ESPAD: consumo di sostanze in calo tra gli adolescenti, ma emergono nuovi rischi

ROMA\ aise\ - Sebbene in Europa il consumo di sostanze tra gli studenti di 15-16 anni continui a diminuire, sono in aumento nuovi rischi comportamentali e per la salute. Gli ultimi risultati del European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (ESPAD), pubblicati in queste ore, sollevano crescenti preoccupazioni legate all’aumento dell'uso di sigarette elettroniche, all’abuso di farmaci e a un’impennata del gaming e del gioco d’azzardo online tra gli adolescenti. I risultati rivelano inoltre un notevole aumento dei comportamenti a rischio tra le ragazze in diverse aree. Lo studio, coordinato dall'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e pubblicato in collaborazione con l’Agenzia dell’Unione Europea sulle Droghe (EUDA), si basa sulla rilevazione del 2024 condotta in 37 paesi europei, tra cui 25 Stati membri dell’UE.
Questo è l’ottavo ciclo di raccolta dati portato a termine dal progetto ESPAD dalla sua nascita nel 1995. In totale, hanno partecipato all'ultima edizione 113 882 studenti (di età compresa tra i 15 e i 16 anni), che hanno risposto al questionario anonimo ESPAD. Questa edizione segna i 30 anni di monitoraggio dei comportamenti a rischio tra gli adolescenti europei.
I risultati ESPAD 2024 si riferiscono alla sperimentazione e alle percezioni degli studenti relativamente a una serie di sostanze, tra cui tabacco, alcol, sostanze psicoattive illecite, inalanti, prodotti farmaceutici e nuove sostanze psicoattive (NPS). Sono inclusi inoltre l’uso dei social media, i videogiochi e il gioco d’azzardo. All’indomani della pandemia da COVID-19 e nel contesto dei conflitti in corso in Europa e in Medio Oriente, ESPAD ha inoltre focalizzato la sua attenzione sul benessere mentale degli adolescenti e sulle attività di prevenzione, riconoscendo la crescente importanza di questi fattori nel proteggere la salute degli adolescenti.
Secondo l'edizione ESPAD 2024, sono diminuiti gli adolescenti europei che bevono alcol e fumano sigarette tradizionali, ma si rileva un aumento nell'uso di sigarette elettroniche.
Focalizzando l'attenzione esclusivamente sui 32 Paesi inseriti nell'analisi dei trend, il consumo di alcol nell’arco della vita tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 16 anni è diminuito costantemente nell’arco di 30 anni, passando dall’88% nel 1995 al 74% nel 2024. Anche il consumo corrente (negli ultimi 30giorni) è diminuito dal 55% al 43% nello stesso periodo. Nonostante un calo generalizzato, il consumo di alcol rimane ampiamente diffuso. Allargando il focus ai 37 paesi che hanno partecipato ad ESPAD nel 2024, quasi tre quarti degli studenti europei (73 %) hanno riferito di averlo provato almeno una volta nella vita, mentre quasi la metà (42 %) ha riferito di averne bevuto nell’ultimo mese. Anche la prevalenza di "binge drinking" (5 o più drink nella stessa occasione) nel corso degli ultimi 30 giorni, è diminuita dal 36 % nel 1995 al 30% nel 2024, il livello più basso registrato da ESPAD. In questo quadro l'Italia, che si situa sopra la media europea per quanto riguarda la diffusione del consumo di alcol (80% nell’arco della vita e 42% negli ultimi 30 giorni) ma ha invece livelli inferiori di consumo a rischio (26 % "binge drinking"), ha osservato una significativa diminuzione di tutte queste tipologie di consumo, sia rispetto all'ultimo anno di rilevazione (2019) che nell'arco dei 30 anni di monitoraggio ESPAD.
Il fumo di sigarette sta seguendo un'analoga tendenza in diminuzione, anche a fronte delle politiche di controllo sul tabacco introdotte negli ultimi due decenni. La percentuale di studenti che hanno fumato almeno una volta nell’arco della vita è diminuita di oltre la metà, passando dal 68% nel 1995 al 32% nel 2024. Il calo più significativo è stato registrato tra il 2019 e il2024, con una diminuzione di 10 punti percentuali. Anche l'Italia, nonostante abbia livelli di consumo sopra la media europea, ha osservato una delle più significative diminuzioni: la prevalenza di fumo di sigarette tradizionali nella vita è passata dal 55 % del 2019 al 39 % del 2024, corrispondente a una diminuzione di 16 punti percentuali, mentre si è quasi dimezzata rispetto a quanto rilevato nel 1995 (64 %).
