Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani in mostra a Udine

Foto di Tiziano Terzani, courtesy Archivio Terzani, Fondazione Giorgio Cini
UDINE\ aise\ - Che tipo di fotografo era Tiziano Terzani? Che cosa cercava? Che cosa desiderava mostrare? Durante il celebre “viaggio dell’Indovino” intrapreso nel 1992/1993, Terzani cercò le radici di un’umanità capace di resistere alla massificazione dei consumi, all’omologazione delle culture e alla scomparsa della diversità: ed è questo il motivo ispiratore degli scatti selezionati dall’Archivio Terzani, 30 immagini che compongono la mostra “Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani”, il percorso espositivo che, nei 30 anni dalla pubblicazione del libro di culto “Un indovino mi disse” (Longanesi, 1995), si inaugura domani martedì 6 maggio a Udine, evento di anteprima del Festival vicino/lontano al via con la sua 21^ edizione in corso fino a domenica 11 maggio.
Appuntamento domani alle 18.30 nella Galleria Tina Modotti di Udine, con la curatrice della mostra Nicole Pecoitz interverrà Álen Loreti, biografo e curatore editoriale dell’opera di Tiziano Terzani, tra cui Tutte le opere (Mondadori 2011), co-curatore del festival vicino/lontano di Udine.
Scatti come sguardi penetranti, quelli di Tiziano Terzani, che restituiscono il talento fotografico del giornalista e viaggiatore fiorentino e la sua ostinata ricerca di un’armonia possibile, anzi necessaria, tra umanità e pianeta.
Proprio questo libro di Tiziano Terzani rappresenta l'incontro delle sue due anime: quella del grande giornalista e quella dell'uomo che si avvicina alla spiritualità. Nel 1993 Terzani decide infatti di non prendere alcun aereo, senza per questo rinunciare a muoversi e a fare il suo mestiere di corrispondente. Un’esperienza che si riverbera in “Un Indovino Mi Disse”, dove per la prima volta Terzani osserva da vicino grandi temi come la corsa al consumismo, la fine delle diversità nel mondo e il misterioso rapporto dell'uomo con il proprio destino. Spostandosi in giro per l'Asia in treno, in nave, in macchina, a volte anche a piedi incontrerà il monaco buddista che lo indirizzerà verso la spiritualità cui avrebbe dedicato gli anni successivi della sua vita. Muovendosi più lentamente, il giornalista e scrittore, autore di molti libri, potrà osservare paesi e persone da una prospettiva spesso ignorata, ritrovando il gusto del viaggio e guidandoci alla scoperta di un continente in bilico tra passato e futuro. La mostra resterà visitabile per tutta la 21^ edizione del festival vicino/lontano, fino a domenica 11 maggio con i seguenti orari: dal 6 al 9 maggio ore 17.00-19.30, 10 e 11 maggio ore 10.00-19.30.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Archivio Tiziano Terzani, Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate-Fondazione Giorgio Cini, Venezia Courtesy Afi e Festival Fotografico Europeo. (aise)