Orgoglio italiano, il bilancio del Comando Nato del JFC Brunssum del Generale Miglietta – di Alessandro Butticé

BRUNSSUM\ aise\ – Ieri, 11 giugno, a Brunssum (Paesi Bassi) è stata una giornata di orgoglio, non solo per i rappresentanti della Scuola Militare Nunziatella, venuti a celebrare il loro ex allievo, Generale di Cavalleria Guglielmo Luigi Miglietta, che lascia il servizio attivo per ragioni anagrafiche, ma anche per tutti gli italiani, civili e militari, che hanno assistito alla cerimonia ufficiale di cambio di comando presso il quartier generale del Comando Interforze Alleato di Brunssum (JFC Brunssum), tra il Generale italiano ed il Generale Ingo Gerhartz dell'Aeronautica Tedesca (Luftwaffe). L'evento ha visto la partecipazione del Comandante Supremo delle Forze Alleate in Europa (SACEUR), Generale Christopher G. Cavoli, e di numerose autorità militari e civili, tra cui il Capo di Stato Maggiore della Difesa italiano, Generale Luciano Portolano, rappresentanti del Ministero della Difesa tedesco e dei Paesi Bassi, in qualità di nazione ospitante, oltre a delegazioni di diverse nazioni alleate.
La cerimonia ha segnato e celebrato la conclusione di un periodo di profonda trasformazione per il JFC Brunssum sotto la guida del Generale Miglietta, un periodo iniziato il 3 giugno 2022, in cui il comando ha saputo adattarsi rapidamente a un contesto operativo in continua evoluzione, caratterizzato da minacce ibride, nuove dinamiche geopolitiche e crescente complessità negli scenari operativi.
Guglielmo Luigi Miglietta, un cavaliere e ufficiale gentiluomo
Nato a Lecce l’11 agosto 1961, il Generale Miglietta ha frequentato la Scuola Militare "Nunziatella" dal 1977 al 1980, proseguendo poi gli studi all'Accademia Militare e venendo nominato Ufficiale di Cavalleria. La sua carriera lo ha visto ricoprire incarichi di crescente responsabilità, come Comandante di Plotone, Comandante di Squadrone e Capo delle Operazioni presso il Reggimento di Cavalleria "Nizza (1°)"; Capo della Sezione Allievi presso la Scuola Allievi Ufficiali; tutore e docente presso il Comando e la Scuola di Stato Maggiore Interforze; Direttore delegato nell'Agenzia per l'Informazione Pubblica dell’Esercito e Capo Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.
Come Ufficiale Superiore, ha comandato il Gruppo Squadroni del "Savoia Cavalleria (3°)" e il Reggimento "Lancieri di Montebello (8°)". Da Generale, ha comandato la Brigata di Cavalleria e il Comando Interforze Italiano. Dal 2012 al 2015, è stato Vice Direttore del Dipartimento di Pianificazione Generale e successivamente Direttore del Dipartimento di Pianificazione Generale e Finanziaria presso lo Stato Maggiore dell'Esercito.
Dal 2016 al 2019, ha ricoperto l'incarico di Capo del Dipartimento per la Pianificazione Generale e il Bilancio della Difesa presso lo Stato Maggiore della Difesa. Nel 2019, è stato nominato Vice Comandante del Comando delle Forze Operative Terrestri e Comando Operativo dell'Esercito. È stato Comandante del Corpo di Reazione Rapida della NATO - Italia (2019-2022).
Nel corso della sua carriera, ha partecipato alle operazioni "Pellicano" in Albania, "Joint Guardian" in Kosovo e "Leonte" in Libano. È stato Comandante della Task Force Congiunta e "KFOR" in Kosovo, come Comandante della missione (2015-2016).
Il Generale Miglietta, che è anche giornalista pubblicista, ha conseguito le lauree in "Scienze Strategiche" e "Scienze Internazionali e Diplomatiche", oltre ai master in "Scienze Strategiche" e "Strategic Studies" presso l'U.S. Army War College. Ha frequentato corsi post-laurea in "Comunicazione Pubblica e Istituzionale e Informazione Pubblica" e "Post-conflict Rebuilding Management Senior".
Tra le onorificenze ricevute, figurano il titolo di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia e Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, la Croce d'Argento al Merito dell'Esercito, la Medaglia di Bronzo al Merito della Croce Rossa Italiana, la Medaglia al Merito della NATO, la "Legion of Merit" degli Stati Uniti d'America e numerose altre onorificenze conferite da Paesi Alleati e Partner.
Il JFC Brunssum e l'evoluzione multidominio
Il JFC Brunssum è uno dei tre quartier generali della NATO a livello operativo, insieme al JFC Naples (Italia) e al JFC Norfolk (Stati Uniti). Ha il compito di pianificare, eseguere e supportare operazioni militari all'interno delle sue missioni e dei compiti assegnati per scoraggiare e difendere da tutte le minacce attraverso tutti i domini, al fine di preservare la libertà e la sicurezza, la sovranità nazionale e la pace dei membri e dei partner della NATO.
Sotto la guida del Generale Miglietta, il JFC Brunssum ha assunto un ruolo sempre più centrale nella postura di deterrenza e difesa della NATO in tutta l'Europa settentrionale, centrale e orientale. Dall'inizio del conflitto in Ucraina, che aveva appena avuto inizio al momento della sua nomina, all'adesione della Finlandia (2023) e della Svezia (2024) all'Alleanza, il JFC Brunssum ha assunto un ruolo sempre più centrale nella postura di deterrenza e difesa della NATO in tutta l'Europa settentrionale, centrale e orientale. In questo periodo, il comando si è progressivamente evoluto in un Quartier Generale Congiunto Multidominio per la Guerra, in linea con l'evoluzione del concetto operativo della NATO.