Di contro, l'uso di sigarette elettroniche è in aumento. Da quando ESPAD ha iniziato a monitorarlo nel 2019, l'uso di sigarette elettroniche è aumentato nella maggior parte dei paesi europei. I dati provenienti da 32 paesi che hanno raccolto l'informazione sia per il 2019 che per il 2024 mostrano che l'uso corrente (negli ultimi 30 giorni) è aumentato dal 14% al 22% (l'utilizzo almeno una volta nella vita è aumentato dal 41% nel 2019 al 43% nel 2024). In 30 paesi, le ragazze (46%) riferiscono l’uso nella vita in quota maggiore rispetto ai ragazzi (41%). Anche in questo caso l'Italia segue il trend europeo: mentre la prevalenza di chi ha provato la sigaretta elettronica almeno una volta rimane stabile (44 %), aumentano gli studenti che riferiscono di averla usata nel corso dell'ultimo mese (dal 13 % del 2019 al 22 % del 2024).
Il consumo di sostanze illecite diminuisce, ma aumentano le preoccupazioni per l’uso di farmaci senza prescrizione medica
Nel 2024, in media, uno studente sedicenne su otto (14%) ha riferito di aver consumato una sostanza illecita almeno una volta nella vita, con livelli che variano notevolmente tra i paesi ESPAD (range: 4%–25%). I dati mostrano un calo costante del consumo di sostanze illecite, con una prevalenza di consumo nel corso della vita che è scesa dal 19% nel 2015 al 14% nel 2024. La cannabis è ancora la sostanza illecita più comune, sebbene il consumo nell’arco della vita sia sceso al 12% da un picco del 18% nel 2003 (11% nel 1995). Anche se l'Italia, con il 18 %, si situa sopra la media europea, registra una diminuzione significativa rispetto alle ultime rilevazioni, corrispondente a quasi 10 punti percentuali (27 % sia nel 2015 che nel 2019, anni in cui sono state osservate le prevalenze più alte degli ultimi 30 anni).
L’iniziazione precoce e il consumo ad alto rischio di cannabis continuano a destare preoccupazione, ma, nel complesso, il consumo medio corrente (negli ultimi 30 giorni) è sceso al 5%, rispecchiando una tendenziale diminuzione di lungo termine. Anche in questo caso l'Italia, pur essendo uno dei paesi con la prevalenza più alta (8,6% nel 2024), osserva un dimezzamento dei consumi rispetto al 2019 (15%). Nel nostro Paese, inoltre, il 5,2% degli studenti risulta avere un profilo di consumo di cannabis a rischio di sviluppare dipendenza.
In media, circa il 3% degli studenti sedicenni europei ha riferito di aver fatto uso di NPS nell’arco della propria vita (3,4% nel 2019), che significa un livello di consumo più elevato rispetto ad amfetamina (1,8%), MDMA (2,1%), cocaina (2,3%) e LSD/allucinogeni (1,8%) presi singolarmente. Il dato italiano è nella media per quanto riguarda le NPS (3,2%) e le amfetamine (1,5%), mentre sotto la media per quanto riguarda cocaina (1,7%) LSD/allucinogeni (1,8%) e MDMA (1,3%).
Per la prima volta, lo studio ha monitorato anche i consumi di protossido di azoto (anche chiamato gas esilarante), utilizzato in media dal 3,1% degli intervistati. Il dato italiano si attesta all’1%. La maggior parte dei paesi mostra inoltre una maggiore prevalenza del consumo di inalanti tra le ragazze rispetto ai ragazzi.
L’uso di farmaci senza prescrizione medica è una preoccupazione crescente. L’uso non medico di prodotti farmaceutici soggetti a prescrizione medica nell’arco della vita si attesta attualmente al 14% e si registrano tassi più elevati fra le ragazze (16% rispetto all’11% dei ragazzi). Tranquillanti e sedativi sono i farmaci utilizzati con maggiore frequenza (8,5%), seguiti da antidolorifici (6,9%) e farmaci per attenzione e iperattività (3,4%). La facilità percepita nel procurarsi queste sostanze (1 studente su 5 afferma che i tranquillanti sono di facile accesso) sottolinea la necessità di una prevenzione e di un monitoraggio mirati dell’uso improprio dei farmaci senza prescrizione medica tra gli adolescenti. Il dato italiano conferma un quadro di consumi diffusi seppur sotto la media europea per tranquillanti e sedativi (prevalenza pari a 6,3%) e antidolorifici (2,9%) e un dato sopra la media per il consumo di farmaci per l’attenzione e l’iperattività (5,4%).
Aumento dei comportamenti di gioco d’azzardo online e a rischio
Mentre complessivamente i tassi di gioco d'azzardo sono rimasti relativamente stabili dal 2015, l'Italia è tra i pochi Paesi europei dove si è osservato un costante aumento, passando dal 28% nel 2015, al 32% nel 2019, per raggiungere quasi la metà (45%) della popolazione studentesca sedicenne nel 2024.
