“I Guerri – ritratto di famiglia”: quando l’arte è un’eredità condivisa

LONGIANO\ aise\ - Inaugura oggi al polo museale Fondazione Tito Balestra di Longiano (Forlì-Cesena) la mostra “I Guerri ritratto di famiglia” allestita nella ex chiesa Madonna di Loreto Castello Malatestiano.
L’esposizione rappresenta un omaggio a una famiglia che incarna, con naturalezza e profondità, lo spirito di visione, suono e parola, principi cardini della stessa Fondazione.
Presenti all’evento inaugurale Giampiero, Federico e Francesco Guerri, rispettivamente incisore, pittore-scultore e musicista. La mostra sarà visitabile fino al 19 ottobre e in quell’occasione Francesco Guerri si esibirà in concerto.
Ci sono case in cui l’arte non è solo presenza, ma respiro quotidiano. Spazi in cui la parola si intreccia al segno, la materia prende forma e il suono diventa tempo. Così è stato, e continua a essere, nello Studio di Via Braghittina a Cesena, cuore pulsante di una storia familiare che ha fatto dell’arte la propria lingua madre.
Giampiero, il padre, con la sua stamperia d’arte ha dato voce alla poesia attraverso la precisione del torchio, custodendo il dialogo segreto tra carta, parola e segno inciso. Federico, figlio scultore e pittore, ha raccolto quella eredità trasformandola in gesto plastico e pittorico, in materia viva che si fa visione. Francesco, musicista e compositore, ha tracciato una traiettoria sonora che dal violoncello si espande nello spazio, creando architetture invisibili di emozioni.
Tre percorsi diversi e autonomi, tre alfabeti artistici che nascono da radici comuni: lo sguardo condiviso, la memoria domestica, la consapevolezza che l’arte è un modo di abitare il mondo. Insieme formano una sinfonia a più voci, un ritratto corale che si offre allo spettatore come invito a sostare, ad ascoltare, a guardare con lentezza.
La mostra “I Guerri. Ritratto di famiglia” non è solo un’esposizione, ma il racconto intimo di una genealogia creativa: la testimonianza di come l’arte possa fiorire in uno stesso luogo, nutrirsi di legami, generare bellezza e continuare a trasformarsi nel tempo.
La Famiglia Guerri commenta così: “Lo Studio di Via Braghittina a Cesena è stato, nelle sue molte evoluzioni, il fulcro dell’attività artistica della nostra famiglia, la sua influenza sul percorso artistico di ciascuno di noi, enorme. Sia come singoli, sia nelle tante collaborazioni che ci hanno visto lavorare insieme, lo Studio è stato allo stesso tempo incubatore di idee e luogo in cui realizzarle. È con questa consapevolezza che abbiamo risposto alla proposta di realizzare una mostra collettiva, felici di poter mettere in luce le radici comuni dei nostri percorsi”
La mostra, aggiunge il direttore della Fondazione Flaminio Balestra, “si inserisce in Sagge sono le Muse 2025 rassegna che nasce nel 1992 come spazio di incontro tra le arti, un luogo dove visione, suono e parola si intrecciano in armonia. Fin dai suoi esordi, abbiamo invitato gli artisti a creare opere prime che contenessero in sé il respiro della poesia, la vibrazione della musica e la forza dell’immagine. Nel corso degli anni, la manifestazione si è evoluta, aprendosi a nuove forme espressive, ma senza mai abbandonare la sua vocazione originaria: quella di far dialogare le arti in un unico gesto creativo. In questo senso sono molto felice di presentare al pubblico questa mostra che porta di bellezza e di emozioni”. (aise)