Partenariati paritari con i Paesi del Mediterraneo allargato: il messaggio del Ministro Tajani alla Fondazione Craxi

ROMA\ aise\ - “Attraverso lo strumento della “diplomazia per la crescita” intendiamo contribuire ad affrontare le sfide e le trasformazioni globali in atto traducendole in opportunità per il nostro Paese”. Così scrive il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, nel messaggio inviato alla Fondazione Bettino Craxi in occasione della tavola rotonda "Dal passato una lezione per il futuro: il divario Nord-Sud del mondo" conclusiva del convegno di studi “Alla ricerca di un ponte. Il socialismo internazionale di fronte alla questione Nord-Sud nel secondo Novecento”.
Un tema, scrive Tajani, “quanto mai attuale”, come dimostrato anche dal conflitto in Ucraina, a conferma di “quanto sia necessario costruire rapporti internazionali di dialogo costruttivo e collaborazione, per preservare un sistema internazionale basato sulle regole, prevedibile e stabile”.
L’Italia, continua il ministro, “per storia e geografia, ha una vocazione a svolgere la funzione di “ponte” evocata anche nel titolo di questa conferenza. Ascolto, dialogo e rispetto sono tratti distintivi della nostra azione diplomatica, in particolare verso la regione del Mediterraneo allargato, sulla quale richiamiamo spesso l’attenzione dei nostri Partner europei. Perché – evidenzia Tajani – sappiamo meglio di chiunque che disinteressarsi dell'area sarebbe un errore strategico, che pagheremmo con il proliferare di minacce alla sicurezza dell’intera Europa. Ecco perché insistiamo in ogni foro internazionale per promuovere l'impegno di tutti affinché il Mediterraneo torni ad essere uno spazio di pace e crescita condivisa per i Paesi che vi si affacciano”.
“Per questo, - aggiunge Tajani – sin dal suo insediamento, il Governo, con il Ministero degli Esteri in prima fila, lavora per portare più Italia e, con essa, più Europa nel nostro Vicinato, con un’attenzione speciale per i Balcani Occidentali, il Mediterraneo Allargato e l’intero Continente africano. Attraverso lo strumento della “diplomazia per la crescita” intendiamo contribuire ad affrontare le sfide e le trasformazioni globali in atto traducendole in opportunità per il nostro Paese. Promuoviamo e tuteliamo così il nostro interesse nazionale, che è anzitutto un interesse per la pace, il rispetto dei diritti fondamentali della persona, per una crescita sostenibile e inclusiva. Perseguiamo questi obiettivi con un’azione corale che vuole mettere a sistema le energie e i contributi di tutte le componenti del Sistema Italia: istituzioni, enti locali, forze armate, imprese, università e centri di ricerca, società civile”.
“In questa visione – si legge ancora nel messaggio – i nostri strumenti di cooperazione allo sviluppo e quelli di diplomazia economica, scientifica e culturale, volti a sostenere a 360 gradi le produzioni e le filiere del Made in Italy sui mercati esteri, concorrono a generare lavoro e sviluppo, a sradicare le cause profonde di instabilità, povertà, migrazioni irregolari, estremismo e terrorismo”.
L’Italia, sottolinea il ministro, vuole “costruire con i Paesi del Mediterraneo allargato partenariati paritari e che apportino mutui benefici”. A cominciare dal settore energetico che “è al centro di quest’agenda: il rafforzamento della cooperazione con i Paesi partner della Sponda sud del Mediterraneo ci ha permesso di far fronte alle esigenze di diversificazione dei nostri approvvigionamenti e porre le basi, grazie anche alle nostre capacità e tecnologie, per una transizione energetica sostenibile. L’Italia potrà così diventare un “hub” energetico, a beneficio dell’intera Europa”.
Nella stessa direzione, aggiunge, “va anche ciò che chiamiamo "Piano Mattei": partendo dalla cooperazione energetica, vogliamo infatti estendere questo metodo di collaborazione paritaria, inserendolo in un più ampio “Piano Marshall” europeo di investimenti per il Mediterraneo allargato e per tutto il continente africano”.
Quanto al settore privato, esso “al fianco delle istituzioni, ha un ruolo centrale nello sviluppo di queste relazioni. Sin dall’inizio del mio mandato, ho voluto coinvolgere le nostre imprese e associazioni di categoria in una serie di iniziative, missioni e business forum in settori di eccellenza delle nostre filiere produttive, come quella agroalimentare. In un contesto internazionale in cui insicurezza alimentare e impatto del cambiamento climatico sono minacce sempre più allarmanti alla stabilità del nostro immediato Vicinato, le competenze, i saperi e le tecnologie dell’agroalimentare italiano possono fare la differenza”.
Citato il Dialogo Ministeriale Mediterraneo sulla Crisi Alimentare, ospitato in Italia a dicembre, Tajani ha anche ricordato che “l’impegno dell’Italia su temi fondamentali nelle relazioni Nord-Sud, come quello della sicurezza alimentare, si dispiega anche a livello multilaterale, in primo luogo alle Nazioni Unite. A conferma dell’importanza del nostro investimento nella collaborazione con l’ONU e per mobilitare la comunità internazionale sulla lotta alla fame, abbiamo una tradizionale collaborazione con l’Ufficio per gli Affari Umanitari delle Nazioni Unite in particolare sul Corno d’Africa e ospiteremo a Roma in luglio l’evento di alto livello sui seguiti del Vertice ONU sui sistemi alimentari”.
“Il rapporto tra Nord e Sud del mondo – rimarca Tajani – sarà, anche in futuro, una dimensione fondamentale dell’agenda internazionale, nella ricerca di soluzioni condivise a sfide che riguardano tutti i Paesi, dal contrato ai cambiamenti climatici, alle transizioni energetica e digitale. Si tratta perciò anche di un ambito prioritario per la politica estera dell’Italia, in cui continueremo ad adoperarci, forti dei nostri valori e della nostra capacità di dialogo, per contribuire alla riduzione delle disuguaglianze e – conclude – alla ricerca di soluzioni cooperative”. (aise)