A livello europeo, il gioco d’azzardo online è aumentato drasticamente: il 14% degli studenti ha riferito di averlo praticato nel 2024, prevalenza quasi raddoppiata rispetto all’8% del 2019. In Italia, nonostante la crescita osservata, sembra che il gioco online non sia diffuso come in altri Paesi, con una prevalenza inferiore alla media europea e corrispondente al 12%. La crescita è particolarmente marcata tra le ragazze: in questo caso a livello europeo il gioco d’azzardo online è triplicato passando dal 3% nel 2019 al 9 % nel 2024, mentre in Italia è raddoppiato (dal 3% nel 2019 al 6.2% nel 2024). Considerando il gioco d'azzardo totale, in Europa i ragazzi rimangono in generale più attivi (29% contro il 16% per le ragazze), mentre hanno il doppio delle probabilità di giocare d’azzardo online (20% contro l’8,7%). L'Italia non fa eccezione, con più della metà degli studenti maschi (54% contro il 35% delle studentesse) che riferisce di aver giocato d'azzardo nel corso dell'ultimo anno, mentre il 18% ha giocato online (contro il 6,2% delle studentesse). Nonostante una regolamentazione più rigorosa del gioco d’azzardo in tutta Europa, il test di screening utilizzato per rilevare il gioco d’azzardo problematico evidenzia che tra gli studenti che hanno giocato d'azzardo nell'ultimo anno, la percentuale di quelli con un comportamento di gioco potenzialmente dannoso è quasi raddoppiata (dal 4,7% nel 2019 al 9% nel 2024), con un aumento più marcato tra le ragazze. Questo è solo in parte confermato anche per il nostro Paese: la percentuale di studenti giocatori con comportamento potenzialmente dannoso è passata dal 3.9 % del 2019 al 6.6 % del 2024, ma distinguendo per genere si osserva una diminuzione tra le giocatrici (dall'1.6 % del 2019 allo 0.9 % del 2024). Queste tendenze evidenziano l’urgente necessità di un monitoraggio continuo e di azioni di prevenzione mirate.
Negli ultimi due decenni l'uso di videogiochi è diventato sempre più diffuso, in gran parte grazie alla popolarità di smartphone e tablet. I nuovi risultati mostrano un aumento significativo dell'uso di videogiochi, con l’80% degli studenti che nel 2024 ha riferito di giocare (in aumento rispetto al 47% del 2015). Un tempo considerata un’attività prevalentemente maschile, questa pratica è diventata sempre più comune tra le ragazze, dove la prevalenza è triplicata passando dal 22% nel 2015 al 71% nel 2024. I ragazzi segnalano costantemente tassi di gioco più elevati, ma l’aumento è stato più graduale (dal 71% nel 2015 all’89% nel 2024). ESPAD stima che il 22% degli studenti abbia un uso problematico di videogiochi. Per quanto riguarda l’uso dei social media, quasi la metà degli studenti (47 %) risulta avere un uso problematico (38 % nel 2015). Le ragazze hanno livelli più elevati di uso problematico dei social media in tutti i paesi.
Salute mentale: differenze geografiche e di genere
In un contesto di persistenti sfide sociali ed economiche, per la prima volta nel 2024 lo studio ESPAD ha utilizzato l’Indice di Benessere WHO-5 sviluppato dall’OMS per valutare lo stato di salute mentale dei giovani. Nel complesso, il 59% degli studenti europei è risultato avere un buon livello di benessere mentale (un punteggio superiore a 50 su 100), con una prevalenza tra i ragazzi (70%) costantemente più elevata rispetto a quella tra le ragazze (49%) in tutti i paesi. L’Europa settentrionale ha i livelli più elevati di benessere autodichiarato, mentre l’Ucraina ha mostrato i più bassi (43%), potenzialmente derivanti dell’impatto del conflitto sulla salute mentale dei giovani e sull’accesso ai servizi di assistenza.
Quasi tre quarti degli studenti hanno partecipato a programmi di prevenzione
Questa è stata la prima edizione dello studio ESPAD a includere informazioni sulla partecipazione dei giovani agli interventi di prevenzione, con l’obiettivo di fornire nuove evidenze a sostegno di strategie di prevenzione più efficaci. Lo studio rivela che il 72 % degli studenti ha partecipato ad almeno un intervento di prevenzione nei due anni precedenti l’indagine. Questa percentuale scende al 49 % in Italia. Sul territorio europeo, gli eventi di sensibilizzazione, incentrati esclusivamente sull'offerta di informazioni, sono stati più comuni nell’Europa orientale, mentre i programmi basati sulle competenze, che sviluppano abilità personali e sociali, sono stati più diffusi nell’Europa occidentale e meridionale. L’alcol è stato l’argomento più comunemente affrontato, con una minore attenzione alle sostanze illecite e ai comportamenti a rischio, come il gioco d'azzardo. Questi risultati, pur non concentrandosi sulla qualità dei programmi offerti, pongono le basi per future ricerche sugli interventi di prevenzione evidence-based in Europa. (aise)