere di Chiara Cremaschi (La Scontrosa), L'osservatore dell’est di Alberto Fasulo (Nefertiti Film), Cos te costa di Davide Del Degan (Galaxia) e Il ponte di Giacomo Bendotti (Amarena Film).
Otto soggetti animati da ispirazioni diverse, sul filo rosso della frontiera di nord-est, che hanno impegnato nelle riprese diversi interpreti familiari al grande pubblico, da Ksenija Rappoport a Lucia Mascino, a Giorgio Colangeli.
Gli 8 corti debutteranno in un palcoscenico decisamente speciale: le Giornate FICE, in programma con un’edizione straordinariamente “borderless” dal 30 settembre al 3 ottobre 2025, a Gorizia e Nova Gorica, fra Italia e Slovenia con la 25^ convention nazionale “Incontri del cinema d’essai”, organizzata dalla Federazione Italiana del Cinema d'Essai e dall’Associazione Palazzo del Cinema - Hiša Filma.
Un appuntamento unico per l’industria e per i cinefili di tutta Italia, occasione di ritrovo tra gli attori della filiera operativa del cinema: produttori, distributori, esercenti, autori, giornalisti e organizzatori di festival. Gli 8 cortometraggi, attualmente in attesa di conoscere gli esiti delle iscrizioni a prestigiosi Festival, hanno come denominatore comune lo sguardo articolato sul “confine”, una parola che racchiude molte sfumature e sfaccettature, dall’accezione puramente geografica a una lettura di valore umano, culturale, personale. (aise)