“Il cavallo in biblioteca”: in libreria gli scritti inediti di Federico Fellini

ROMA\ aise\ - “Il cavallo in biblioteca” è l’ultimo libro di Federico Fellini: inedito. A portare il volume in libreria è l’editore Vallecchi di Firenze in un volume a cura di Rosita Copioli disponibile dal 30 maggio (18 euro – 200 pagine) con uno scritto di Pietro Citati.
Il libro contiene i divertentissimi spot per la lettura che Fellini scrisse su commissione di un consorzio di editori rimasto fantasma, e che depositò nel marzo 1988 alla SIAE, senza poi realizzarli, come invece accadde per la pubblicità di Campari, Barilla e della Banca di Roma. Ritrovati nell’archivio del Fellini Museum di Rimini, sono diversissimi tra loro per ambienti, invenzioni, paradossi, umorismo, sarcasmo e parodia sociale: come la polemica sull’invasività della televisione, dove Fellini ingaggia un duello scatenato e impari con Berlusconi, che nei suoi canali privati interrompe i film con la pubblicità.
“Non si interrompe un’emozione” è il suo slogan. Fellini sfodera le proprie arti/armi: la fantasticheria surreale e fantascientifica, la difesa dell’avventura, della magia, dell’immaginazione e del sapere. Sono quadri memorabili. Ritraggono le famiglie italiane, gli stereotipi, il quotidiano, ma anche i grandi archetipi legati ai personaggi romanzeschi, ai libri, alle biblioteche, alla sapienza autentica. Veri e propri apologhi che rispecchiano la sua invenzione imprevedibile. Appunto quella del cavallo in biblioteca, che dà il titolo al libro, ed è per Fellini il simbolo della libertà e della sua bellezza.
Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 – Roma, 31 ottobre 1993) è stato non solo uno dei più grandi registi, ma uno dei massimi artisti del Novecento. Con ciascuno dei suoi film ha dato una rappresentazione memorabile della storia italiana, e più nel profondo, dell’anima umana. Dove – si è chiesto Kundera – dopo Stravinskj, dopo Picasso, si trova un’opera più bella, d’una immaginazione più potente? I suoi film La strada, Le notti di Cabiria, 8½ e Amarcord hanno vinto l’Oscar per il miglior film straniero. La dolce vita ha conseguito la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1960, 8½ e Intervista il Gran Premio del Festival di Mosca rispettivamente nel 1963 e nel 1987. Fellini ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985, e l’Oscar alla carriera nel 1993.
Rosita Copioli è scrittrice e poeta. Ha pubblicato libri di prosa e saggi, drammi, testi storici, curato e tradotto opere di Saffo, Leopardi, Goethe, Flaubert, Yeats. Fra gli ultimi saggi: La voce di Sergio Zavoli (Vallecchi 2021); Simbolo (Vallecchi 2022); William Butler Yeats. Omero in Irlanda (Ares 2024); Acque della magia. Matteo Maria Boiardo e L’inamoramento de Orlando (Metilene 2024). Fra i libri di poesia: Splendida lumina solis (Forum 1979); Furore delle rose (Guanda 1989); Elena (Guanda 1996); Il postino fedele (Mondadori 2008) Le acque della mente (Mondadori 2016); Le figlie di Gailani e mia madre (Franco Maria Ricci 2020); Elena Nemesi (MC 2021); I fanciulli dietro alle porte (Vallecchi 2022). Su Fellini ha scritto dal 1989 e ne ha curato opere e mostre, fino all’ultimo libro Gli occhi di Fellini (Vallecchi 2020). In uscita nel 2025, per Vallecchi I libri di Fellini: un percorso nella sua biblioteca, tra gli autori e i soggetti amati. (aise)