“Centro di condensazione della forma”: Venezia celebra Stefan Krygier a 100 anni dalla nascita

VENEZIA\ aise\ - Sarà allestita sino al 30 luglio negli spazi di Crea Cantieri del Contemporaneo alla Giudecca, a Venezia, la mostra “Stefan Krygier. Centro di condensazione della forma”, inaugurata il 19 maggio scorso nell’ambito delle celebrazioni del centesimo compleanno dell'artista.
La mostra, organizzata dal Museo d'arte di Lodz, si colloca fra le grandi mostre internazionali, a New York, al Museo di Architettura di Breslavia, al Museo Nazionale di Varsavia, a Veranneman Stichting in Belgio, finora dedicate a Stefan Krygier e al suo lavoro come principale artista d'avanguardia di Lodz.
Quella di Venezia, fra le più complete mostre finora realizzate sul lavoro di Krygier, esplora tre spazi come tre sfere di immaginazioni: connessione con il lavoro; confronto della forma pura con l'ambiente esistente o immaginato; e passaggi logici di forma pura. Sono i tre principali filoni artistici di Krygier, pittore, architetto e professore all'Accademia di Belle Arti di Lodz. In esposizione composizioni spaziali monumentali fatte di componenti mutevoli (frattali). L'idea innovativa delle composizioni si basa sul concetto di “interazione illimitata“ con la diffusione dell’opera che avviene attraverso la sensibilità e l'attività dei “partecipanti accidentali”.
L'evento coincide quest'anno con la 18a Mostra di Architettura/Biennale di Architettura di Venezia intitolata The Laboratory of the Future. “Lavorando alla mostra”, afferma il curatore Andrzej Biernacki, “abbiamo voluto unire Venezia come la città che usa le barche invece delle auto con Lódz [Ing. barca], la città che ospita progetti culturali eccezionali. Le rive affacciate all’acqua di Venezia e la sua antica Fondamenta dell'Isola della Giudecca costituiscono uno spazio incredibilmente stimolante per ospitare mostre, insieme ai suoi storici cantieri navali e agli studi creativi dell'Accademia di Belle Arti di Venezia”.
Durante la mostra di Stefan Krygier a Venezia, il museo offrirà anche, tra gli altri, il tour del curatore “Spazio attivo - L'architettura dell'immaginazione“ e il concerto di Zygmunt Krauze, il compositore d'avanguardia più acclamato della Polonia, il creatore della metaplastica come spazio-e-composizioni musicali e autore della teoria dell'unismo in musica. Il concerto si svolgerà a fine giugno nella splendida Fondamenta della Giudecca.
La mostra si concluderà con il finissage celebrativo abbinato alla più grande e popolare festa veneziana, la Festa del Redentore, quando viene costruito un Ponte di barche che unisce la Fondamenta delle Zattere alla Chiesa del Redentore alla Giudecca, proprio a pochi metri da dove si tiene l’esibizione e, con tutti gli abitanti nelle barche addobbate, si tiene il famosissimo spettacolo pirotecnico.
Il Museo Sztuki di Lodzi in Polonia è uno dei più antichi musei d’arte moderna del mondo e ha attualmente come obiettivo principale la creazione di condizioni che consentano al destinatario contemporaneo di comunicare con il lavoro artistico delle generazioni passate e presenti e quindi di risvegliare in lui la capacità di vedere, comprendere e sentire autonomamente la realtà circostante. Il museo promuove l’arte come elemento importante della vita sociale capace di rendere più completa e preziosa l’esistenza umana. Il rapporto di grande vicinanza fra l’attività della sede espositiva e i movimenti delle avanguardie artistiche ha sempre caratterizzato la storia del Museo, determinando nella sua attività una particolare enfasi nel promuovere e divulgare i fenomeni artistici progressivi e creando un rapporto di cooperazione e sinergia con i loro creatori.
Stefan Krygier è nato nel 1923 ed è morto esattamente 20 anni fa. È stato professore al PWSSP di Lódz e alla Facoltà di Architettura dell'Università di Tecnologia di Varsavia. Era un pittore e architetto, allievo di Wladyslaw Strzeminski. Inizialmente, Krygier si riferiva al cubismo, in seguito trovò mezzi individuali di espressione artistica. Il segno distintivo delle opere di Krygier è la compenetrazione dei piani nei suoi dipinti: è così che ha avuto l'impressione della quarta dimensione. (aise)