"Siamo passati attraverso tre anni di cambiamento radicale, non solo nei nostri compiti assegnati, ma nel modo in cui li comprendiamo ed eseguiamo. Il JFC Brunssum è ora pienamente capace di concepire, coordinare e condurre operazioni multidominio, integrate in tutti e cinque i domini operativi: terra, mare, aria, spazio e cyber", ha affermato il Generale Miglietta.
Tra le principali attività operative condotte sotto la sua leadership, Steadfast Defender 2024 ha segnato una svolta. La più grande esercitazione della NATO dalla Guerra Fredda, di cui Brunssum ha diretto una parte sostanziale, ha testato la capacità dell'Alleanza di schierare forze su larga scala in scenari ad alta intensità. Il quartier generale ha anche pianificato e condotto numerose Attività di Vigilanza, tra cui «Baltic Sentry», focalizzata sulla protezione delle infrastrutture critiche nel Mar Baltico. Il Generale Miglietta ha sottolineato che il compito principale è stato quello di "tradurre la direzione politico-militare dell'Alleanza in risultati operativi tangibili, sfruttando la coesione, la prontezza e le capacità integrate delle forze alleate".
Durante il suo comando, Miglietta ha coordinato le attività di sei degli otto Gruppi Tattici multinazionali schierati lungo il fianco orientale della NATO, che ora vengono elevati a livello di Brigata, e ha supervisionato lo schieramento di Corpi, Divisioni e Brigate multinazionali come parte della più ampia postura di deterrenza e difesa dell'Alleanza. Il JFC Brunssum ha efficacemente implementato le decisioni prese ai vertici NATO di Madrid (2022), Vilnius (2023) e Washington (2024), inclusa l'adozione del nuovo Concetto Strategico della NATO, il lancio dei Piani di Difesa Regionali e il rafforzamento del fianco orientale. Particolarmente importante è stata la transizione dalla Forza di Risposta NATO (NRF) alla Forza di Reazione Alleata (ARF), che ha comportato l'adozione di nuovi modelli organizzativi e l'aumento della prontezza complessiva.
Il passaggio dai generali Miglietta e Gerhartz e il Futuro del JFC Brunssum
Con il passaggio al Generale Ingo Gerhartz, il JFC Brunssum riafferma il suo ruolo di Quartier Generale Multidominio pienamente congiunto, pronto a rispondere con agilità, coerenza e determinazione ai requisiti operativi dell'Alleanza in un ambiente strategico sempre più complesso e interconnesso. Il Generale Gerhartz porta con sé una vasta esperienza e competenza, pronto a guidare il JFC Brunssum verso nuove sfide e opportunità. Il SACEUR, Generale Christopher G. Cavoli, dopo aver lodato pubblicamente, in modo molto caloroso, il Generale Miglietta per i suoi successi e risultati di comando, ha espresso fiducia che, sotto la nuova guida, il JFC Brunssum continuerà a prosperare e a costruire sulle solide fondamenta già stabilite dal suo predecessore. Cavoli ha riconosciuto il vitale supporto fornito da Miglietta alle attività di SHAPE e ha sottolineato il suo ruolo decisivo nel migliorare la sicurezza dell'Alleanza, aggiungendo che la sua dedizione ha avuto un impatto duraturo sulla trasformazione e la prontezza operativa del comando.
Un auspicio per il ruolo di Miglietta nella lotta alla disinformazione
Come sostenitore del sistema Italia in Europa e nel mondo, nell’incertezza del futuro per l’Italia e l’Europa, avvolte da nuove tempeste della storia, ho la certezza assoluta che non possa esistere un futuro per l’Italia fuori dall’unità europea e dalla cooperazione transatlantica. Unitá europea e alleanza atlantica che non possono fare a meno dell’Italia nelle loro cabine di regia.
Consapevole da tempo che l’Italia sia il ventre molle Ue è Nato della guerra ibrida e cognitiva che si combatte con l’algoritmo e sfruttando il basso livello di informazione dell’opinione pubblica italiana (a chi non ci credesse, consiglio la lettura di due opere significative “L’era dello Sharp power. La guerra (cyber) al potere”, di Paolo Messa, fondatore di Formiche, e “Maleducati. Educazione disinformazione e politica in Italia”, del professore Mario Caligiuri, considerato uno dei massimi studiosi di intelligence in Europa, che ne spiegano le ragioni) ho una speranza. Che ripongo non solo nella stima e amicizia personale, ma, soprattutto, nel profilo anche giornalistico del Generale Miglietta.
Di fronte allo straparlare di troppi pseudo esperti di questioni geo strategiche, che a volte sembrano essere portavoce del Cremlino, ora che il Generale Miglietta non sará più in servizio attivo, e sará quindi meno vincolato al dovere di riserbo che incombe a Generali della Repubblica Italiana (e non di Wagner), potrá dare, attraverso la sua penna e la sua parola, un più che valido contributo a fare informazione fattuale sui rischi che l’Italia, con l’Europa, stanno correndo. Un’informazione che deve restare il sale della libertà e della democrazia, a difesa dei valori europei ed occidentali. Spiegando perché, come ha ricordato nel suo intervento, “si vis pacem, para bellum”. Se vogliamo davvero la pace, dobbiamo prepararci, ed essere capaci, anche di fare la guerra. E non è ancora quello che accade in Italia. E non certo per colpa delle nostre Forze Armate. (alessandro butticé\aise)