Hiv e Aids in Italia: i dati dell'Istituto Superiore di Sanità

ROMA\ aise\ - Alla vigilia della Giornata mondiale contro l’Aids, il Ministero della salute ha rilanciato i dati sulla diffusione di Hiv e Aids in Italia raccolti dal Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità.
Ricordato che nel 2020 e nel 2021 la sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV e il Registro Nazionale AIDS hanno risentito dell’epidemia da COVID-19 che potrebbe aver comportato una sottodiagnosi o una sottonotifica dei casi, il documento riporta che nel 2021 in Italia ci sono state 1.770 nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a un’incidenza di 3 nuove diagnosi ogni 100.000 residenti.
Un numero che scende ininterrottamente dal 2012: la diminuzione delle nuove diagnosi appare più evidente dal 2018, con un declino ulteriore negli ultimi due anni.
L’Italia, in termini di incidenza delle nuove diagnosi HIV, nel 2021 si colloca al di sotto della media stimata nei Paesi dell’Unione Europea (4,3 casi per 100.000 residenti). La riduzione del numero di nuove diagnosi HIV interessa tutte le modalità di trasmissione.
L’incidenza più elevata di nuove diagnosi HIV si riscontra nella fascia di età 30-39 anni (7,3 nuovi casi ogni 100.000 residenti), a seguire nella fascia 25-29 anni (6,6 nuovi casi ogni 100.000 residenti). In queste fasce di età l’incidenza nei maschi è 3-4 volte superiore a quelle nelle femmine.
In generale, i maschi rappresentano il 79,5% dei nuovi casi. L’età media è di 42 anni per gli uomini e 41 per le donne.
Il numero più elevato di diagnosi, spiega il rapporto, è attribuibile alla trasmissione sessuale e, nell’ordine, a maschi che fanno sesso con maschi (MSM), maschi eterosessuali e femmine eterosessuali.
Dal 2016 si osserva una diminuzione del numero di nuove diagnosi HIV in stranieri, sia maschi che femmine.
Più di un terzo delle persone con nuova diagnosi HIV ha scoperto di essere HIV positivo a causa della presenza di sintomi o patologie correlate all’HIV.
CASI DI AIDS
Sono stati 382 i nuovi casi di Aids diagnosticati entro maggio 2022, pari a un’incidenza di 0,6 per 100.000 residenti.
Dal 1982, anno della prima diagnosi di Aids in Italia, al 31 dicembre 2021 sono stati notificati al CoA 72.034 casi di Aids. Di questi, 55.537 (77,1%) sono maschi, 814 (1,1%) in età pediatrica (<13 anni) o con infezione trasmessa da madre a figlio e 8.229 (11,4%) stranieri o di nazionalità ignota.
L’età mediana alla diagnosi di Aids, calcolata solo tra gli adulti (≥13 anni), è di 36 anni (min: 13; max: 88 anni) per i maschi e di 33 anni (min: 13; max: 89 anni) per le femmine.
Il numero di decessi in persone con Aids è rimasta stabile ed è stata pari a poco più di 500 casi per anno. (aise)