I “Posters” di Tomaso Marcolla nella metropolitana di San Paolo del Brasile

SAN PAOLO\ aise\ - Lo Spazio Culturale della Stazione Trianon-Masp a San Paolo del Brasile ospiterà sino al 18 luglio la mostra “Posters” dell’artista italiano Tomaso Marcolla.
L’esposizione, allestita dal 19 maggio scorso, è collegata a temi attuali come la disuguaglianza di genere, la violenza e gli abusi, la crisi economica, la solidarietà e la salvaguardia dell’ambiente. Con i suoi collage digitali Marcolla porta all’attenzione delle migliaia di persone che ogni giorno passano per la stazione della Metropolitana un’occasione per riflettere sull’arte come voce per chi non può esprimersi.
Tomaso Marcolla, diplomato all’Istituto d’arte di Trento, ha iniziato a lavorare come grafico nel 1985, è membro dell’AIAP (associazione italiana design della comunicazione visiva) e membro del BEDA (Bureau of European Designers association).
“Ho iniziato a lavorare come grafico in agenzie di pubblicità dal 1985. Il mio lavoro consisteva nel classico ruolo del grafico, dalla creazione del logo di un’azienda fino alla campagna pubblicitaria, agli spot video ecc. Parallelamente alla mia professione, ho portato avanti quella che era una mia passione che inizialmente ho sviluppato creando delle vignette satiriche. Risale al 1996 il primo premio che ricevo ad un concorso di fumetto del Comune di Genova. In seguito ho cominciato a creare dei poster soprattutto per associazioni benefiche e per sensibilizzazione su problematiche sociali. Il mio primo poster premiato ad un concorso si intitolava “trattative di pace” e risale al 1999 ed è realizzato a penna su carta. L’ultimo premio, in ordine di tempo, è la medaglia di bronzo al concorso internazionale “Ecuador Poster Bienal” nella sezione dei poster sul tema “Donal Trump” intitolato “The wall” ed è interamente realizzato in digitale”.
“Avendo una formazione artistica, infatti sono diplomato all’istituto d’arte, i miei poster sono spesso una contaminazione, un collage di tecniche artistiche tradizionali (disegno, acquerello ecc) con l’intervento digitale a computer”.
“Lavorando come grafico utilizzo le tecniche di computer grafica e di fotoritocco. Queste tecniche permettono di ottenere effetti particolari con una velocità di esecuzione impressionante e di conseguenza si elimina quello stacco tra l’idea e la sua esecuzione materiale. È quasi come avere una stampante direttamente collegata al cervello…”.
“Tuttavia non trascuro le altre tecniche artistiche, acrilico, acquerello, penna. Ma l’effetto del digitale è immediato, compresa la possibilità di pubblicazione istantanea sul web ed al giorno d’oggi la velocità, l’immediatezza del messaggio è importante”.
“I temi che affronto nei miei poster sono i valori che caratterizzano la mia vita quotidiana come la solidarietà, la nonviolenza, la difesa dell’ambiente ecc. che, collegandomi con l’attualità, cerco di rappresentare in un modo originale che faccia incuriosire, pensare e riflettere. Sono spesso visioni surreali, la mucca con la camicia di forza (mucca pazza), il maialino che spara proiettili (influenza suina), un incrocio tra una pecora ed un cavolfiore (OGM), una goccia di sangue che forma la bandiera del Giappone (a ricordo dei tragici fatti che hanno colpito il Giappone nel 2011). Le prime vignette nascono negli anni ’90 ed erano realizzate con tecniche tradizionali, acquerello, penna, collage (mucca pazza). La tecnica si è in seguito evoluta con la diffusione del “digitale”. Cambia la tecnica di realizzazione ma l’ispirazione nasce sempre allo stesso modo: una notizia di attualità, un problema sociale, un fatto che mi colpisce particolarmente. In seguito cerco di rappresentare, di incuriosire, di far riflettere, in una maniera non violenta, anche su argomenti molte volte tragici”.
“Considero l’arte digitale come una forma d’arte diversa, con delle possibilità comunicative peculiari rispetto alle forme d’arte più tradizionali. La scelta del mezzo infatti dipende sempre da “come” e “cosa” voglio comunicare. Resto comunque sempre affezionato alle tecniche tradizionali (acquerello, acrilico, olio, collage) che amo sperimentare e che, a differenza del computer, offrono un contatto diretto con l’opera”.(aise)