“BOLD! La Forma della Parola. Declinazioni tipografiche Campari: Munari, Depero e oltre” in mostra a Milano

Ph. Marco Curatolo

MILANO\ aise\ - “BOLD! La Forma della Parola. Declinazioni tipografiche Campari: Munari, Depero e oltre” è il titolo della mostra che si è aperta il 14 novembre scorso presso la Galleria Campari di Sesto San Giovanni a Milano.
La mostra, in programma sino al 30 giugno 2025, è curata da Marta Sironi e svela l’ampio repertorio di lettering disegnati e opere tipografiche conservati nell’archivio di Galleria Campari in un’inedita rilettura dedicata alla parola e al suo rapporto con l’immagine. I gesti della scrittura e del disegno fanno parte del percorso espositivo che coinvolge più di cento lavori, molti dei quali inediti, e raccontano il costante impegno di ricerca e slancio innovatore cui Campari è da sempre associato. A partire dalla valenza grafica e comunicativa del nome Campari si spazia fino alla trasformazione della parola in figura, arrivando all’architettura tipografica.
Il percorso espositivo riunisce una selezione di lavori realizzati da artisti che attraversano la storia del Novecento, tra i quali figurano Fortunato Depero, Marcello Nizzoli, Erberto Carboni, George Guillermaz, Sergio Tofano (detto Sto), Primo Sinopico, Giorgio Dabovich e Nikolay Diulgheroff.
Cuore pulsante del progetto espositivo e punto di ispirazione per lo sviluppo della mostra è Declinazione Grafica del nome Campari di Bruno Munari, la campagna pubblicitaria che nel 1964 inaugurava la prima linea metropolitana milanese disegnata da Franco Albini di cui ricorrono quest’anno i sessant’anni. Il progetto ideato da Munari per l’occasione condensa e fa proprie tutte le sperimentazioni pubblicitarie antecedenti, dal Futurismo all’arte cinetica.
Completa la rinnovata lettura dell’archivio di Galleria Campari il dialogo tra due profili che hanno attinto e attingono alla lezione Futurista, con risultati molto diversi: il designer Pino Tovaglia che con il suo Codice Tondo ha condotto la propria originale ricerca sulle potenzialità di una lettura tridimensionale, in profondità, delle lettere sovrapposte e l’artista Lucia Pescador che, attraverso il progetto de l’Inventario del Novecento con la mano sinistra, crea una personale poetica dell’eredità culturale del Novecento.
Dalla parola al disegno, la mostra restituisce un affondo del repertorio di opere che compone l’archivio Campari, riletto per l’occasione alla luce del loro potenziale contemporaneo e ponendo l’accento sul valore della scrittura in tutte le sue declinazioni.
IL MUSEO AZIENDALE CAMPARI E LA SUA STORIA
La Galleria Campari, aperta nel 2010 in occasione dei 150 anni di vita dell’azienda, è un museo aziendale di nuova concezione: uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design. Il progetto nasce nell’ambito della riscrittura architettonica e funzionale dello storico stabilimento di Sesto San Giovanni creato da Davide Campari nel 1904. Tra il 2007 e il 2009 il complesso è stato interamente trasformato su progetto dell’architetto Mario Botta per la realizzazione dei nuovi Headquarters del Gruppo Campari e del museo aziendale.
La Galleria Campari deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza dell’Archivio Galleria Campari , vero e proprio giacimento culturale trasversale che raccoglie oltre 4.000 opere su carta, soprattutto affiche originali della Belle Époque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30 agli anni ‘90, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Guido Crepax, Bruno Munari, Ugo Nespolo; caroselli, spot e progetti di noti registi come Federico Fellini, Singh Tarsem, Paolo Sorrentino, Stefano Sollima, Matteo Garrone; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni.
Quella di Campari è una storia fatta di brillanti intuizioni, di campagne pubblicitarie raffinate, di una strategia comunicativa all’avanguardia che ha vestito il prodotto di arte e design e ha saputo associarlo alla cultura e alla creatività italiane: la visita alla Galleria Campari è un’immersione sensoriale nei principi di vitalità e proiezione verso il futuro che da sempre hanno caratterizzato il marchio.
Le opere sono esposte sia in originale sia in versione multimediale, rielaborate da Interaction Designer di Cogitanz utilizzando un video-wall con 15 schermi dedicato ai caroselli dagli anni ‘50 agli anni ‘70, otto proiettori in alta definizione che gestiscono una parete di 32 metri con bozzetti d’epoca animati, video dedicati progetti speciali, immagini tratte dai calendari Campari e spot pubblicitari dagli anni ‘80 a oggi. Un tavolo interattivo con 12 schermi touch screen consente ai visitatori di fruire gran parte del vasto patrimonio artistico dell’azienda.
La Galleria offre anche servizi di prestito a musei ed esposizioni, consulenza storico-critica a sostegno di progetti curatoriali che includano materiale della collezione Campari e visite guidate per privati, studenti ed esperti del settore. (aise)