È morto Nino Benvenuti, leggenda del pugilato italiano nel mondo

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ROMA\ aise\ - È morto, all’età di 87 anni, uno dei simboli dello sport italiano: Nino Benvenuti. Lo storico pugile italiano, nato a Isola d'Istria nel 1938, profugo, è stato inserito nel 1992 nell’International Boxing Hall of Fame, primo italiano a ricevere il riconoscimento.
Un vero e proprio mito, Nino Bevenuti. Il più grande pugile italiano di sempre. Prima gli ori nei superwelter agli europei (1957, 1959), poi l’Olimpiade di Roma 1960, oro tra i welter e nomina di miglior pugile dal punto di vista tecnico (in un’olimpiade che contava tra i suoi atleti anche un certo Cassius Clay, che poi sarebbe diventato Muhammad Ali). Poi il salto tra i professionisti, quei tre match contro Emile Griffith che hanno fatto la storia (e che qualcuno ha ribattezzato come “la trilogia del dolore”) e alla fine quello contro l’argentino Carlos Monzon. Nel mezzo, un titolo di campione mondiale dei superwelter, campione europeo dei pesi medi tra il 1965 e il 1967, campione mondiale dei pesi medi tra il 1967 e il 1970.
Era l’Italia del boom economico, l’Italia che si stava riprendendo prima lentamente, poi velocemente da una devastante guerra che l’aveva divisa e distrutta. Erano pugni, quelli di Nino, che dava a un’Italia che stava rinascendo. Tanti i match che sono rimasti e rimangono scolpiti nei cuori degli appassionati e, in generale, in tutti gli italiani. Un’Italia che si collegava alla radio in piena notte per seguire le sue imprese al Madison Square Garden di New York. Imprese che sono diventate non solo parte della storia dello sport, ma parte della storia d’Italia.
Un mito che è riuscito (uno dei pochi non statunitensi) ad aver conquistato e difeso più volte il titolo mondiale dei pesi medi nella storia del pugilato mondiale. Le quattro difese del titolo consecutive vittoriose, lo rese l’indiscusso campione dei medi. E lo pongono alle spalle solamente di Marvin Hagler (il Meraviglioso) e Carlos Monzón come numero di difese consecutive a segno. Inoltre è stato l'unico pugile italiano ad aver detenuto il titolo mondiale unanimemente riconosciuto di due categorie di peso (medi e superwelter).
Ciliegina sulla torna di una carriera che entra di diritto nel mito, l’inserimento, pur non in possesso della cittadinanza statunitense, nella National Italian-American Sport Hall of Fame (come leggende dello sport quali Rocky Marciano e Joe Di Maggio), per le sue imprese sportive ottenute sul suolo USA.
È un giorno di grande tristezza per il pugilato e per lo sport di tutto il mondo. E per l’Italia. (aise)