7 ottobre/ Mattarella: pagina turpe della storia, ma basta violenza e morte a Gaza

keystone, elaborazione RSI
ROMA\ aise\ - Il 7 ottobre 2023 Hamas ha aggredito con “raccapricciante ed efferata violenza” Israele che da allora “fa pagare alla popolazione di Gaza un intollerabile prezzo di morte, fame e disperazione, cui è indispensabile porre fine”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del secondo anniversario dall’attacco di Hamas. Giorno che la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, definisce “una delle pagine più buie della storia”, tragica tanto da minare la stabilità del Medio Oriente. L’auspicio di entrambi è che si colga l’occasione offerta dal piano di pace proposto dal Presidente Usa Trump per “porre fine a questa guerra”.
Il 7 ottobre del 2023, le parole di Mattarella, “rimane e rimarrà nelle coscienze come una pagina turpe della storia: un vile attacco terroristico che avvenne contro inermi cittadini israeliani, recando grave danno alla causa della pace e della reciproca sicurezza in Palestina. Una ferita che ha colpito ogni popolo. L’orrore e la condanna, pubblicamente e ripetutamente espressa, per la violenza crudele e inaccettabile delle armi di Israele - che fa pagare alla popolazione di Gaza un intollerabile prezzo di morte, fame e disperazione, cui è indispensabile porre fine, con la necessità che Israele applichi con pienezza le norme del diritto internazionale umanitario - non attenua orrore e condanna per la raccapricciante ed efferata violenza consumata quel giorno da Hamas”, ribadisce il Capo dello Stato.
“L’uccisione e le violenze contro centinaia di ragazze e ragazzi che ascoltavano musica in un rave, quelle, nelle loro abitazioni, contro persone inermi di ogni età, dall’infanzia alla vecchiaia, - continua il Presidente – richiamano al dovere di una condanna perenne, rifiutando un accomodante e cinico modo di pensare che rimuova l’infamia di quella giornata. Quanto avviene a Gaza e i diversi sentimenti che suscita non possono confluire in quello ignobile dell’antisemitismo che, particolarmente nel secolo scorso, ha toccato punte di mostruosa atrocità, e che oggi appare talvolta riaffiorare, fondandosi sull’imbecillità e diffondendo odio”.
“A due anni dal 7 ottobre 2023 – conclude Mattarella – desidero rinnovare la vicinanza al popolo di Israele e ai familiari delle vittime e delle persone rapite, che vanno immediatamente liberate, nell’auspicio che i tentativi di porre fine a questa inaudita ondata di violenza abbiano al più presto esito positivo”.
“Sono trascorsi due anni dall’ignominia del massacro compiuto dai terroristi di Hamas contro migliaia di civili inermi e innocenti israeliani, donne e bambini compresi. Crimini indicibili che fanno del 7 ottobre una delle pagine più buie della storia”, annota la Premier Giorgia Meloni. “Oggi rinnoviamo la vicinanza ai famigliari delle vittime e torniamo a chiedere la liberazione degli ostaggi, che ancora oggi attendono di tornare a casa dopo due anni di prigionia, vessazioni, sofferenze”.
“La violenza di Hamas ha scatenato una crisi senza precedenti in Medio Oriente. La reazione militare di Israele – ribadisce Meloni - è andata oltre ogni principio di proporzionalità, e sta mietendo troppe vittime innocenti tra la popolazione civile di Gaza”.
“L’anniversario di oggi cade in un momento in cui si intravede la concreta possibilità di porre fine a questa guerra. Il Piano di pace presentato dal Presidente Trump - che ha incontrato il convinto sostegno non soltanto delle Nazioni europee, ma anche dei Paesi arabi e islamici - offre una opportunità che – sottolinea Meloni – non deve andare sprecata, per giungere a una cessazione permanente delle ostilità, riportare a casa gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e avviare un processo verso un quadro di pace e di sicurezza in tutto il Medio Oriente. Abbiamo tutti il dovere di fare quanto è nelle nostre possibilità affinché questa preziosa e fragile occasione abbia successo. L’Italia non – conclude – ha mai fatto mancare il suo contributo in questa direzione, e continuerà a fare la propria parte”. (aise)