Meloni celebra la Niaf: da 50 anni voce incrollabile e spina dorsale della comunità italoamericana

ROMA\ aise\ - “Per mezzo secolo, la NIAF è stata la voce incrollabile, il cuore pulsante e la solida spina dorsale della comunità italoamericana”. Così la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel videomessaggio inviato alla National Italian American Foundation che sabato scorso ha celebrato i suoi primi 50 anni a Washington nel Gala annuale che, come ogni anno, ha riunito italoamericani, esponenti della collettività, rappresentanti istituzionali e amici dell’Italia. A rappresentare il Governo italiano la Ministra del Turismo Daniela Santanchè e il Ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Presenti anche una delegazione della Regione Lazio, designata quest’anno “regione ospite d’onore”.
“Vi meritate un grande applauso! Siamo qui per celebrare il DNA dell'opportunità: un patrimonio forgiato nei quartieri più difficili, costruito sul lavoro onesto e sostenuto da un incrollabile credo nella famiglia, nella fede e nel futuro. I vostri antenati – ha sostenuto Meloni – non sono semplicemente venuti in America; hanno contribuito a costruire e plasmare l'America di oggi. E quella tradizione di eccellenza continua brillantemente fino ai nostri giorni”.
Con il Gala, ha aggiunto, “rendete omaggio a un gruppo straordinario di persone, che rappresentano un esempio dei successi raggiunti dagli italiani e dagli italoamericani. In effetti, con così tanti amministratori delegati e innovatori presenti stasera, credo sia giusto affermare che una parte significativa del PIL italiano si trova proprio qui, al Washington Hilton! Questo è il tipo di potere che nasce dall'incontro tra l'eccellenza italiana e l’opportunità americana”.
Nel videomessaggio, Meloni ha sostenuto che “la nostra forza, la forza dell'Occidente, nasce dall'eccellenza individuale senza pari - dalla voce singolare e potente della libertà - ma raggiunge la perfezione solo quando l'intera orchestra suona all'unisono, in un'armonia impeccabile e potente. Questo patrimonio è il motivo per cui non dobbiamo mai perdere di vista ciò che ci unisce. So che ci sono forze che cercano di dividerci, di ridefinire la nostra storia e di distruggere le nostre tradizioni comuni. La chiamano “cultura woke”. Cercano di cancellare la nostra cultura. Si sbagliano. Cercare di cancellare il Columbus Day non è solo un attacco a una statua o a una data sul calendario; è un tentativo di cancellare la storia fondamentale degli italoamericani e di negare il loro posto conquistato a fatica nel mosaico di questa Nazione. Non glielo permetteremo. Il Columbus Day resterà!”.
Dopo aver citato le parole del presidente Trump per la proclamazione del Columbus Day - “Nel celebrare l'eredità di Colombo, riconosciamo anche il contributo degli innumerevoli italo-americani che, come lui, hanno dato un contributo infinito alla nostra cultura e al nostro stile di vita. Ancora oggi, gli Stati Uniti e l'Italia condividono un legame speciale radicato nei valori intramontabili della fede, della famiglia e della libertà” – Meloni ha ribadito che “insieme, gli Stati Uniti e l'Italia non sono solo alleati: siamo i due pilastri del mondo libero. Siamo fianco a fianco, dai campi dell'industria alle prime linee della libertà, per garantire che l'oceano delle opportunità rimanga ampiamente aperto per i prossimi 50 anni. Grazie, NIAF, per aver mantenuto forte quella voce e quell'orchestra in armonia per 50 anni”.
“Che Dio benedica la comunità italoamericana, che Dio benedica l'Italia e che Dio benedica gli Stati Uniti d'America”, ha concluso. “Viva l'Italia e Viva l'America”. (aise)