Tajani: lo Spazio come leva per l'industria e l'economia italiana

ROMA\ aise\ - "Dobbiamo fare di più" per rendere lo Spazio uno strumento sempre più rilevante per l'industria e la crescita economica italiana. Così ha parlato il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionle, Antonio Tajani, aprendo gli eventi degli Stati Generali della Space Economy, inaugurati oggi, 27 ottobre, alla Farnesina per poi svilupparsi anche a Milano e Torino fino al 31 ottobre.
"Affrontare questo tema è giusto perché se ne è sempre parlato poco - ha esordito Tajani -. E non si è mai abbastanza capito l'importanza che riveste il settore spaziale per il settore industriale. E noi italiani abbiamo un saper fare straordinario. Pensiamo che i satelliti "Galileo" sono in gran parte frutto della scienza e della conoscienza italiana. Il saper fare italiano è importante perché abbiamo non soltanto grandi aziende, ma anche tantissimi piccole e medie imprese che ruotano attorno a queste e che permettono di creare grandi opportunità per il nostro Paese". "Questo incontro serve a parlare tanto di questo settore che, anche davanti al cambiamento climatico, è certamente un comparto industriale non inquinante - ha aggiunto -. Non possiamo rinunciare al nostro ruolo e alle nostre conoscienze in un contesto europeo. Forse dobbiamo, forse possiamo fare di più. A livello strategico dobbiamo comprendere quanto aiuto può dare lo Spazio alla competitività industriale, alla competitività agricola e quanto può dare anche alla Protezione Civile e al traffico aereo".
"Comparando i segnali che arrivano dalle costellazioni - ha sottolineato il Ministro - si possono fare interventi più rapidi per proteggere i civili. Ci sono tante applicazioni, anche in agricoltura, che devono essere collegale allo sviluppo dell'industria dello Spazio. E poi non si può non pensare anche alla questione sicurezza e al cambiamento climatico. L'osservazione della terra attraverso i satelliti è fondamentale".
"La produzione europea, in parte Made in Italy, è migliore di quella di altri - ha voluto aggiungere ancora Tajani -. "Galileo" è più preciso di GPS, per esempio. Ci sono tante cose da approfondire. La politica fa bene, sia con il Parlmento che con il Governo, così come con le Amministrazioni regionali e l'Europa, a riflettere e valorizzare la politica spaziale". Per "nella riforma del MAECI, in vigore dal 1° gennaio, valorizzeremo sempre di più lo Spazio. Questo è uno dei nostri obiettivi per far crescere l'Italia e contemporaneamente l'UE".
Tajani ha quindi introdotto l'evento che ha visto poi gli interventi di Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio, di Andrea Mascaretti, presidente dell'Intergruppo parlamentare per la space economy e di Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento europeo.
La giornata si è poi sviluppata e conclusa con la sessione “Diplomazia spaziale: gli accordi internazionali per la Space Economy”, che ha messo in evidenza come la diplomazia spaziale sia diventata uno strumento sempre più rilevante per la politica estera e la crescita economica. In un contesto globale di forte competizione tecnologica, gli accordi internazionali sono infatti considerati leve strategiche per costruire un ecosistema spaziale capace di valorizzare il sistema Paese, sostenere l’internazionalizzazione delle imprese e favorire il trasferimento transfrontaliero di competenze.
Evidenziata, poi, la necessità di nuove linee guida per una cooperazione spaziale internazionale coerente con la New Space Economy, basata su apertura, sostenibilità e innovazione condivisa. La sessione ha messo in luce il ruolo dello spazio nella politica estera come leva di crescita e strumento di proiezione strategica, attraverso partnership che hanno coinvolto diplomazia, ricerca e industria.
È stato poi approfondito il quadro della cooperazione europea e il rapporto con gli Stati Uniti, insieme al contributo dell’Italia alle Nazioni Unite, in particolare all’interno del COPUOS. Sono state analizzate le relazioni con i principali alleati, Francia, Germania, Regno Unito e Giappone e lo sviluppo di nuovi partenariati con attori emergenti come India, America Latina, Paesi del Golfo e ASEAN, con l’obiettivo di favorire apertura e scambio tecnologico.
La sessione ha infine sottolineato il ruolo crescente dell’Africa e le opportunità offerte dalle sinergie con il Piano Mattei, per promuovere il dialogo multilaterale, l’accesso ai programmi internazionali e la creazione di filiere globali dell’innovazione. (aise)