“Luminis”: l’installazione di Mario Carlo Iusi sul lungotevere romano

ROMA\ aise\ - Sabato prossimo, 20 settembre, a partire dalle ore 20.00 a Piazza Tevere, spazio pubblico dedicato alle arti contemporanee situato nel tratto del Tevere tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, verrà inaugurato il progetto Luminis di Mario Carlo Iusi. Curato da Tevereterno e realizzato in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Artivazione e Acqua Foundation, il progetto arriva a Roma dopo aver toccato dal 2024 altre quattro tappe: Alatri, Albano Laziale, Terracina e Barcellona.
Luminis è un’installazione monumentale luminosa, che si dispiega per 500 metri sul muraglione della riva destra del Tevere, composta da una sequenza di cornici rettangolari luminose di varie dimensioni. La luce è la vera protagonista del progetto. È grazie alla luce, infatti, che la cornice vuota non è semplicemente un apparato di assenza. È la luce a guidare l’attenzione di chi osserva per invitarlo a soffermarsi laddove il suo sguardo si era mosso distratto e fuggevole. Le cornici potrebbero anche sparire, per lasciare spazio alla luce che rivela, che si fa intermediaria tra passato e presente, in un dialogo tra vuoto e pieno, tipico della ricerca dell’artista. Questo spazio interstiziale, definito ma non riempito, offre a ogni passante la possibilità di confrontarsi non solo con le tensioni stratificate nella storia di una città come Roma, ma anche con quelle più ampie e urgenti che attraversano il tempo presente.
Un’opera site-specific che illuminerà la sponda del fiume, trasformandola in una scenografia urbana e offrendo una doppia modalità di fruizione: una visione panoramica e suggestiva dalla riva opposta o dai ponti vicini e una ravvicinata dalla banchina di Piazza Tevere, dove gli spettatori sono invitati a osservare l’opera con lentezza, per riscoprirne i dettagli più minuti e sorprendenti, inscritti in ciascuna cornice luminosa.
In continuità e in un ideale dialogo con l’intervento di William Kentridge, che nel 2016 realizzò negli stessi spazi il fregio Triumphs and Laments, una narrazione visiva di oltre 500 metri sulla storia di Roma, con Luminis Mario Carlo Iusi intende riproporre e rinnovare il legame tra arte contemporanea, memoria storica e paesaggio urbano.
“È proprio a partire da questa eredità che l’opera di Iusi si inserisce criticamente nella vasta portata simbolica dell’elemento-muro”, si legge nel testo critico di Claudia Pecoraro che accompagna l’evento. “Nella storia umana il muro ha rappresentato e continua a rappresentare una linea tracciata per difendere e separare, una barriera che ha diviso territori, popoli, culture, divenendo strumento di esclusione. Luminis ne propone un ribaltamento semantico: il muro, da confine invalicabile, diventa piano di relazione. La luce non incornicia il passato come reliquia, ma lo rilancia nel presente come esperienza viva, condivisibile, interpretabile. In un mondo segnato da barriere materiali e simboliche, l'opera invita alla convivenza: pone le persone una accanto all’altra, in ascolto, non solo del luogo, ma anche dell’altro che osserva con noi”.
“Lieto di celebrare i vent’anni di Piazza Tevere con un intervento a scala monumentale come lo spazio immaginato dell’artista statunitense Kristin Jones richiede” si è detto Giorgio de Finis, da un anno presidente dell’associazione Tevereterno. “Quella di Piazza Tevere è una cornice davvero unica nel suo genere, perché qui nel cuore di Roma l’arte contemporanea è invitata a confrontarsi con uno spazio pubblico che contiene un fiume”.
In un’epoca di rumore e vita frenetica, Luminis suggerisce un'alternativa: quella di una visione attenta, della presenza consapevole, della possibilità di abitare insieme una storia e un luogo, riscrivendone il significato attraverso il semplice atto di fermarsi a guardare.
In occasione del progetto, che sarà allestito sino al 15 ottobre, sono previsti una serie di appuntamenti gratuiti e aperti al pubblico su prenotazione. giovedì 2 ottobre alle ore 20.30 “fLuminis - La vita nascosta del Tevere”, una passeggiata tra scienza e arte per scoprire l’anima segreta del fiume in compagnia del geologo e naturalista Umberto Pessolano, direttore del Museo del Fiume di Nazzano, alla scoperta della microfauna e della microflora che popolano le rive del Tevere, svelando storie sorprendenti di resilienza e biodiversità. L’installazione luminosa di Mario Carlo Iusi accende i riflettori su insetti, piante e minuscoli abitanti del fiume, rendendo visibile ciò che, spesso a nostra insaputa, convive pacificamente con il frastuono cittadino appena alle spalle dei muraglioni. Un incontro che intreccia meraviglia e conoscenza, invitandoci a osservare da vicino e a rispettare la bellezza di piccole creature che vivono con noi tra le pieghe nascoste della città.
Domenica 12 ottobre sempre alle ore 20.30 seguirà “Respirare la luce”. Sulla banchina del Tevere, la sera accarezzata dalla luce dell’installazione Luminis diventa la scenografia di una sessione aperta di yoga e meditazione che ci guiderà a guardare dentro e fuori da noi, a rinnovare lo sguardo e l’ascolto.
Attraverso il respiro e il movimento consapevole, il fiume diventa specchio di interiorità: l’acqua che scorre ci ricorda il fluire della vita e la possibilità di convivere pacificamente con ciò che ci circonda.
Un’esperienza non solo personale ma corale, in cui il respiro di ciascuno si intreccia con quello della collettività, creando un ritmo comune capace di trasformare il tempo e lo spazio pubblico. Un invito ad abitare insieme il fiume, a respirare luce come comunità, e a ritrovare armonia nel cuore della città.
Guideranno l’esperienza i maestri Patrizia Toti e Andrea Cappella. (aise)