Ebraica - Festival Internazionale di Cultura: da domani la XVIII edizione

ROMA\ aise\ - Torna da domani, 22 giugno, a mercoledì 25 “EBRAICA - Festival Internazionale di Cultura”, promosso dalla Comunità Ebraica di Roma, curato da Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Marco Panella. Il Festival, che giunge quest’anno alla sua diciottesima edizione, rappresenta uno tra gli appuntamenti culturali più importanti del territorio e che anima il Quartiere Ebraico di Roma.
Ebraica è realizzato con il Patrocinio della Regione Lazio, il contributo di Roma Capitale -Assessorato alla Cultura - Dipartimento Attività Culturali, Camera di Commercio di Roma, la partnership di Enel, in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, Libreria Ebraica e Centro di Cultura Ebraica. Il festival è una produzione Artix e Golda International Events.
Il titolo scelto per questa edizione della kermesse, che ogni anno propone percorsi di conoscenza sull’identità ebraica attraverso l’arte e il confronto, è “(A)Live”: un richiamo diretto alla vita, al valore dello spettacolo dal vivo e, al tempo stesso, un inno alla ricchezza della cultura come forza che unisce, racconta, affronta le sfide del presente e anticipa il futuro. Un percorso che si snoda tra mostre, libri, dibattiti, spettacoli inediti, con uno sguardo che parte dalla prospettiva umana.
Il festival si apre al Palazzo della Cultura domani, 22 giugno, alle 19.30 con l’inaugurazione della mostra: Rex, la nave giusta a cura di Marco Panella. Un percorso fotografico attraverso le immagini che ricostruiscono i profili di personaggi e le storie che s’intrecciarono con i viaggi effettuati dal transatlantico. Una storia di speranza e rinascita raccontata dalle 21.30 dallo stesso autore anche in un reading inedito.
Alle 20.00 l’incontro dal titolo La psicoterapia dell’anima - dalla Cabbalà alla psicologia del profondo in cui interverranno lo psicoterapeuta Raffaelle Morelli e la studiosa Yarona Pinhas: un’occasione per riflettere sul significato profondo dell'esistenza.
Lunedì 23 giugno alle 19.00, Rav Riccardo Di Segni, gli storici Kenneth Stow e Michaël Gasperoni aprono la seconda serata con Una particolare collaborazione tra ebrei e cristiani tra ‘500 e ‘600. Un dialogo che ricostruisce i rapporti interreligiosi nel Ghetto di Roma per rifornire di cibo kosher la città.
Alle 20.00 l’incontro Arpad Weisz. Dal grande Bologna alla tragedia nel quale interverranno il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, Marino Bartoletti e Marco Panella. Saranno così ricostruite le vicissitudini del calciatore ungherese, che nel ruolo di allenatore vinse tre scudetti con l’Ambrosiana e il Bologna. Una storia sportiva e umana dal successo alla tragedia della deportazione ad Auschwitz.
Alle 21.00 chiude la seconda serata del Festival un Omaggio a Meir Shalev con la proiezione del film Per amore di una donna di Guido Chiesa alla presenza del regista, della sceneggiatrice Nicoletta Micheli e la scrittrice Elena Loewenthal. Liberamente tratto da un romanzo di Shalev, il film segue la storia di Esther e Zayde che intrecciando i fili che legano passato e presente, scoprono una sorprendente verità sulle loro vite.
Martedì 24 giugno alle 19.30 il festival si apre con un momento dedicato alla memoria della Shoah e ai giovani: Generazione Z. Memoria e antisemitismo sui social network con Ariela Piattelli in dialogo con la sopravvissuta Tatiana Bucci e il Presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia, moderati dalla giornalista Roberta Ammendola. Una riflessione sul passato, la stretta connessione con l’attualità e la sua trasmissione alle generazioni future attraverso i social network. L’incontro, che prende le mosse dal libro Il futuro e la memoria. Shoah, antisemitismo e Generazione Z di Ariela Piattelli (edito da Rai Libri), è un’istantanea sulla complessità e i linguaggi del nostro tempo affrontata con gli strumenti del giornalismo.
Alle 21.00 il reading tratto dal libro Eroine della libertà (Edizioni Sole 24 ore) di Elisabetta Fiorito titolato Incontro con Ada Sereni. Un racconto che prende avvio dall’arrivo di Ada Sereni in Italia dopo la guerra per organizzare l’Alyah Beth, ovvero l’immigrazione degli ebrei scampati ai campi di sterminio, ma anche per cercare tracce del marito, disperso dopo essersi fatto paracadutare oltre le linee nemiche e deportato a Dachau. Tutto questo si fonderà con la ricerca di Enzo, il ricordo del Kibbutz, la vita dura degli ebrei negli anni ’30 e accompagnerà il pubblico fino alla fondazione dello Stato di Israele.
Nella serata conclusiva Mercoledì 25 giugno alle 19.30 Il Valore del Noi. Singolare al plurale, un dialogo a più voci con Rav Riccardo Di Segni, Marco Impagliazzo, Stefano Lucchini, moderato da Maurizio Molinari. In una società che sempre più trova motivi per dividere gli uni dagli altri, la sfida è coniugare radici, culture, esperienze e fedi diverse in una trama comune ispirata al futuro che vorremmo avere per noi, per i nostri figli e per i figli dei nostri figli.
La partecipazione al Festival è libera sino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria su Eventbrite a questo link. (aise)