Istituto centrale per la grafica di Roma prima tappa della mostra legata al Premio Leonardo Sciascia “amateur d’estampes”

ROMA\ aise\ - È stata inaugurata giovedì, 9 maggio, presso l’Istituto centrale per la grafica di Roma la mostra realizzata con le opere degli artisti che hanno preso parte alla undicesima edizione del Premio Leonardo Sciascia “amateur d’estampes”.
Nato nel 1998 per iniziativa degli Amici di Leonardo Sciascia, d’intesa col Comune di Milano, il Premio si è andato affermando tra i più prestigiosi appuntamenti internazionali sulla grafica d’arte nel suo intimo rapporto con la letteratura. Oltre a essere un grande scrittore Leonardo Sciascia, era appassionato di grafica d’arte che definiva “difficile a praticarsi, specie nell’impazienza dell’oggi; ma difficile anche nell’essere amata, e da pochi”, ricercava e collezionava nelle sue incursioni in gallerie e librerie, incisioni originali e acqueforti.
Ventisette incisioni di altrettanti artisti partecipano all’undicesima edizione del Premio “Leonardo Sciascia amateur d’estampes”, concorso su invito, che ha scelto l’Istituto centrale per la grafica di Roma come prima sede della mostra itinerante, in programma sino al 30 giugno a Roma, per poi proseguire a Venezia, Firenze, Milano e Fabriano.
La mostra vuole offrire uno sguardo sul panorama internazionale dell’arte incisoria, con artisti provenienti dai cinque continenti: Ade Adesina (Nigeria/Regno Unito), David Avery (USA), Hamid Reza Bashiri (Iran), Peter Bosteels (Belgio), Angela Cavalieri (Australia), Jullien Clément (Francia), Earl Valentine De Wald II (USA), Randie Feil (Canada), Monica Franchini (Italia), Victoria Goro-Rapoport (USA), Nao Ikuma (Giappone), Ann Johnston-Schuster (USA), Dimo Kolibarov (Bulgaria), Katja Lang (Germania), Pavlo Makov (Ucraina), Giacomo Miracola (Italia), Elisa Ottaviani (Italia), Plamen Penov (Bulgaria), Chisanuphol Presanvorakitkool (Thailandia), Geoffrey Ricardo (Australia), Judith Rothchild (USA/Francia), Tomura Shigeki (Giappone), Kohei Wakatsuki (Giappone), Haladaj Wieslaw (Polonia), Michal Wòjcik (Polonia), Hong Wei Yang (Cina), Man Zhuang (Cina/Giappone).
Il giudizio finale è affidato ad una giuria, composta da ad alcuni artisti incisori scelti tra gli invitati alle precedenti edizioni o particolarmente apprezzati da Leonardo Sciascia, è presieduta da Érik Desmazières e composta da Edo Janich, Giuseppe Modica, Krzysztof Skórczewski, Roberto Stelluti, Evan Summer, Gaetano Tranchino.
La premiazione finale dei primi tre artisti classificati è in programma al Castello Sforzesco di Milano il 13 febbraio 2025.
Come per le precedenti edizioni anche quest’anno in occasione del Premio Leonardo Sciascia «amateur d’estampes» l’Istituto centrale per la grafica presenta una mostra collaterale, dedicata ad un artista incisore legato allo scrittore siciliano. Dopo Alberto Manfredi, Leonardo Castellani, Jean Pierre Vélly, Luigi Bartolini, Mino Maccari e Piero Guccione, è questa la volta di un omaggio a Mario Calandri con la mostra La difficile arte. Calandri (Torino 1914-1993) pittore ed elegante acquafortista era legato a Sciascia da un rapporto di amicizia e stima reciproca.
Per l’occasione è esposta una cartella dell’artista con tre acqueforti, edita da Edizioni Grafica Internazionale di Torino nel 1988, per la quale Sciascia aveva scritto un accalorato testo di accompagnamento, una vera e propria celebrazione dell’arte incisoria. In mostra, inoltre, alcune opere provenienti dalle collezioni dell’Istituto e da collezioni private, incisioni dello stesso Calandri e opere grafiche degli artisti che Sciascia citava nel suo testo: Mino Maccari, Luigi Bartolini, Tono Zancanaro, André Dunoyer de Segonzac.
“Il testo di Sciascia”, spiega Rita Bernini, curatrice della mostra, “è un compendio e un distillato della passione dello scrittore siciliano per l’incisione, la grafica d’arte. Presentando le tre acqueforti di Calandri Sciascia riflette sulla “difficile arte dell’incisione” che “in Italia non gode di molto amore”, e affronta quindi il tema del mercato e delle tirature, dei prezzi gonfiati per alcuni artisti. (…) Sciascia si impegna a sostenere i suoi amici artisti, Mino Maccari e Mario Calandri, accomunati dal “loro piacere di disegnare, di incidere, di dipingere; il loro non prendersi sul serio agli effetti della notorietà, del successo, del mercato e il loro prendere sul serio, invece, il piacere e il gusto di quel lavoro, l’affinarlo, il perfezionarlo; e il trovare in esso, insomma, premio sufficiente, del tutto appagante, al di fuori di ogni esibizione e pratica”.
Da questo scritto traspare la visione “etica” dell’arte in generale, e dell’incisione, che ubbidisce ad una ”urgenza di poesia”. “Acqueforti, acquetinte, vernici molli, puntesecche, bulini: e ciascuna tecnica obbedendo a una intrinseca necessità… e con dietro un’esperimentazione tecnica così lunga, intensa e sottile da non farsi sentire nei “risultati”, da “scomparire”: da essere, insomma, soltanto poesia. Che è quel che accade ad ogni tecnica, quando appunto si raggiunge la poesia. Poiché la tecnica, per raffinata e meticolosa che sia, può anch’essere un guscio vuoto, se non esprime le cose di dentro”.
La mostra è accompagnata da un catalogo, in edizione limitata, a cura della Associazione Amici di Leonardo Sciascia, stampato da Il Girasole edizioni. (aise)