“Viaggio in Italia”: la storia della grande fotografia italiana a Londra

LONDRA\ aise\ - Apre domani, 12 febbraio, al pubblico nelle sale dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra la mostra “Viaggio in Italia”, a cura di Matteo Balduzzi.
Promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, dal MUFOCO - Museo di Fotografia Contemporanea e dall’Istituto Italiano di Cultura stesso, in collaborazione con l’Archivio Eredi di Luigi Ghirri, l’esposizione si potrà visitare sino al 28 marzo.
“Viaggio in Italia” celebra l’anniversario dei quarant’anni dell’omonimo progetto fotografico ideato da Luigi Ghirri nel 1984, considerato una pietra miliare della storia della fotografia contemporanea italiana, poiché ha restituito una rappresentazione altra del nostro Paese.
La mostra presenta le 86 immagini contenute nel catalogo originario ristampato in copia anastatica per questa occasione celebrativa. Gli scatti, oltre che di Luigi Ghirri, sono di: Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianantonio Battistella, Vincenzo Castella, Andrea Cavazzuti, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Vittore Fossati, Carlo Garzia, Guido Guidi, Shelley Hill, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Claude Nori, Umberto Sartorello, Mario Tinelli, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura e Cuchi White.
L’Istituto Italiano di Cultura di Londra rappresenta la seconda tappa del tour europeo della mostra, iniziato lo scorso autunno presso Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Il tour internazionale si concluderà presso il Museo Nazionale di Arte Turca e Islamica di Istanbul, con un’inaugurazione prevista per il 24 aprile grazie al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Instanbul.
Questa sera, intanto, la mostra si inaugura a Londra alla presenza di: Francesco Bongarrà, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura; Davide Rondoni, presidente della Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea; e del curatore Matteo Balduzzi. A seguire, domani, 12 febbraio, si svolgerà una speciale mattinata di celebrazione del 40° anniversario di Viaggio in Italia con una breakfast view: una visita guidata dal curatore Matteo Balduzzi accompagnerà il pubblico in questo viaggio, esplorando la visione artistica e l’eredità di Luigi Ghirri e dei suoi colleghi fotografi.
Elemento complementare all’esposizione per le celebrazioni del quarantennale del progetto fotografico è la ristampa anastatica del catalogo originale Viaggio in Italia (Il Quadrante, Alessandria 1984), a cura di Luigi Ghirri, Gianni Leone ed Enzo Velati, disegnato dalla moglie Paola Borgonzoni e che comprende un saggio di Arturo Carlo Quintavalle e uno scritto di Gianni Celati, opera tra le più significative sia della storia della fotografia contemporanea sia del libro d’artista, divenuto ormai oggetto raro e da collezione. Il volume, che conteneva una selezione di 86 fotografie delle oltre 300 presenti nella mostra storica, è stato rieditato in una versione “facsimile” dalla casa editrice Quodlibet a cura della Direzione Generale Creatività Contemporanea e del Museo di Fotografia Contemporanea, in collaborazione con l’Archivio Eredi di Luigi Ghirri.
“In un'epoca in cui l'immagine è diventata un linguaggio universale, Viaggio in Italia ci ricorda l'importanza della fotografia come strumento di narrazione e analisi della realtà, ma che si palesa anche come espressione dell’animo di chi, quel paesaggio, fotografa interpretandolo”, afferma il direttore generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura Angelo, Piero Cappello. “La capacità di questi autori di cogliere l'essenza di un Paese in piena trasformazione ha reso il Viaggio in Italia di Luigi Ghirri e degli altri artisti una testimonianza imprescindibile del nostro patrimonio visivo, capace di dialogare con il presente e di offrire nuove chiavi interpretative per il futuro”.
Per il presidente del Museo di Fotografia Contemporanea, Davide Rondoni, “all’interno dello straordinario patrimonio del Museo Nazionale di Fotografia Contemporanea, oltre 2 milioni di immagini, Viaggio in Italia è senz’altro un’eccellenza: il tempo, la critica e l'ammirazione hanno onorato tale lavoro, rendendolo uno spartiacque, riconoscendone la novità e la profondità intellettuale e artistica. Cosa lo ha reso tale? La adesione a una appartenenza spirituale, la accettazione di quel demone o angelo che lega l'artista a un luogo, sempre da riscoprire, l'Italia. Un'appartenenza espressa sempre in modo problematico e mai ipocrita o cieco, ma sempre acceso di cuore visionario. Perché l'Italia forse è uno Stato, forse è una nazione e un incrocio di etnie, ma certamente è quel che gli artisti vedono”.
Come osserva poi il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra, Francesco Bongarrà, “Viaggio in Italia è il progetto che ha segnato la storia della fotografia in Italia. Ancora, è il progetto che ha aperto la strada a una riflessione più ampia sul nostro Paese, sui suoi paesaggi in evoluzione, segnando un’ideale linea di discontinuità tra una rappresentazione oleografica e tradizionale e una riflessione nuova, critica e cosciente, sui nostri territori. Nel quarantennale dall’apertura della storica esposizione, abbiamo il piacere e l’onore di presentare queste immagini al pubblico britannico, con una grande mostra che che ci aiuta a portare avanti la nostra missione: quella di comunicare e trasmettere l’immagine di un’Italia non stereotipata, ma “di pensiero”, aiutando al contempo a diffondere e consolidare presso il pubblico locale la fama di fotografi divenuti oramai pienamente classici”.
“Viaggio in Italia è nato quarant’anni fa”, racconta infine Adele Ghirri, “dal desiderio comune di un gruppo di amici di ridare dignità a luoghi e persone che nessuno si sarebbe neppure sognato di guardare e in questa idea apparentemente semplice vi è nascosto un enorme insegnamento, con importantissime implicazioni etiche; questa frase la scrisse mia madre Paola che progettò la veste grafica di questo libro, rimasta inalterata in questa nuova edizione. Ringrazio lei, tutti gli autori e i curatori di questo volume, per aver aperto alle generazioni future una finestra attraverso cui guardare le cose e il mondo in cui viviamo, e gli altri suoi abitanti, con cura e affetto, mettendosi in ascolto. Un invito ad adottare un punto di vista sull’esterno gentile e salvifico”. (aise)