“Giordania – l’alba del Cristianesimo”: Assisi si prepara ad ospitare la mostra

ASSISI\ aise\ - Dopo il successo a Roma, la mostra “Giordania: l’Alba del Cristianesimo” approderà il 4 luglio presso il Palazzo Monte Frumentario ad Assisi, segnando la sua seconda tappa di rilievo dopo il debutto di successo al Vaticano all’inizio di quest’anno.
Organizzata in collaborazione con il Comune di Assisi, la mostra si terrà nell’edificio del XIII secolo un tempo adibito a granaio e oggi restaurato come importante centro culturale. La sede, situata nella città natale di San Francesco d’Assisi, è stata scelta per la sua profonda risonanza storica e spirituale.
Con oltre 5 milioni di visitatori l’anno, Assisi è celebre per il suo valore religioso e per il riconoscimento come Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Ospitare questa mostra testimonia i crescenti legami culturali e diplomatici tra la Giordania e l’Italia, rafforzati dal conferimento della Lampada della Pace a Re Abdullah II nel 2019, proprio ad Assisi, per il suo impegno nel promuovere il dialogo interreligioso.
90 straordinari reperti narrano la storia del cristianesimo dai suoi albori fino ai giorni nostri. Questi tesori, selezionati con attenzione da circa 34 siti archeologici in Giordania, vengono esposti all’estero per la prima volta e rappresentano un legame profondo con le radici del cristianesimo in questa terra.
Nel cuore della Terra Santa, dove risuonano ancora gli echi dei profeti e dei santi, si trova la Giordania, un santuario senza tempo che ha assistito al nascere dei primi capitoli del cristianesimo. La mostra rappresenta una porta d’ingresso al sacro passato della Giordania, e include cinque siti di pellegrinaggio riconosciuti dal Vaticano: Tel Mar Elias, il luogo di nascita del profeta Elia; Nostra Signora della Montagna, santuario che commemora la Vergine Maria; Monte Nebo, ultimo luogo di riposo del profeta Mosè; Macheronte, dove si racconta del martirio di Giovanni Battista, e il sito del Battesimo di Gesù Cristo (Maghtas) sul fiume Giordano: le acque in cui Giovanni Battista battezzò Gesù, segnando l’inizio stesso del cristianesimo.
“Il nostro Paese è la patria di una storica comunità cristiana”, ha affermato il re Abdullah, presentando la mostra a Roma. “Tutti i nostri cittadini partecipano attivamente alla costruzione della nostra forte nazione. Infatti, i cristiani fanno parte delle società del Medio Oriente da migliaia di anni e sono vitali per il futuro della nostra regione”. L’esposizione riflette tale duraturo lascito, mettendo in luce il ruolo cruciale della Giordania nella storia del cristianesimo. Da queste terre, Elia ascese al cielo, Giovanni Battista compì il suo sacrificio finale e Gesù Cristo diede avvio alla Parola di Dio.
Gli oltre 80 oggetti antichi in mostra tracciano l’evoluzione del cristianesimo: dal battesimo di Gesù Cristo all’epoca bizantina, attraverso il sorgere delle ere islamiche, fino all’attuale era hashemita. Mosaici intricati, simboli antichi come l’Ichthys, la storia della Chiralità in Giordania. Questi tesori riflettono non solo come il cristianesimo abbia avuto inizio, ma anche come abbia continuato a prosperare e fiorire in Giordania fino ai giorni nostri, contribuendo all’arte, all’architettura e alla conservazione culturale dal primo secolo a oggi.
“Giordania: alba del cristianesimo” / “Jordan: Dawn of Christianity” invita credenti e ricercatori a riscoprire le radici della fede e del patrimonio. Questa mostra non è solo una raccolta di reperti, bensì una celebrazione di unità, pace e del lascito duraturo del cristianesimo nella Terra Santa di Giordania. Mentre il “Pellegrinaggio della Speranza” del Vaticano ispira riflessione e viaggio spirituale, la storia della Giordania offre un legame profondo con il luogo di nascita del cristianesimo. Visitare la mostra “Giordania: alba del cristianesimo” significa celebrare il messaggio di pace, speranza e amore dalla terra dove tutto ebbe inizio. La Giordania, un messaggio dal cielo, accoglie il mondo per celebrare fede e unità.
La mostra mira a promuovere la Giordania come destinazione d’eccellenza per il turismo religioso, raccogliendo l’eredità della visita di Papa Francesco a Betania, sito del Battesimo di Gesù Cristo, nel 2014 e rafforzando il ruolo della Giordania all’interno della più ampia Terra Santa. Riflette inoltre la dedizione della Giordania nel condividere con il mondo la propria eredità cristiana. Presentando questi luoghi sacri a un pubblico internazionale, invita i visitatori a scoprire la ricchezza spirituale e la profondità storica che solo la Giordania può offrire.
La mostra diventa così un ponte culturale e spirituale, capace di alimentare la comprensione reciproca e di rispecchiare quello stesso spirito di pace e dialogo che San Francesco ha incarnato per secoli.
Il progetto nasce da un’iniziativa congiunta tra istituzioni culturali giordane e partner internazionali, a sostegno di un impegno più ampio volto a rafforzare il turismo religioso e la diplomazia culturale in tutta la regione.
Dopo la tappa inaugurale di Assisi, la mostra proseguirà il suo percorso in altre sedi internazionali. (aise)