“Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile”: la mostra al VIVE di Roma
ROMA\ aise\ - È stata presentata ieri, 6 novembre, nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia a Roma e aprirà domani al pubblico nelle sale del VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia la mostra “Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile”, promossa dal Ministero della Cultura e organizzata e realizzata da Cinecittà e Archivio Luce, con il patrocinio e il contributo del Comitato Nazionale Marconi.150 e con la collaborazione della Fondazione Guglielmo Marconi.
L’esposizione presenterà sino al 25 aprile centinaia di documenti, foto, reperti, filmati che provengono da illustri archivi nazionali e internazionali per approfondire l’aspetto umano e l’avventura imprenditoriale dell’inventore bolognese. Un omaggio al genio italiano che ha cambiato il mondo. Un tributo che celebra non solo il signore del Wireless e padre della Radio, ma anche il giovane curioso e visionario.
Attraverso media e linguaggi differenti, la mostra – in otto sezioni – guiderà i visitatori a ritroso nella vita di Guglielmo Marconi. Dalla sua gioventù alla conquista transatlantica, l’esposizione ne mette in luce il profilo di startupper e quello di uomo di stato, esplorando i capitoli che lo portarono alla ribalta internazionale e quelli più privati, senza tralasciare il suo legame con il mare né la straordinaria eredità, ancora oggi così palpabile.
“Immortalato ancora bambino al fianco della madre Annie Jameson o mentre si gode un momento di relax insieme alla figlia Elettra. Il nome impresso su titoli di giornali dell’epoca che ne riconoscevano autorevolezza e meriti, il volto negli scatti in bianco e nero insieme ai più grandi del suo tempo. Questa mostra è un viaggio mai fatto prima sui passi di Guglielmo Marconi, alla scoperta della sua vita e della sua straordinaria eredità”, ha dichiarato, intervenendo alla presentazione, la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, che ha rivolto “un ringraziamento speciale a chi ha collaborato alla realizzazione dell’ambizioso progetto, che restituisce l’immagine a tutto tondo del grande genio italiano”.
Presenti anche padre Paolo Benanti, professore presso la Pontificia Università Gregoriana, Giovanni Paoloni, professore presso la Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Lettere e Culture Moderne, Giulia Fortunato, presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 150° anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi e della Fondazione Guglielmo Marconi, e la figlia del grande scienziato, Elettra Marconi.
“Guglielmo Marconi, con la sua invenzione della radio, ha creato una tecnologia che ha rivoluzionato le comunicazioni globali, accorciando le distanze tra le persone e abbattendo le barriere geografiche”, ha ricordato padre Paolo Benanti. “La radio ha reso possibile una diffusione più ampia e immediata delle idee, delle notizie e della cultura, facilitando così un dialogo globale. In un mondo che aspira alla pace, Marconi ci ha fornito uno strumento per ascoltarci, capirci e costruire ponti, dimostrando come la scienza e la tecnologia possano essere vettori di unione e comprensione reciproca”.
Di “grande inventore e imprenditore” ha parlato Giovanni Paoloni. “Uno degli argomenti più controversi della sua biografia è stato il suo rapporto col fascismo”, ha ricordato: “come D’Annunzio e buona parte della classe dirigente del suo tempo, ne condivideva l’orientamento politico fortemente nazionalista e per questo nel 1923 aderì al Partito Nazionale Fascista. Nel 1927 assunse la presidenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal 1930-1933, nominato presidente dell’Accademia d’Italia e dell’Enciclopedia Italiana, fu al vertice dell’organizzazione culturale voluta dal fascismo e in tale veste sostenne l’autonomia della ricerca scientifica. Negli stessi anni continuò a dare notevoli contributi come ricercatore, in particolare sviluppando apparati e applicazioni basati sull’uso di onde corte e microonde”.
Giulia Fortunato si è infine detta “davvero molto lieta” della mostra, “un progetto che pone l’accento sulla figura storica di Marconi attraversando alcuni dei grandi capitoli della Storia. “Uomo di due secoli e due patrie”, come lo descrisse la figlia Degna, Marconi fu esperto di relazioni e di comunicazione e divenne nel tempo un’influente figura diplomatica. L’avventura marconiana non può essere compresa se non nel contesto storico in cui è avvenuta, al crocevia di due secoli. Impossibile immaginarla al suo avvio in un tempo diverso dalla Belle Époque, con la sua straordinaria fiducia nell’uomo e nel progresso, un’epoca irripetibile, di cui Marconi è figlio e straordinario interprete, caratterizzata da fervore e opportunità senza pari nel campo tecnico e artistico”.
“Ho il cuore pieno di gioia”, le parole di Elettra Marconi. “Per me è davvero una grande emozione sapere che grazie a questa mostra il ricordo della vita e dell’attività di mio padre vivrà nella memoria di migliaia di donne e di uomini di tutto il mondo. Immensamente grata a coloro i quali hanno reso tutto ciò possibile”. (aise)