Intelligenza della mano: collettiva al Museo Civico “U. Mastroianni” di Marino

Nino Pollini, Homo con interferenze, 2025, olio e pigmenti su tavola, cm. 100x100, dettaglio
MARINO\ aise\ - Verrà inaugurata sabato prossimo, 8 novembre, alle 18.30, presso il Museo Civico “U. Mastroianni” di Marino (Roma), la mostra “Intelligenza della mano” con la presentazione del libro, edito da Bordeaux, “Quel che rimane dell’umano al tempo dell’Intelligenza Artificiale”, che prende il nome dal progetto promosso dall’Associazione culturale in tempo, a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi.
L'evento ha il Patrocinio del Comune di Marino e il sostegno della Fondazione Franz Ludwig Catel. Oltre ai saluti istituzionali del Sindaco Stefano Cecchi e dell'Assessore alla Cultura Pamela Muccini, intervengono il direttore del Museo Alessandro Bedetti, le curatrici del progetto, Giulio Latini, regista e docente universitario di audiovisivi digitali, che ha curato il ciclo di incontri sull'IA e Carmela Morabito, docente universitaria di Storia della Psicologia e delle Neuroscienze cognitive.
“Quel che rimane dell’umano al tempo dell’Intelligenza Artificiale” è un progetto dedicato al fondatore dell'Associazione in tempo Ennio Calabria, a più di un anno dalla sua scomparsa, che nasce dalla necessità di proporre una riflessione multidisciplinare sulle diverse problematiche e conseguenze che lo sviluppo dell'IA produce nell'esistenza psicosociale e umana, costituendosi sempre più come Altro Artificiale.
Iniziato con un ciclo di incontri, il percorso ha visto la partecipazione di studiosi, specialisti, ricercatori di varie discipline, umanistiche e scientifiche, dell’Università degli Studi di Tor Vergata di Roma, dell’Università Statale di Milano, del Centro di Ricerca E.T.h.O.S. - Università degli studi di Verona, dell’Accademia di Musica “L. Refice” di Frosinone e dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Gli incontri hanno dato luogo a un volume che raccoglie i saggi di coloro che sono intervenuti e le riflessioni di esponenti e artisti della stessa Associazione.
Il libro si chiude documentando l'attuale mostra itinerante “Intelligenza della mano”, a cui hanno aderito numerosi artisti – pittori, scultori e fotografi – i quali condividono il pensiero che l'arte è espressione di unicità e verità dell’umano e, come tale, salvaguardia stessa dell’identità della specie. In tal senso, le opere esposte intendono testimoniare il valore del mistero dell’interiorità che si manifesta nel processo creativo e psicofisico dell'essere, in cui la mano sente e pensa.
Come affermava Calabria, l'esclusione dell'interiorità ha aperto all’IA, mentre l’arte è connettore del mistero che vuole continuare a vivere come moltiplicatore di vita in un mondo che non ha più tempo, né senso.
La progressiva penetrazione di sistemi e procedure di IA impongono di domandarsi, come sottolinea Giulio Latini, se ci si trovi ancora all’interno di una processualità creativa antropocentrica che conosciamo fin dai tempi paleolitici delle mani impresse nelle grotte di Lascaux o, diversamente, si è in presenza di una cesura che costringe a riformulare radicalmente nozioni estetiche, oltre che etiche o giuridiche. Ma è davvero possibile liquidare attraverso la performatività estrema di dati calcolabili e riconfigurabili in artefatti “artistici” l’articolata sfera del sensibile umano, il corpo emozionale, la protensione immaginativa, la tensione tra percezione e memoria, l’elaborazione simbolica tra costruzioni semantiche e sintattiche che costitutivamente attengono all’esperienza artistica? In gioco non è più solamente il destino dell’arte e dell’artista.
Nell'introduzione I. Mitrano e R. Pedonesi scrivono: “Più che chiederci come superare i limiti dell’umano, dobbiamo chiederci cos’è che ci caratterizza, ci distingue come umani, ci rende unici. Più che sentirci sollevati o invasi - dipende da quale punto di vista si osserva la questione - dall’incredibile capacità di risposte che l’IA riesce a dare in vari ambiti creativi, dobbiamo sottolineare e affermare con forza l’unicità dei processi creativi dell’essere.
Per queste ragioni l'intero progetto è espressione del senso e dell'urgenza di una continua e intensa riflessione che caratterizza da sempre l’Associazione sui mutamenti irreversibili del nostro tempo”.
In esposizione opere di: Anna Addamiano, Patrizia Borrelli, Valeria Cademartori, Ennio Calabria, Antonella Catini, Stefano Ciotti, Giovambattista Cuocolo, Alessandro D'Ercole, Maurizio Diana, Franco Ferrari, Antonio Bernardo Fraddosio, Carlo Frisardi, Simonetta Gagliano, Giuseppe Indaimo, Ernesto Lamagna, Giulio Latini, Ana Maria Laurent, Massimo Luccioli, Danilo Maestosi, Giuseppe Modica, Alfio Mongelli, Mario Moretti, Lina Passalacqua, Alessandra Pedonesi, Angela Pedonesi, Stefano Piali, Marilisa Pizzorno, Nino Pollini, Elio Rizzo, Nicola Santarelli, Duccio Tringali.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 26 novembre. (aise)