“Dialogues between Italy and America”: Magazzino Italian Art sbarca all’IIC di New York

NEW YORK\ aise\ - “Dialoghi tra Italia e America: Jannis Kounellis, Maria Lai e Lucio Pozzi” è la mostra con cui Magazzino Italian Art sbarca all’Istituto Italiano di Cultura di New York.
L’esposizione verrà inaugurata il 13 marzo e sarà aperta al pubblico dal 14 marzo al 13 maggio.
La mostra metterà in risalto le opere di artisti attualmente in esposizione o appartenenti alla collezione permanente di Magazzino Italian Art, con sede a Cold Spring, sottolineando il prezioso ruolo svolto dal museo e dai suoi fondatori nel promuovere la ricerca e l’apprezzamento pubblico dell’arte italiana del dopoguerra e contemporanea negli Stati Uniti, con un’attenzione particolare all’Arte Povera.
La mostra sarà divisa in tre sezioni, ciascuna con un’unica opera emblematica di Jannis Kounellis, Maria Lai e Lucio Pozzi.
Le tre opere in mostra
Senza titolo (Omaggio a Fontana) di Jannis Kounellis del 1986 è un’opera di grande formato che si articola in cinque pannelli d’acciaio: quattro di essi sono rivestiti da una lamina di piombo, mentre uno è dipinto con una smaltatura di un rosso vivo e vibrante. In allusione alle tele tagliate dell'artista italiano Lucio Fontana, Kounellis ha realizzato incisioni sulla superficie di piombo, trasformando il materiale in un campo di tensioni materiche e spaziali. La monumentalità dell’installazione crea un forte impatto visivo e concettuale, in grado di evocare il profondo interesse di Kounellis nel dialogo tra passato e presente.
Per Ille di Maria Lai, 1984, un'installazione che documenta la collaborazione con la cantante Ille Strazza. In quell'anno, Strazza eseguì una melodia originale ispirata ai libri cuciti della Lai. La performance si svolse su un palco progettato dall'artista dove, a definire lo spazio della performance, vi era un fondale scenico cucito di fili e segni, mentre la voce di Ille animava lo spartito silenzioso dell’artista. Non è solo una sovrapposizione tra arte visiva e musica, ma un esempio raro di sintesi linguistica: il libro cucito diviene partitura da leggere e da ascoltare, mentre il fondale scenico si trasforma in una mappa cosmica. Anche la musica originale di Strazza, Il Canto dei sassi, registrata durante lo spettacolo del 1984, fa parte dell'installazione. L'installazione è esposta nella Galleria Borghese dell'Istituto, uno spazio che evoca l'atmosfera di un presbiterio, rafforzando ulteriormente la sacralità dell'opera.
Consular Relocations di Lucio Pozzi, 2025, è un’opera realizzata appositamente per questa mostra. Pozzi, che attualmente festeggia il suo 90° compleanno, è conosciuto per la sua pratica eclettica, che si muove fluidamente tra astrazione e figurazione attraverso pittura, scultura, acquerello, fotografia e performance. L’opera in mostra è composta da quattordici elementi distinti ma interconnessi, ognuno dei quali prende il nome da una divinità marina della cultura greco-romana. Insieme, gli elementi esprimono l'interesse di Pozzi per la percezione spaziale e l'interazione tra colore, forma e struttura. (aise)