"Le Cicogne di Chernobyl" arriva a Lugano con il Circolo culturale sardo "Sa Berritta"

LUGANO\ aise\ - Dopo la premiere nazionale italiana alla Casa del Cinema di Roma, e le proiezioni di Cagliari, Napoli, Sorrento, Iglesias a Castiadas, il prossimo 25 maggio a Lugano, in Svizzera, è in programma l’anteprima de “Le Cicogne di Chernobyl”, docufilm diretto dal regista cagliaritano Karim Galici, ideato e prodotto in Sardegna e che andrà in scena al Circolo culturale sardo "Sa Berritta".
Il progetto è il primo lavoro cinematografico italiano che porta in video il grande cuore delle famiglie accoglienti che hanno ospitato i bambini delle zone contaminate quale gesto di solidarietà concreto e aiuto per superare i postumi di quel grave incidente nucleare.
La Sardegna è fortemente presente anche nella colonna sonora dove è notevole l’apporto artistico di Medulla, pseudonimo di Michele Salis Figus, cantautore sardo che da anni lavora per regalare all'ascoltatore non solo musica ma l’occasione di vivere una vera e propria esperienza interiore. I titoli finali sono accompagnati da una originalissima versione di “Nanneddu Meu” interpretata dal gruppo musicale bielorusso MusicKvatroPlus un vero e proprio esempio concreto di culture che si incontrano.
L’appuntamento è dunque per sabato 25 maggio a Lugano, alle ore 17.00 Via alla Stampa 25 a cura del Circolo Culturale Sardo "Sa Berritta", presieduto da Graziella Murtas che introdurrà l’evento. Alla proiezione seguirà una riflessione sui contenuti del film con la partecipazione del pubblico, della produzione e di alcuni degli organizzatori delle accoglienze al centro delle storie raccontate nel lavoro del regista sardo.
Ancora una volta, la rete dei circoli culturali sardi in Italia e nel mondo, contribuisce a veicolare e a dare visibilità nazionale ed internazionale ai prodotti culturali nati in Sardegna, un valore aggiunto al servizio dell’Isola.
"Le Cicogne di Chernobyl" diretto da Karim Galici, prodotto da Cittadini del Mondo Cinema per il Sociale con il sostegno della Fondazione di Sardegna e la collaborazione di RAI TECHE sta riscuotendo grande interesse per aver portato alla ribalta una pagina importante che ha fatto dell’Italia la nazione leader delle accoglienze solidali.
Il docufilm
Il documentario ripercorre le vicende legate al disastro nucleare di Chernobyl, seguendo poeticamente le tracce dei piccoli protagonisti, bambini reduci, a volte, da una storia dolorosa riscattata dall’amore, dall’accoglienza e dalla solidarietà di tante famiglie italiane che hanno aperto il cuore e la propria casa a centinaia di migliaia di bambini provenienti dai territori contaminati.
Tra passato, presente e futuro “Le cicogne di Chernobyl” è un insieme di racconti dove le esperienze vissute dai protagonisti scorrono in un flusso di rimandi e flash back per ricongiungersi continuamente con il disastro nucleare da cui tutto è partito. Storie, non solo di distruzione, ma anche di ponti che si sono costruiti tra persone e popoli.
Partendo dall’incidente del 26 aprile 1986, il documentario si avventura nella zona di esclusione a pochi chilometri dalla centrale, seguendo le tracce di un sopravvissuto che guida la troupe verso la sua casa natia evacuata quasi quarant’anni prima, per poi raccogliere la testimonianza di un liquidatore intervenuto per spegnere gli incendi scoppiati subito dopo l’esplosione.
Nel film si alternano percorsi e figure diverse: come i tre fratelli che dopo essere cresciuti separati in tre orfanotrofi si ritrovano uniti da una grande famiglia allargata; la ragazza che attraverso la formazione trova lavoro e stabilità in Sardegna, ma decide di tornare in patria per amore, o le due bambine diventate amiche per la pelle dopo esser state accolte da una nonnina italiana con la quale continuano a rimanere in stretto contatto come due vere proprie nipoti. (aise)