Franco Fiorillo in mostra a L’Aquila

L’AQUILA\ aise\ - Nell’ambito della 731ª edizione della Perdonanza Celestiniana dell’Aquila, il MuSpAC Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea ospita da ieri e fino al 6 settembre una mostra dell’artista Franco Fiorillo, ispirata alla simbologia e all'architettura della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a cura degli storici dell’arte Luca Nannipieri e Martina Sconci, docenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.
La mostra, dal titolo "Praetĕr. Espressioni di una facciata", è organizzata con la collaborazione del Comune e dell'Accademia di Belle Arti de L'Aquila.
Proseguendo la riflessione pluriennale intorno all’etica e all’estetica della catastrofe che ha contraddistinto la sua ricerca espressiva, in questa mostra Franco Fiorillo realizza uno studio attorno ai significati della religione, interpretando e scoprendo le geometrie della facciata della Basilica di Collemaggio e i suoi i volti “nascosti”, presenti nei portali, negli archi, nei tabernacoli e nei capitelli che ornano il prospetto.
Il titolo "Praetĕr” – dal latino “oltre, al di là” – invita a riflettere non solo su ciò che è stato, ma su ciò che continua a fluire silenziosamente sotto la superficie delle cose.
Una grande mitra papale in metallo invita a un attraversamento diafano attraverso la storia, la fede ed i significati che la percorrono. È una soglia in cui l’artista mette a nudo la fragilità della nostra condizione contemporanea e la presenza del sacro: un luogo sospeso tra storia e simbolo, spiritualità e materia, assenza e presenza.
La scelta del materiale – freddo, trasparente, industriale – sovverte il peso storico dell’oggetto ecclesiastico, trasformandolo in un segno impalpabile. La mitra non domina, non impone: si lascia attraversare dallo sguardo e dall’interpretazione, suggerendo un passaggio discreto, una fede che non costringe, ma accoglie interrogativi e stratificazioni di senso.
Afferma la direttrice del Museo Muspac Martina Sconci: "il lavoro presentato per questa mostra da Franco Fiorillo, artista con il quale abbiamo condiviso gran parte dei nostri progetti culturali, ruota intorno a uno dei concetti fondamentali dell’arte, ossia la possibilità di dare una forma all’inesprimibile, per suggerirci verità nascoste, come nascosti sono i volti nel portale della Basilica di Collemaggio, fotografati e ripresentati in mostra all’interno di tante piccole vecchie cornici che scendono dall’alto come in una pioggia incessante. In ognuna possiamo vedere figure enigmatiche, immagini dal forte valore simbolico e misterico che evocano un passato carico di storia, invitando lo spettatore a riflettere sul ruolo dell'arte e della memoria nel tempo. La mitra, posta al centro del museo, la cui pianta è una citazione del motivo decorativo della facciata della stessa Basilica, diventa una sorta di monumento dalla presenza ingombrante ma leggera allo stesso tempo, da attraversare con lo sguardo, intimamente legata a una sacralità esistenziale”.
Lo storico dell'arte Luca Nannipieri riflette: "mentre la tendenza fondamentale del nostro tempo è considerare il rapporto tra arte e sacro come un argomento passato, manieristico, ombelicale, non più capace di affrontare la complessità del contemporaneo, lo studio artistico che Franco Fiorillo sta realizzando da anni, attorno all'Etica e all'Estetica della catastrofe, e, in questa occasione, attorno alle fisionomie rintracciabili di Collemaggio, dimostra con nitore due fatti: il primo fatto è che il sacro è indisgiungibile dall'umano; la necessità di un senso superiore spinge l'uomo a non sentirsi annichilito dall'imponenza della Rovina, a qualunque livello sia; il secondo fatto è che l'arte non ha mai smesso di toccare - e Fiorillo lo dimostra nitidamente - le altezze e gli annichilimenti che il sacro si porta con sé. Considero 'Notre Dame de Fukushima (Etica ed Estetica della catastrofe)', che si sviluppa su più pareti nello studio stesso di Franco Fiorillo in centro a L'Aquila, una delle opere più durature che io abbia incontrato negli ultimi anni. Spero che la città e l'arte contemporanea prendano contezza di tutto questo".
Franco Fiorillo (L’Aquila 03-01-1962) vive e lavora a Roma e L’Aquila. Tra le mostre più significative, le personali presso lo Studio Pino Casagrande (one Enemy of Mine a cura di Patrizia Ferri), Yhunnart Studio a Roma, a cura di Mario de Candia e Patrizia Ferri, il Museo Laboratorio Ex Manifattura Tabacchi. Partecipa a numerose collettive presso lo Studio Cristofori a Bologna, al Ciac di Genazzano, al Muspac L’Aquila, alla Biennale Spazio Pubblico Roma, al progetto Reload Roma, all’Hangar Bicocca Milano, 404 Artecontemporanea Napoli, Franz Paludetto Rivara, MuMi Francavilla, Galleria Primo Piano Roma, Palazzo Diamanti Ferrara, ArteRoma, AOCF58 Roma, ecc. Svolge attività di docenza e di collaborazione con svariate istituzioni tra cui l’Accademia di Belle Arti di Roma, l’Accademia BBAA di L’Aquila, Università La Sapienza Roma, CEDRAP Roma, Museo Palazzo Lucarini Trevi, Museo Laboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo Pescara, Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia, Museo MACRO Roma. (aise)