“La vita dell’altro. Svevo, Joyce: un’amicizia geniale”: il volume di Enrico Terrinoni all’IIC di Abu Dhabi
ABU DHABI\ aise\ - Uno studioso accademico e due attrici racconteranno l’amicizia umana e letteraria tra Italo Svevo e James Joyce, icone del romanzo moderno del ‘900 sullo sfondo di Trieste, citta di frontiera.
Sarà l’Istituto Italiano di Cultura ad Abu Dhabi ad ospitare il prossimo 19 aprile, dalle 18.30, la presentazione del saggio “La vita dell’altro. Svevo, Joyce: un’amicizia geniale” di Enrico Terrinoni, arricchita dalla lettura/recitazione di alcune lettere tra i due scrittori a cura di Francesca Bizzarri e Carmen Panarello.
Il libro è il racconto inedito di un’amicizia molto speciale tra due dei grandi scrittori del Novecento: James Joyce e Italo Svevo sullo sfondo di Trieste citta di frontiera tra Est ed Ovest dove entrambi vissero. Joyce, irlandese abbastanza ribelle che arriva in Italia perché ama la lingua e la cultura italiana, ma anche per fuggire da un’Irlanda sotto il doppio giogo dell’Impero britannico e della Chiesa cattolica, e un signore di mezz’età, di origini ebraiche, che ha lavorato a lungo in banca e ora lavora nell’industria di vernici della famiglia della moglie.
Joyce insegna inglese e a Trieste si distingue subito per i suoi comportamenti poco ortodossi. Svevo, bonario uomo di famiglia, si accorge di lui e inizia a frequentarlo, prima da allievo, poi da amico. Dall’incontro nasce qualcosa. Si scambiano gli scritti e ammirano le rispettive opere. Passeggiano e discutono di mille argomenti. Svevo aiuta spesso un Joyce sempre in bolletta, e questi ricambierà la sua generosità contribuendo a farlo diventare un caso letterario internazionale.
Le loro storie si incrociano e parlano di un’amicizia profonda, non soltanto di affinità. E si intrecciano in un curioso entanglement quantistico anche le loro opere, capaci di dialogare da posizioni distanti su temi condivisi e segreti.
L’amicizia Joyce-Svevo ha prodotto anche un vasto e noto carteggio. Le due attrici italiane, Francesca Bizzarri e Carmen Panarello, leggeranno alcune lettere di questa intensa corrispondenza tra i due grandi scrittori in un flusso continuo nella narrazione di Terrinoni.
Enrico Terrinoni è Professore distaccato del Centro Interdisciplinare “B. Segre”, Accademia Nazionale dei Lincei e Professore ordinario di Letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. Ha tradotto opere di Joyce, Wilde, Orwell, Shaw, Hawthorne, Bobby Sands e tanti altri, vincendo numerosi premi. Tra i suoi libri James Joyce e la fine del romanzo (2015), Oltre abita il silenzio. Tradurre la letteratura (2019) e Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma (Premio della giuria – Premio Francesco De Sanctis; Premio della giuria – Premio Viareggio-Rèpaci). Il suo Ulisse bilingue annotato (Bompiani 2021) ha vinto il Premio Internazionale Capalbio per la traduzione nel 2022.
Francesca Bizzarri è un’attrice italiana residente ad Abu Dhabi. Per oltre un decennio residente a Parigi, ha lavorato in teatro, televisione e cinema. Una ventennale collaborazione con le compagnie Teatro delle Briciole e Cà Luogo D’arte di Parma, la vede in scena in vari teatri internazionali. Conduce workshop teatrali in Europa, Kenya e UAE. Partecipa a Dubai Expo 2020 e alla International book fair di Sharjah con una performance di teatro itinerante e marionetta. In ottobre 2023 il suo spettacolo bilingue The Acting Class, è stato al The Junction di Dubai.
Carmen Panarello è un’attrice italiana residente ad Abu Dhabi. Si è diplomata alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Strehler. È in diverse riprese dello stesso maestro, in spettacoli per i Festival teatrali di Spoleto, Venezia, Santarcangelo di Romagna, Taormina. Calca da un trentennio molti palcoscenici italiani diretta da importanti registi. Interpreta drammaturgie contemporanee e classiche e fortunati monologhi. Nell’ultimo decennio è in numerosi allestimenti in Sicilia in cartelloni per adulti e bambini di Teatri Stabili e privati. È in “Gli arancini di Montalbano” della famosa serie TV, in “Lettere dal Sahara” di Vittorio De Seta. (aise)